Mi fermo qui

Fingere un mal di testa porta quasi sempre a risolvere problemi sgradevoli, come tirare il pacco ad un aperitivo con gli amici...l'importante è non approfittarne troppo spesso e in giorni in cui non sei stata molto 'saltellante'..
Vorrei soltanto che anche tu ti accorgessi di me. Adesso non so se continuare a fingere anche con te per lasciarti intendere che va tutto bene o dirti la verità, che potrebbe farci più male..
Potresti sentirti in colpa e non uscire e stare male per colpa mia.
Potresti capire quanto bisogno ho di te in questo momento, non uscire ma poi ripensarci e darmi la colpa.
Potresti semplicemente restare sulle tue opinioni e fare stare male me..
Comunque non finirebbe bene.

Il fatto è che pensieri e sogni mi fanno VERAMENTE desiderare di più, ma non so quanto questi pensieri e sogni mi spingono verso qualcosa di brutto.

'Ricordati della preghierina a Gesù, chiedi di far nascere un bambino a Francesca..'
Un sogno infranto,
un viso invecchiato,
uno sguardo che non mi appartiene più.
Mi pare il finale perfetto...

εμπαθεια = capacità di riconoscere e comprendere le emozioni, di saper assumere la prospettiva dell'altro e di immedesimarsi, condivisione emotiva.

Ti voglio bene.

'Beh, non sempre, si
vede che vuole stare
con la mamma. ma le
farò cambiare idea. e
poi può essere anche
che viene ogni notte
solo che io non la
ricordo.'

Mi fa male una mano... ho appena dato un pugno al muro, come facevo da piccola, perchè mi si è cancellato il post che avevo appena scritto..
Parlava di tristezza e del significato di questa, del perchè siamo tanto legati a un passato che magari non era perfetto, ma sicuramente migliore dell'assenza presente.
Parlava della tristezza che diventa voglia di piangere, ma anche del non riuscirci, proprio come non riusciamo ad andare oltre la routine di tutti i giorni.
Parlava del nuovo avvento che si concluderà martedì.
Parlava del fatto che nè raffaele, nè orgoglio e pregiudizio sono riusciti a risollevarmi un pò.
Parlava di delusioni, giornate pesanti e messaggi d'amore dovuti a quello che forse dovrebbe essere il normale e regolare flusso degli eventi, della vita.
Ma fino a che punto?
Infine parlava dell'imbarazzo, della paura e della speranza che tu abbia notato il mio sguardo, oggi forse un pò troppo costante.

Una volta…
una volta giravo sempre col mio iPod
una volta non avevo paura degli aerei
una volta scrivevo sul mio blog
una volta sapevo come fare chiarezza
una volta ascoltavo musica
una volta guardavo i film che mi andava di guardare
una volta credevo che essere libera e sola mi avrebbe portato quella cosa in più che cercavo
una volta cercavo anche un ragazzo che mi amasse
Ora tutto questo non c’è più e non mi piace.