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Giovani di Salice per il Partito Democratico

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Post N° 45

Post n°45 pubblicato il 21 Giugno 2007 da sgsal

La Carovana dell'Acqua fa tappa a Salice

www.acquabenecomune.org

Lunedì 25 giugno ore 20,00
PIAZZA PLEBISCITO





L'evento prevede l'intervento di alcuni relatori che cercheranno di  spiegare i punti della legge di iniziativa popolare sulla ripubblicizzazione dell'acqua per la quale si stanno raccogliendo firme in tutta Italia. Si parlera' anche di questioni legate all'acquedotto pugliese.

I relatori che interverranno sono:

-Margherita Ciervo (comitato territoriale del contratto mondiale sull'acqua)

-Teresa Fiocco (referente comitato provinciale in Lecce)

-Padre Gianni Capaccioni (missionario comboniano)

-Stefano Margiotta (Docente incaricato di Geologia Applicata Università di Lecce)

-Renato Di Nicola (Abruzzo social forum)

-Corrado Oddi  (fp-Cgil forum nazionale acqua pubblica)

In caso di maltempo. L´evento si svolgerà nel Centro Polifunzionale in via Turati.

 
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Anonimo il 07/07/07 alle 15:17 via WEB
Lettera aperta di dimissioni da tutti gli organi dirigenti della SG e dei DS I GIOVANI SALENTINI LASCIANO LA SINISTRA GIOVANILE La fase congressuale dei Democratici di Sinistra si è ormai conclusa da tempo. E’ stata vissuta in maniera intensa da tutti poiché la scelta da fare comportava una profonda riflessione e un notevole travaglio interiore. La fase politica che viviamo e l’avvio del processo costituente del Partito democratico impongono a chi non si identifica in questo percorso delle scelte coerenti che non risultano certamente semplici. A poco più di due mesi dal Congresso di Firenze, l’evolversi delle vicende politiche e i comportamenti della nostra dirigenza, sia a livello nazionale che locale, non fanno che confermare tutti i nostri timori riguardo la nascita del Partito Democratico e le contraddizioni che in tanti avevano denunciato lungo il percorso oggi appaiono ancor più evidenti. Non si dà rappresentanza piena ai temi delle nuove generazioni, a cominciare da una pesante lotta al precariato e alle nuove forme di mercificazione del lavoro, fino a quelli delle libertà individuali. E se il Pd nasce con lo slogan “il Partito per chi nel 2010 avrà 20 anni” e nel suo comitato promotore formato da ben 45 personalità non vi è neanche un giovane, è facilmente intuibile che per il nuovo partito le giovani generazioni sono ancora delle bandiere da esibire. Nella provincia di Lecce l’esito del congresso SG è stato nettamente in controtendenza rispetto al dato nazionale: il 75% dei compagni e delle compagne ha detto NO al nuovo progetto, eppure dopo il 21 aprile abbiamo deciso di restare nella nostra organizzazione e prendere parte agli organi dirigenti, convinti che fino alla fine avremmo potuto lavorare sotto i simboli della SG e dei DS. Però al termine del congresso i gruppi dirigenti hanno voluto accelerare il processo costituente ed hanno decretato che il 14 ottobre 2007 sarebbe stato l’ultimo giorno di vita del Partito. Conseguentemente a questo, ma soprattutto all’esito della direzione provinciale (SG) del 19 giugno che ha visto lo scioglimento dell’esecutivo provinciale SG, ci siamo resi conto che è venuta a mancare l’agibilità politica che ci avrebbe consentito di lavorare serenamente. Pur avendo i numeri per farlo, decidiamo di non procedere con un atto di forza nei confronti di chi non ha avuto rispetto per l’organizzazione, in quanto crediamo che continuare a portare avanti le lacerazioni interne emerse in questi ultimi mesi sarebbe una perdita di tempo per noi che vogliamo impegnare le nostre energie nella costruzione di una forza di sinistra e socialista e per i compagni che intendono proseguire la loro strada. Ci spiace far notare come uno dei primi risultati della nascita del PD nel Salento sia stato il calo vertiginoso degli iscritti alla Sinistra Giovanile, che se appena due anni fa contava circa 800 iscritti, oggi è una forza del tutto marginale a livello provinciale con molti circoli sul territorio che sono letteralmente scomparsi e ci sorprende come i vertici dei DS e il segretario provinciale della SG non ne vogliano prendere atto. A livello locale gli ultimi eventi e le continue polemiche tra i vari gruppi di potere dei DS e della Margherita ci hanno confermato come questa sia un’operazione verticistica che poco a che fare con la nostra visione della politica. Per questo noi che abbiamo condiviso in questi anni l’esperienza della Sinistra Giovanile portando avanti idee e lotte, allestendo banchetti e raccogliendo firme, organizzando convegni e Feste de l’Unità, percorrendo tutte le vie cittadine in occasione delle campagne elettorali, abbiamo deciso di non partecipare a questo cantiere, ma di aderire con convinzione ad un altro progetto, quello della costruzione della Sinistra Democratica del ventunesimo secolo. Il campo di una sinistra nuova, capace di declinare nel tempo moderno i temi della pace, dei diritti, del lavoro, della laicità, riteniamo vada costruito fuori dal PD. È indispensabile in Europa, in Italia, nel Mezzogiorno, nel Salento! Ci dimettiamo, a tutti i livelli, dalle funzioni dirigenziali dei DS e della SG e/o da semplici iscritti, per intraprendere un nuovo percorso ed immaginare un nuovo inizio con il movimento “Sinistra Democratica”, per rafforzare ed unire la sinistra e rinnovare la politica. Auguriamo buon lavoro a quanti credono nel Partito Democratico, nella convinzione che ci rincontreremo da alleati. Lecce, 2 luglio 2007 Articolo della Gazzetta del Mezzogiorno Dimissioni in massa dei semplici militanti ma anche di esponenti provinciali e regionali. “Manca l’attenzione ai problemi delle nuove generazioni”. Un partito giovane, senza giovani?. Non è una contraddizione, ma uno dei probabili scenari per il nascente Partito democratico. Ieri pomeriggio, infatti, la maggior parte dei componenti della Sinistra giovanile (Sg) ha rassegnato le dimissioni. Si tratta di componenti della direzione provinciale e regionale, della segreteria provinciale e regionale ed ancora segretari di circoli. “Ci dimettiamo”, scrivono in una lettera, “dalle funzioni dirigenziali dei Ds e della Sg, a tutti i livelli, per intraprendere un nuovo percorso nella “Sinistra democratica per il socialismo europeo”, con l’obiettivo di rafforzare ed unire la Sinistra”. In altre parole, vi lasciamo, ma non ci mettiamo da parte. E pensare che il Pd nasce con lo slogan: “il partito per chi nel avrà 20 anni”. Intanto, la maggior parte dei giovani scappa e boccia sul nascere qualsiasi ipotesi di coinvolgimento. “Nella provincia di Lecce”, ricordano, “l’esito dell’ultimo congresso della Sg è stato nettamente in controtendenza rispetto al dato nazionale: il 75% degli iscritti, infatti, ha detto no al nuovo progetto del Pd”. Tuttavia, “siamo rimasti ai nostri posti, convinti che fino alla fine avremmo potuto lavorare sotto i simboli della Sg e dei Ds”. Ma, “a poco più di due mesi dal Congresso di Firenze, l’evolversi delle vicende politiche e i comportamenti della nostra dirigenza, sia a livello nazionale che locale, non fanno che confermare tutti i nostri timori riguardo alla nascita del Pd e le contraddizioni che in tanti avevano denunciato”. A loro giudizio, non si riserva la giusta attenzione ai temi delle nuove generazioni, “a partire da una pesante lotta al precariato e alle nuove forme di mercificazione del lavoro, fino a quelli delle libertà individuali”. Un atteggiamento prevedibile, per loro, perché “nel comitato promotore del Pd, formato da ben 45 personalità, non vi è neanche un giovane”. Inoltre, “ci dispiace sottolineare come uno dei primi risultati sia il calo vertiginoso degli iscritti alla Sg, che se appena due anni fa contava moltissime presenze, oggi è una forza del tutto marginale a livello provinciale”. Di più: “molti circoli sono letteralmente scomparsi. Ma di tutto questo non si vuole prendere atto”. A livello locale, poi, “gli ultimi eventi e le continue polemiche tra i vari gruppi di potere dei Ds e della Margherita ci hanno confermato come questa sia un’operazione fortemente verticistica”. Pertanto, “noi che abbiamo vissuto l’esperienza della Sg, portando avanti idee e lotte, allestendo banchetti e raccogliendo firme, organizzando convegni e Feste de l’Unità, attraversando le vie cittadine in occasione delle campagne elettorali, abbiamo deciso di non partecipare a questo cantiere, ma di aderire ad un altro progetto: quello della costruzione della Sinistra democratica”. Ecco i dimissionari, in rappresentanza sostengono – del 75% della Sg e di una parte dei Ds: SARA BIANCO (SURBO) – RICCARDO BUFFELLI (SALVE) – SELENE CABIBBO (COLLEPASSO) – LUANA CALO’ (CASTRI’ DI LECCE) – MARCO CAZZORLA (SQUINZANO) – ALESSANDRO CONVERSANO (CAMPI SALENTINA) – FRANCESCA DE PASCALIS (SOLETO) – FABIO DONNICOLA (LECCE) – NICOLO’ GIANGRANDE (LECCE) PATRIZIA GRECO (LECCE) – LUISA GRECO (CUTROFIANO) – PASQUALE GUIDO (CUTROFIANO) - GILBERTO INDIRLI (CAMPI SALENTINA) – CHIARA LINCIANO (GALATONE) – FRANCESCO MIGNOGNA (LECCE) – MARIA ANTONIETTA PAREO (SURBO) – ALESSIO PEPE (SECLI’) – IVAN RATTA (LEVERANO) – FRANCESCO RUSSO (SOLETO) – MIMMO SAPONARO (VEGLIE) - PASQUALE SPAGNOLO (CUTROFIANO) – ARIANNA TAFURO (TREPUZZI) – MASSIMO TOMA (MONTERONI) – NANDO VERGARI (CUTROFIANO) – PAOLA VERGINE (CARMIANO) – ANGELO ZAPPATORE (NOCIGLIA). Articolo Quotidiano di Lecce del 2 luglio 2007 Il discorso di Veltroni al Lingotto – Walter, l’oppio della politica – di Egidio Zacheo Coglie nel segno Sergio Talamo con il suo articolo “Walter e Silvio: politica in palcoscenico”. Il Veltroni di Torino ci fa quasi rimpiangere quel prosaico di D’Alema. Il quale è vero che negli ultimi otto anni ha cambiato posizione ogni ventiquattro ore, che il suo ormai non è solo un pensiero corto ma istantaneo. Ma la sua furbizia è trasparente, scoperta, quasi ingenua. Come ha detto Travaglio, è un falso furbo. Veltroni invece è – sempre con Travaglio – furbo vero, autentico. E’ coerente da quindici anni con la sua impostazione politica solo perché il suo pensiero è senza tempo, perché non aderisce ad alcuna realtà. Il suo è un continuo vellicare sentimenti diffusi ma superficiali, elementari, non nutrito dalla passione della ragione. Veltroni è capace di dirci quello che vogliamo ascoltare a prescindere dalle possibilità di realizzarlo, a prescindere dalla concreta durezza di un paese con scarso civismo e diviso. Lui non ci dice come spezzare le catene della nostra condizione, le infiora e ce le rende più sopportabili. Ci conduce per mano in una dimensione fantastica. Lasciando tutto intatto come lo trova, cerca di dare a questo tutto senza cuore e senza anima un po’ di sentimento e un po’ di anima. Parafrasando il vecchio Marx, potremmo dire che la sua politica è l’oppio della politica. Di fronte ad impegnative responsabilità politiche che presupponevano lavoro oscuro e senza palcoscenico, ha sempre fallito. Segretario nazionale dei Democratici di Sinistra non esitò a voltare repentinamente le spalle al suo partito in una fase assai difficile e abbandonarlo di punto in bianco per rifugiarsi in Campidoglio (toccò poi a quel “carneade” di Fassino salvare per i capelli un partito che stava affondando senza ricevere nessun concreto risarcimento). Ora è indicato proprio dalla esausta furbizia di un D’Alema in gravi difficoltà come il salvatore del già in crisi Partito Democratico, come l’ultima risorsa di un ceto politico smarrito ed egoista. Il fallimento di Veltroni potrebbe essere per l’uno e per l’altro la fine. Per questo, senza più altre risorse disponibili, devono dare ad un fatto mediaticamente gonfiato un carattere quasi mistico: per usare l’ironia di Macaluso, a Torino, dove svelerà i “misteri di Fatima”, Veltroni “santo subito”. Il Lingotto diventa un luogo mitico non solo per il suo passato ma per la possibilità che offre di una colossale spettacolarizzazione e americanizzazione di un evento nella sua sostanza di non particolare rilievo politico: comunicare urbi et orbi soltanto che il “salvatore” si candida alle primarie del 14 ottobre prossimo. Bisogna dire che il Nostro è stato all’altezza della parte. L’intervento ha assunto qua e là anche i caratteri della recita: ignorando la sobrietà e severità delle cartelle dattiloscritte, Veltroni ha parlato leggero leggendo su due “gobbi” trasparenti e cercando di creare l’effetto dell’intervento a braccio che segue l’ispirazione del momento. Ha proprio ragione allora Talamo: Walter e Silvio sono le facce della stessa medaglia, entrambi la prova della involuzione della nostra politica. Bandita come straniera dalle nostre contrade appare la politica intesa come paziente e faticosa costruzione di una prospettiva comune e di una formazione di una classe dirigente. La vittoria dell’antipolitica segna non solo il perdurare del successo del berlusconismo, ma la permanente sconfitta culturale prima che politica dei suoi avversari politici. E a Salice? Nulla, finchè c'è da mangiare con gli assessorati nessuna sinistra democratica, non sia mai che si spacchi qualche famiglia. Commenti all’articolo del Prof. Zacheo Perfettamente d'accordo. Veltroni è solo uno fuori dalla politica nazionale da un bel po' (dal 2001) e quindi la sua immagine è un po meno vecchia di quello che invece è! Anche Rutelli era un grande sindaco, ricordate, e invece poi è il politico che tutti abbiamo conosciuto... 2 luglio 2007 15.48 Il programma che ha esposto Veltroni mi ricorda tanto gli annunci di Berlusconi... Questa "sinistra" che stanno sputtanando è un giano bifronte... Un presidente del consiglio e un leader senza stellette che annuncia tutto e il contrario di tutto... ma che non è in linea con l'attuale governo.. Che voterebbe Veltroni in parlamento? 2 luglio 2007 17.31
 
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