« Today no winter | Cornucopia » |
Stamattina il Re si è fermato al mio bancone
io ho tolto le scarpe col tacco e sono rimasta scalza.
Mi ha chiesto uno scotch, liscio, senza ghiaccio.
Mentre beveva mi guardava negli occhi,
dimentico della sua nuova condizione di orfano.
Ho ritrovato gli incantesimi della mia mente
attorcigliati a un pettine caduto sotto un mobile.
L'oro che riluce in contrasto col laniccio del tempo trascorso
e la mia chioma nello specchio a tratti bianca come quella di un'alta vetta.
Se avessi perso la mia faccia in un tragico incidente
- un molosso nero che attraversa la provinciale che mi porta al mare -
potrei uscire di notte,
guardare in faccia solo le puttane e i disperati,
la gente che non ha niente da fare e troppo da dire,
potrei sedermi negli angoli bui delle strade
senza temere il coltello o la spada
che incrocia la mia gola;
la ferocia preludio del pentimento.
Invece al di fuori sono integra, intatta come un vetro nuovo,
nonostante quel molosso lo abbia scontrato davvero ,
nei panni di un re: un cane nero.
Dovrei sedere in terrazze disabitate
o su lande sporche di gramigna e lavanda
per tornare a vedere,
senza spossatezza,
la natura dominare sulle sovrastrutture dell'antropocentrismo.
( le squame dei pesci,
le fronde degli alberi,
le nuvole bianche di una qualsiasi estate,
il crepuscolo che tarda ad arrivare,
la cavalletta e il geco
che dominano su di me)
Dovrei tornare nel mare
finchè saro' polena della mia, sempreviva, nave.
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