A FIOR DI PELLE

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Oggi mi sono guardata alla specchio e mi sono vista bella.Bella più di quando avevo vent’anni.Ho scoperto la bellezza che ci può essere nelle linee morbide di una donna che ha abbandonato le ossute forme di una ragazzina. La sicurezza dei movimenti delle mani, l’andatura maliziosa e il peso sapientemente distribuito sui tacchi altissimi. Il trucco impeccabile degli occhi, la forma perfetta delle labbra. Il seno grande, morbido, materno, chiuso dentro un corpetto come un’ostrica dentro la sua conchiglia. I capelli profumati di vaniglia che disegnano il profilo delle spalle. Le parole scelte con cura. Il tono dolce e fermo della voce. Le idee chiare in testa. Lo sguardo attento e luminoso. Tutto questo a vent’anni non c’era. Prendo le chiavi edesco. “Io sono bella” dico fra me. Arrivo in città e la luce grigia cambia il colore della mia pelle.“Tu sei bella” mi dice lui “Lo sei sempre stata”. Di colpo le sue labbra ingoiano le mie. E, di nuovo,  mi ritrovo catapultata negli anni bui della mia esistenza senza neppure rendermene conto. Apro la portiera dell’auto, infilo i miei tacchi nuovi in una pozzanghera, strappo la borsa dal cruscotto e corro via. “Non ci ricasco più” dico “bella si, scema no.” E mi rendo conto che a trent’anni non c’è più bisogno di conferme. Che la bellezza può essere un’arma e che non va usata contro se stesse. E che per essere felici, a volte, bisogna rischiare di rimanere soli per sempre.