Caro Luigi,
ho letto con molto interesse e apprezzamento il tuo recente commento e, visti gli
interessanti spunti di riflessione che ci hai proposto, mi auguro che in futuro avremo altre
occasioni per confrontarci, sia su questo spazio che, perchè no, personalmente.
Innanzitutto ti ringrazio a nome della Sinistra giovanile per il riconoscimento che hai
riservato al lavoro che fino ad oggi abbiamo svolto con dedizione e passione, non solo nella
vita politica, ma anche nella vita sociale di questo paese. Detto questo vorrei aggiungere
una riflessione a quella che tu hai già fatto sui giovani e la politica, in particolare sul
ruolo che questi hanno assunto nella campagna elettorale appena trascorsa. Sento
innanzitutto il dovere di riconoscere a tutte e quattro le liste che hanno partecipato alla
competizione, il merito di aver dato spazio nei fatti (ovviamente chi più, chi meno) alle
nuove generazioni, riuscendo in questo modo a carpire l'attenzione di molti giovani che, vuoi
per legami d'amicizia, vuoi per interesse verso la "cosa pubblica", sono stati attori di
primissimo piano di queste elezioni. Ed credo fosse la piazza a testimoniare ciò che oggi sto affermando.
A questa aggiungo un'altra riflessione che mi è sembrata significativa: durante le settimane
di campagna elettorale ho constatato che l'ingresso prepotente dei giovani nelle attività
politiche ha determinato due modi di fare completamente opposti. Da un verso la "vecchia
guardia politica" (se mi è concesso chiamarla in questo modo) che è presente in tutte e
quattro le liste e che non si è risparmiata atteggiamenti poco riguardosi nei confronti
degli uni e degli altri, intrisi da un astio permanente che viene da lontano e che non
permette loro di guardare al futuro con occhi lucidi ed obbiettivi. D'altro verso una
ventata di freschezza (che la gente ha apprezzato e ha premiato con il suo voto) composta da
giovani entusiasti di partecipare, che hanno compreso la differenza tra competizione
politica e rapporti personali, che hanno compreso che le divisioni sociali che attanagliano
il nostro paese, impedendone la crescita culturale, non possono essere estirpate
proponendosi alla gente come primi fautori di divisioni nette, feroci, insanabili, che vanno
spesso ben oltre gli orizzonti politici. Ho impresso nella mente l'immagine di un
frequentato locale di questa cittadina, ove ogni sera, ragazzi che pochi minuti prima avevano
lavorato ciascuno nel chiuso del proprio comitato elettorale, si ritrovavano a discutere del
più e del meno, a manifestare orgogliosamente e convintamente le proprie idee, ad essere
propensi ad ascoltare quelle degli altri, a confrontarle. Perchè questo non può accadere
ogni giorno nella nostra Salice?
Io mi auguro vivamente, caro Luigi, che gente come te, come
me, come tutti quei ragazzi che hanno voluto essere protagonisti di queste elezioni
amministrative, continuino ad impegnarsi e a perseguire il solo ed unico nobile obbiettivo
della politica, quello del servizio. Che non chiudano qui la breve parentesi del loro
impegno politico e sociale, perchè possa davvero trovare spazio quell'idea di rinnovamento
culturale che prima di ogni altra cosa è necessaria nella nostra Salice. Essa non può, per
tutto ciò che ho manifestato in queste righe, prescindere da noi, dai giovani.
Ti saluto.
Gabriele Guerrieri |
Inviato da: Anonimo
il 26/10/2008 alle 17:10
Inviato da: Anonimo
il 22/10/2008 alle 13:24
Inviato da: Anonimo
il 20/10/2008 alle 16:22
Inviato da: sgsal
il 20/10/2008 alle 16:02
Inviato da: Anonimo
il 20/10/2008 alle 10:50