« delle alterazioni | Una donna senza me » |
Una caramella, ciucciata per un minuto da una quindicenne con i sandali rosa e lo smalto nero alle unghie dei piedi, è poi sputata sull'asfalto sporco. Caramella al lampone. Egidio Trepalanche, professore di letteratura italiana in pensione da sei giorni, mentre nutriva i piccioni gettando dalla sua finestra pane raffermo stritolato sotto la suola delle sue scarpe buone, vede la ragazzina sputare qualcosa, non sa se gomma da masticare o altro. Una barboncina nera come la capigliatura della sua anziana padrona che porta a passeggio tutti i giorni , trotterella, si ferma, annusa la caramella, la lecca, la rilecca con la lingua ruvida e, nonostante la voglia di fermarsi, viene strattonata via. Egidio Trepalanche apre il portone, si guarda intorno. Facce sconosciute, molti occhi orientali e un paio di maghrebini chiassosi al semaforo. Risale le scale in preda a una febbre e scrive di getto sul suo quaderno di belle speranze: " non lontano dal fiume smagrito Un po' deluso il professore si riempie un bicchiere di grappa alle mele. Img: Talia ( la musa della poesia gaia e della commedia) di J.M. Nattier |
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la gaiezza dell'attesa...