« Untitled | Il vino è buono e io son... » |
M: Come stai?
M: Ma guardi ... sto parecchio bene oggi, domani e anche domani l'altro se è possibile.
M: Ma quella che ha sul tavolo è crema depilatoria?
M: Si, una apposita per le gambe, l'altra per la zona bikini nonche per le ascelle.
M: E cosa sta bevendo?
M: Un vino novello, ieri sera ero senza vino e sono scesa al piano di sotto, certa che mio padre lo avesse. "Posso prenderlo?" e ora bbbevo!
M: Ma lei beve molto?
M: Se potessi bevrei anche di più. I rapporti sociali quotidiani mi bloccano dal divenire una Bukowsky con i controcoglioni.
M: E' stanca?
M: Sono pronta.
M: A cosa?
M: A partire per i colli umbri. Forse riuscirò a montare per la prima volta a cavallo!
M: Dove era l'anno scorso a quest'ora?
M: A casina con mio figlio, forse preparavo una valigia, più probabilmente no, dato che è sempre l'ultima cosa che faccio. Comunque il giorno dopo ero a Roma.
M: Ma beve per festeggiare?
M: Si, la vita e il mio compleanno domani.
M: Ma non si sente neanche un po' deficiente a farsi le domande e a darsi le risposte da sola?
M: Mi sento deficiente ogni giorno, infatti sono felice nonostante tutto ( mondo e vita privata che quando scalciano fanno male).
M: Allora è una persona superficiale?
M: Non mi reputo tale e non compio atti che possono farmi reputare tale. Ma ad altri occhi probabilmente lo sono.
M: Monotona come una mungitura. Nei suoi ventotto anni di vita, il giorno più bello?
M: La mattina del ventisei luglio duemilauno quando mi hanno appoggiato per la prima volta mio figlio sul petto.
M: La più brutta?
M: Sempre il ventisei luglio duemilauno, quando hanno iniziato a ricucirmi.
M: Di cosa si pente?
M: Di aver perso (?) un'amica per pigrizia e nuovi percorsi intrapresi.
M:Di cosa è felice?
M: Sono orgogliosa di me stessa. O orgogliona, che è uguale.
M: Il compleanno è un po' come il capodanno. Cosa vuole dal nuovo anno?
M: Niente di più di ciò che ho. Oddio, vorrei rivedere tante persone , viaggiare non lontano, non mi importa di andare a Vancouver o a Pechino, mi basta Roma, Rimini, Bari.
M: Cosa le fa male adesso?
M: Il braccio destro, l'altro giorno ho un po' esagerato nella velocità di pulizia delle sale.
M: Potesse dire una frase a una persona adesso, cosa direbbe e a chi?
M: Me lo tengo per me, dato che ancora è pensiero informe, sentimento e basta. Ma sempre a mio padre. Ad ognuno il suo rapporto amore-odio.
M: Vuole aggiungere altro? L'ultimo sogno fatto, che ne so, cosa ha mangiato a colazione o a pranzo?
M: No, devo correre a fare la valigia e la disboscazione.
M: Crede che chi leggerà questa auto-intervista le farà gli auguri?
M: Spero di ricevere gli auguri dalle persone che un minimo mi stimano e conoscono, il resto è in più.
M: Cosa desidera in regalo?
M: Un fegato nuovo che questo lo devo distruggere e tante visioni che mi abbelliscano la vita: quadri, panorami, volti, persone, parole, sogni.
Va bene così, oh yeah.
p.s: dato che non ho scritto niente di triste, almeno l'immagine di Witkin me la concedo.