NAGINATA SHISEI

LETTERE DA IWO JIMA


Moderni samurai e la scoperta che tutti gli uomini sono uguali di fronte all'orrore della guerra.... lo so, in questo blog mi sono riproposta di parlare di naginata. E sto cercando di farlo. Ma la naginata si intreccia con tutto ciò che fa parte del mio percorso, non solo di praticante, ma anche di persona... e questi sono i risultati.Sono andata a vedere il film di Clint Eastwood, Lettere da Iwo Jima. Ovvero, la guerra vista con gli occhi dei militari giapponesi, letteralmente abbandonati dalla loro patria su un'isola grossa quanto un granello di sabbia. Uomini consapevoli di non avere via di uscita, ma comunque determinati a servire il loro paese fino all'ultimo. E allora, a suon di BANZAI (ma ci pensate che nel gergo occidentale questo grido di battaglia, "lunga vita all'Imperatore" viene normalmente ridicolizzato?) e di seppuku, quando non è più possibile eseguire con onore il proprio incarico, ragazzi giovani e giovanissimi portano faticosamente avanti una guerra che per pochi, anzi per nessuno di loro ha una concreto significato.Il bello del film è che mostra UOMINI. Americani e Giapponesi. Non importa. Ciascuno di loro ha una madre, una moglie, un amore, un posto in cui tornare. Ciascuno di loro porta nel cuore le frasi di sua madre "Fai ciò che ritieni giusto. Perchè quella è la cosa giusta da fare", in kanji o in americano, il significato non cambia.Due mondi molto più vicini di quanto sia umanamente possibile immaginare. Tutti con una marzialità fuori di discussione.Chiudo il mio post con un mio appunto personale: Ken Watanabe, l'attore protagonista deve essere un samurai da generazioni. Si legge la nobiltà di samurai in ogni sua espressione facciale, ogni gesto, ogni movimento. Se andate a vedere il film, osservate la scena dell'attacco finale, quando lui cade a terra con in mano la spada da ufficiale giapponese. Io sono stata riproiettata al film L'Ultimo samurai.Davvero un film da vedere!