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Post N° 54

Post n°54 pubblicato il 05 Ottobre 2007 da sgsal

LETTERA APERTA AI SEDICENNI

di Walter Veltroni

Care ragazze, cari ragazzi,

il prossimo 14 ottobre è una data che mi piacerebbe segnaste sul vostro diario. Sarà una domenica speciale, perché nascerà una forza politica nuova, nascerà il Partito democratico.

Non pensate che trattandosi di un appuntamento che ha a che fare con la politica sia qualcosa che non vi riguarda, qualcosa di lontano dalla vostra vita, dalle vostre speranze, dai vostri sogni.

Sì, lo so, oggi l’immagine della politica è molto consumata e per questo capisco la poca voglia e la fatica di avvicinarsi ad essa. Ma pensate un attimo: cos’è sempre stata nella storia degli uomini, e cosa continua ad essere, la politica? La politica è una possibilità. E’ la possibilità di immaginare un mondo diverso e di provare a costruirlo. La politica è anche condivisione di intenti, lo sforzo di una comunità di individui che ha voglia e la felicità di ritrovarsi assieme. Un agire comune, un pensare comune.

Per la prima volta un partito che nasce chiede alle nuove generazioni, a chi ha compiuto sedici anni, di partecipare alla sua costruzione, a questa nuova avventura. Il Partito democratico non vuole rappresentare i giovani, vuole che i giovani siano i primi rappresentanti dei nuovi bisogni e dei nuovi ideali da costruire. Vuole che siano la vostra voce e le vostre idee a cambiare le cose. A fare in modo che la scuola diventi davvero un luogo dalle mille attività e opportunità, dove si incrociano i diversi saperi e dove crescere insieme. A moltiplicare le occasioni per fare sport, per aprire anche ai vostri gusti gli eventi culturali e creare le condizioni perché possiate sperimentare in prima persona le vostre qualità. A far sentire sin d’ora quali sono le vostre aspirazioni, per contribuire a rendere più semplice e vicino a voi il mondo del lavoro, perché vi troviate opportunità e diritti, quando sarà il momento.

Per la prima volta nella storia di questo Paese, il 14 ottobre chi ha sedici anni potrà andare a votare. Speriamo che presto possa avvenire anche per le elezioni amministrative, perché è giusto che un ragazzo possa decidere chi si occuperà della sua città, del suo quartiere, della sua scuola.

Intanto, fra pochi giorni, voterete per dar vita ad un partito, al Partito democratico.
Cogliete quest’opportunità, partecipate, scegliete, costruitelo insieme a tanti altri e fatelo vostro.

 
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 05/10/07 alle 17:33 via WEB
Lasciatemi “bindeggiare” di Gad Lerner La famiglia mi osserva un po’ allibita, le rare volte che passo da casa. “Il papà è in giro per l’Italia a bindeggiare”, ridono fra di loro i figli. In effetti ho trascorso la domenica guidando fra San Giovanni Valdarno e Buccinasco, e poi Modena, Cremona, Vigevano, Reggio Emilia, Lecco, Como, Montichiari, in volo a Napoli e Palermo…e se ci riesco nei prossimi giorni bisognerà pure che dedichi un po’ di tempo al Collegio 1 di Milano, cioè la circoscrizione elettorale dove (per la prima volta in vita mia) mi sono candidato alle primarie del Partito Democratico, la prossima domenica 14 ottobre. Alcuni amici internettiani mi hanno pure dotato di blog, dunque dialogherò ogni giorno con chi sia interessato alle mie proposte di riforma della politica (www.gadlerner.it). In effetti sto bindeggiando con un impegno maggiore del passato. Già due o tre volte m’era capitato di rifiutare candidature “sicure” al parlamento europeo e nazionale, preferendo la mia fortunatissima vita di giornalista infedele. Ora invece mi butto personalmente, pur sapendo che la mia elezione come delegato all’assemblea costituente del Pd è senz’altro a rischio. In ogni caso non mi attendono né incarichi retribuiti né una carriera politica, al massimo mi vedrete fra i 2500 delegati. Il 15 ottobre torno a fare il mio mestiere. Ma dopo averne predicato per tanti anni la necessità, ora che il Partito Democratico sta costituendosi, purtroppo con ritardo e partendo col piede sbagliato, non mi perdonerei se non ci provassi fino all’ultimo. A fare che cosa? Provarci a generare la scintilla. Riaccendere l’imprevisto della partecipazione popolare alla politica senza cui non esiste democrazia. Dirottare il percorso che prevede Veltroni garante di un accordo di potere già scritto nelle solite stanze, adoperando solo a scopo ornamentale le donne e le celebrità “usa e getta”. Esagero? Non credo. Un organigramma interamente maschile contempla Veltroni e Franceschini al vertice –uno per ciascun partito- più la spartizione dei segretari regionali: 16 uomini, 3 donne. Così le “quote”, metà uomini e metà donne, rischiano di trasformarsi in beffa. Sono convinto che una donna coraggiosa e laica come Rosy Bindi faccia fare un progresso alla società italiana candidandosi alla guida del Partito Democratico. Nel sistema politico nessuno le dirà “prego, si accomodi”. Al contrario, tutti si affannano a complimentarla per poi aggiungere: “Però non è ancora il momento”. Questa è la malattia che rischia di stroncare la democrazia in Italia: non è mai il momento. Come certi fumatori che decidono di rinunciare al vizio, ma ogni giorno rinviano: domani smetto, lo giuro, smetto domani… Oggi abbiamo di nuovo selezionato i candidati alle primarie con imbarazzanti trattative di vertice, ma da domani… Oggi siamo costretti a dare i posti che contano ai maschi, ma da domani… Oggi non possiamo ancora praticare un sano avvicendamento negli incarichi, ma da domani… Personalmente ho smesso di credere ai politici che propongono riforme virtuose come la riduzione del numero dei parlamentari, la fine dei privilegi, una buona legge elettorale maggioritaria, se prima non ci hanno dato il buon esempio delle loro scelte di vita personali. Per rifiutare il cumulo degli incarichi, cedere spazio ai giovani, recidere i tanti legami impropri con i poteri economici, mica occorre l’approvazione del Parlamento: basterebbe una minima capacità di rinuncia, un minimo di coerenza. Per fortuna la pace familiare è garantita. Rosy Bindi piace anche a mia moglie Umberta per la sua laicità (da cattolica ha difeso i Dico) e soprattutto per l’assenza di tentennamenti con cui affronta le ingiustizie sociali: un giorno ci vergogneremo della campagna scatenata contro “l’invasione” dei rom; ci vergogneremo di avere confuso il sacrosanto bisogno di sicurezza e legalità con il fastidio suscitato in noi dai poveri troppo visibili. Forse una tipa tosta come Rosy saprà fronteggiare meglio di certi uomini anche certe impopolari scelte di civiltà, senza l’ansia di piacere a tutti. Ringrazio chi sopporta anche questa mia intrusione. Il Gad candidato alle primarie cerca il confronto con tutti i suoi lettori, ma dura al massimo due settimane.
 
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