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Post N° 45

Post n°45 pubblicato il 21 Giugno 2007 da sgsal

La Carovana dell'Acqua fa tappa a Salice

www.acquabenecomune.org

Lunedì 25 giugno ore 20,00
PIAZZA PLEBISCITO





L'evento prevede l'intervento di alcuni relatori che cercheranno di  spiegare i punti della legge di iniziativa popolare sulla ripubblicizzazione dell'acqua per la quale si stanno raccogliendo firme in tutta Italia. Si parlera' anche di questioni legate all'acquedotto pugliese.

I relatori che interverranno sono:

-Margherita Ciervo (comitato territoriale del contratto mondiale sull'acqua)

-Teresa Fiocco (referente comitato provinciale in Lecce)

-Padre Gianni Capaccioni (missionario comboniano)

-Stefano Margiotta (Docente incaricato di Geologia Applicata Università di Lecce)

-Renato Di Nicola (Abruzzo social forum)

-Corrado Oddi  (fp-Cgil forum nazionale acqua pubblica)

In caso di maltempo. L´evento si svolgerà nel Centro Polifunzionale in via Turati.

 
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 11/07/07 alle 15:09 via WEB
"Ecco il ddl sui costi della politica - Saranno risparmiati 500 milioni" ROMA - Un taglio di circa 500 milioni di euro. Ventiquattro articoli che - una volta a regime - potranno far risparmiare all'incirca il dieci per cento alla voce "costi della politica". Si va dalla riduzione e l'accorpamento degli enti locali ai limiti per il finanziamento pubblico dei partiti, dai tagli poderosi alle auto blu a norme "rigorosissime" sulla trasparenza nell'affidamento degli incarichi pubblici. E poi: un limite dell'accumulo degli incarichi pubblici, l'abolizione cioè di quelle figure quasi mitologiche che riescono ad essere contemporaneamente sindaci, consiglieri, amministratori e altro. Un risparmio di 500 milioni di euro: a qualcuno potrà sembrare - dopo tanto parlare - che la montagna ha partorito il topolino. In realtà, se le norme riusciranno ad andare a regime, si tratta di una vera e propria rivoluzione per la politica italiana i cui costi - oggi- sono calcolati intorno ai quattro miliardi di euro. Il ministro Giulio Santagata ha portato stamani il provvedimento nella riunione del Consiglio dei ministri per discuterlo con tutti i colleghi di governo. "L'approvazione è rinviata alla prossima riunione" ha spiegato il portavoce del governo Silvio Sircana. In realtà incontri e discussioni ci sono già stati con gli altri ministri interessati - da Linda Lanzillotta a Vannino Chiti, da Amato a Mastella - e con la Conferenza della regioni e i rappresentanti di Comuni e Province. Vari stop and go, una gestazione con accellerazioni e brusche frenate. Il premier Prodi, poi - che del taglio dei costi della politica ha fatto uno dei punti cardine del programma di governo - ha deciso che non era più possibile rinviare. Una premessa: il provvedimento non riguarda i necessari tagli relativi al Parlamento, a deputati e senatori e al funzionamento delle due camere. Questa parte, infatti, potrà essere ritoccata solo con modifiche costituzionali. Camera e Senato, comunque, dicono di essere al lavoro per presentare il prima possibile una loro ipotesi di taglio. "Con il presente disegno di legge il Governo intende contribuire a ridurre i costi della rappresentanza politica e a limitare le spese degli apparati amministrativi a quelle strettamente necessarie, accrescendo, al contempo, la trasparenza e la responsabilità dell'agire amministrativo, con la finalità ultima di rafforzare il rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni" si legge nell'introduzione della Relazione che accompagna il testo. Se ai "tagli" sono dedicati gli articoli dal numero 1 al 17, il resto dell'articolato punta all'etica della politica e alla trasparenza: molto spesso è proprio l'assenza di etica e trasparenza la causa prima degli sprechi. Qualcosa era già stato fatto con la Finanziaria che, tra le altre cose, ha ridotto del trenta per cento gli stipendi di ministri e sottosegretari . Il decreto Bersani ha tagliato del 30 per cento la spesa di commissioni, comitati ed altri organismi operanti all'interno dell'amministrazione centrale, ha soppresso e accorpato centodieci organismi, e ridotto del 10 per cento le spese per incarichi di direzione generale e per consulenze nell'amministrazione centrale. Quattro i principi cardine della legge: 1) La razionalizzazione della pubblica amministrazione "con la previsione di una delega per il riordino e l'accorpamento di enti, organismi e strutture pubbliche, nonché il taglio automatico di enti inutili non riordinati entro una determinata data"; 2) la riforma della rappresentanza politica a livello locale per razionalizzazione i costi; 3) trasparenza e riduzione dei costi delle società in mano pubblica con relativa riduzione dei membri degli organi di tutte le società controllate dall'amministrazione pubblica non quotate in mercati regolamentati e di meccanismi di selezione pubblica per tutte le assunzioni; 4) promozione dell'etica pubblica, e cioè trasparenza degli stipendi dei vertici amministrativi; misure che permettano di scegliere tramite offerta al pubblico i candidati per le nomine di competenza delle amministrazioni pubbliche; limiti al cumulo di incarichi pubblici da parte dei titolari di cariche elettive. L'articolo 1, ad esempio, dal titolo "Razionalizzazione degli enti pubblici" , contiene una delega al governo per "riordinare, mantenere, trasformare ovvero sopprimere e mettere in liquidazione, enti, organismi e strutture secondo criteri di razionalizzazione di strutture e competenze, ad esempio attraverso la riduzione di almeno il trenta per cento del numero dei componenti degli organi di indirizzo amministrativo, di gestione e consultivi, l'eliminazione di duplicazioni, la riduzione della spesa, la trasformazione in soggetti di diritto privato di strutture che non svolgono compiti di rilevante interesse pubblico, l'eliminazione di sovrapposizioni funzionali con regioni o enti locali, la razionalizzazione e lo snellimento organizzativo, l'eliminazione dei finanziamenti per enti soppressi o privatizzati, il trasferimento delle funzioni delle strutture soppresse all'amministrazione che riveste preminente competenza nella materia". L'articolo 4 punta "ridurre il numero dei membri dei consigli di amministrazione delle società controllate da amministrazioni pubbliche non quotate in mercati regolamentati ed è precettiva nei confronti di tali amministrazioni. Incidere sul numero dei membri dei consigli di amministrazione, oltre ad un'immediata riduzione della spesa di tali società, consente anche il recupero di una gestione più efficiente. L'articolo 6 parla di "tagli alla comunicazione pubblica" e ha l'obiettivo di "razionalizzare la comunicazione istituzionale delle amministrazioni centrali", un capitoloanche questo che farà molto discutere. L'articolo 7 è dedicato ai tagli delle auto blu e delle spese per i telefonini e per gli immobili pubblici. Gli articoli dal 10 al 17 contengono misure "rivolte a ridurre i costi politico-amministrativi degli enti locali". Tra le altre cose sono eliminati "i consigli circoscrizionali nei comuni con popolazione inferiore a 250 mila abitanti", è prevista la "riduzione pari al 10 per cento" del numero dei consiglieri e degli assessori comunali e provinciali" e il taglio degli stipendi di amministratori locali, comunità montane e consorzi tra enti locali . L'ultima parte dell'articolato del disegno di legge del governo punta sulla trasparenza e sull'etica, un nodo considerato "fondamentale" dal ministro Santagata per combattere non solo gli sprechi ma soprattutto l'antipolitica. Si va dal limite al cumulo degli incarichi (articolo 18) alla pubblicità dei bilanci e delle consulenze delle amministrazioni pubbliche, che sembra poco ma basta andare a vedere cosa spendono i comuni negli incarichi a professionisti esterni per capire che è tantissimo. D'ora in poi ogni centesimo speso da un ente locale dovrà finire su internet, diventare pubblico. Come i conti di Buckingham Palace. La Repubblica(6 luglio 2007)
 
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