In Esistente

Su fili di rasoio


Le nostre notti sono rane gravide,molluschi viscidi su scogli inquinatida una postura che appartieneai distretti industrialidi una Londra tardo ottocentesca.Siamo sporchi di fuliggine, sieropositivi,camaleonti del niente in cui ci infrattiamo.Abbiamo un senso solo non avendolo.Premiamo forte sui nostri pedali,con un solo piede come storpi colpevolidella propria deformazione.E parliamo arabo, siamese, brasiliano, italianocileno, cingalese, russo e un perfetto inglese,ma continuiamo a perderci nelle nostre stanze ventilate;come cappelli riempiamo armadi selezionati,come feti allarghiamo vulve, squarciando.Siamo il nero, quello che i mitomani chiamano satana.Siamo persi in una diaspora,camminiamo e mai arriviamo.Siamo i freak, le anime brutte, i mai raccontati.Soprattutto i mai raccontati.Siamo la maggior parte degli uomini che attualmente popolano la terra.