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Giovani di Salice per il Partito Democratico

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Post N° 45

Post n°45 pubblicato il 21 Giugno 2007 da sgsal

La Carovana dell'Acqua fa tappa a Salice

www.acquabenecomune.org

Lunedì 25 giugno ore 20,00
PIAZZA PLEBISCITO





L'evento prevede l'intervento di alcuni relatori che cercheranno di  spiegare i punti della legge di iniziativa popolare sulla ripubblicizzazione dell'acqua per la quale si stanno raccogliendo firme in tutta Italia. Si parlera' anche di questioni legate all'acquedotto pugliese.

I relatori che interverranno sono:

-Margherita Ciervo (comitato territoriale del contratto mondiale sull'acqua)

-Teresa Fiocco (referente comitato provinciale in Lecce)

-Padre Gianni Capaccioni (missionario comboniano)

-Stefano Margiotta (Docente incaricato di Geologia Applicata Università di Lecce)

-Renato Di Nicola (Abruzzo social forum)

-Corrado Oddi  (fp-Cgil forum nazionale acqua pubblica)

In caso di maltempo. L´evento si svolgerà nel Centro Polifunzionale in via Turati.

 
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 18/07/07 alle 12:37 via WEB
Essendo stato chiamato in causa vorrei esprimere anche io qualche considerazione sul processo di trasformazione che sta interessando la sinistra italiana con la nascita dei "tre cantieri" PD, Unità socialista e Cosa Rossa.Rispondendo al compagno Marco Ligori, che saluto e ringrazio per il suo intervento, con riferimento alla collocazione internazionale di SD ribadisco che, al momento, essa fa parte del PSE e quanto dico lo si può verificare sul sito del PSE!Giustamente Marco faceva notare la sintonia tra SD e PRC, PdCI e Verdi che non aderiscono al socialismo europeo come elemento di dissonanza:è proprio questo un punto cruciale che i compagni di SD continuano a non sciogliere nella discussione sull'unità delle sinistre italiane, mentre non perdono occasione per "rimproverare" al PD la sua incerta collocazione internazionale. Ancora una volta sento pronunciare una frase che è stata ripetuta frequentemente in campagna elettorale "con tante ricette che raccontano di tutto e del contrario di tutto" anche con riferimento al PD;trovo sorprendente questa affermazione ancor più se pronunciata da chi, definendosi socialista e membro del PSE, ha pensato di condividere un progetto politico con "I radicali" che rappresentano una forza assolutamente liberista per quanto riguarda la politica economica;certamente esistono altri punti di convergenza, ma non mi si venga a dire che il PD rappresenta "tutto e il contrario di tutto", perchè 16anni di "Ulivo" dimostrano il contrario!Per quanto mi riguarda premetto che non credo che il PD sia la panacea di tutti i mali, ma penso che esso rappresenti il tentativo di restituire credibilità alla politica attraverso una operazione ardua,difficile,coraggiosa e di radicale innovazione, che è riduttivo, superficiale e ingeneroso descrivere come "un modo per esercitare (male) il potere";lo stesso PSI ha conosciuto in Italia una fase tutt'altro che edificante a proposito della "gestione del potere", ma lungi da me pensare di identificare una storia, una cultura, un progetto e pensiero politico con un gruppo di persone che l'hanno per una parentesi temporale rappresentato,proprio perchè, come diceva Marco, "essere socialista significa abbracciare le idee e non le persone".Da sempre il carattere distintivo e la straordinarietà della sinistra è stato,dal mio punto di vista, la capacità di saper cambiare, di ridefinire la sua dimensione etica, i suoi valori culturali e le sue politiche per essere parte del suo tempo ed in grado di governarne i cambiamenti.E’ stato così sin dalla Rivoluzione francese quando ha saputo scolpire le parole “uguaglianza, libertà e fraternità”, è stato così quando ha dato la forza a milioni di diseredati alla metà del XIX di rivendicare la loro dignità di essere umani negli anni della Rivoluzione industriale, ed è stato così agli inizi del XX secolo quando le organizzazioni del movimento operaio, i partiti socialisti e comunisti cambiarono la vita di milioni di persone riconoscendo loro una piena rappresentanza politica. Sta in questo il senso più alto della sfida della costruzione del Partito Democratico, cioè nella volontà di rinominare le parole per cambiare vocabolario e riscrivere le parole del futuro, nella voglia di ripensare ancora una volta le parole uguaglianza, libertà, solidarietà, giustizia per renderle figlie del nostro tempo ed assolvere ancora una volta alla compito che la storia ci ha consegnato, quello di determinare cambiamenti e emancipazione per milioni e milioni di uomini.E alla base di questo processo c’è una sfida ancora più difficile ma allo stesso più accattivante:fare incontrare per la prima volta quelle culture che fino a non molto tempo fa la storia aveva diviso, ossia la cultura riformista di ispirazione socialista e laica con la cultura riformista cattolico-democratica e popolare!Questo sì che rappresenta il tentativo di una “unità” che lasci il segno nella storia nonché un’impresa degna di nota certamente non meno della “costituente socialista”.Ecco perché è riduttivo descrivere il PD come una fusione tra due burocrazie, perché significa sfuggire al senso più profondo della discussione, nascondendosi in fatue discussioni sulla propria identità. E sono proprio queste discussioni identitarie una delle cause che forse rischiano di aggravare la crisi che sta interessando la politica, crisi dalla quale è sempre più urgente uscire:troppo spesso noi “operatori della politica” ci perdiamo in erudite e dottrinali disquisizioni, perdendo di vista quelle che sono le domande che ci pervengono dalla società, come quelle che il pensionato Lido Galluzzi rivolgeva con una lettera al segretario del PCI Enrico Berlinguer scrivendo “Mi chiamo Lido Galluzzi, sono un pensionato di Urbino…” per chiedere come fosse possibile “con la pensione al minimo riuscire a vivere pagando luce, acqua, comprarsi da mangiare, pagare il ticket per le medicine, l’affitto di casa e sostenere altre spese”. Io penso che ci siano ancora tanti Lido Galluzzi che, con sempre meno fiducia, aspettano dalla politica delle risposte ai loro bisogni, risposte che non riusciremo a colmare solo con le nostre identità…che credo interessino ben poco ai molti che ci stanno a guardare.Emanuele Fina, segretario DS Salice.
 
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