Creato da shockportatile il 05/11/2006

In Esistente

il caos è una festa ben riuscita

 

Al vento

Post n°140 pubblicato il 14 Novembre 2008 da shockportatile
 




Dovevi dirmelo mentre nascevi
che niente


niente


niente sarebbe stato  mai
come prima.

Tu riesci ad immaginare
l'aria
che posa
la sua poca e intangibile consistenza
e
riesci

riesci?

a sentire
il crollo dei baci
dai capell di settembe.

Non c'è niente di chiaro,
siamo

Sono

Tornata all'ermetismo degli ubriachi

dei giri a vuoto di una moralta' irrisolta.

Siamo
Sono
tornata
a vagare
in una notte di santi
alla ricerca di un tesoro
che sara' una medaglia di piombo:
nemmeno al mercato nero mi daranno più di un penny.

 
 
 

...

Post n°139 pubblicato il 05 Novembre 2008 da shockportatile
 

e tu pensavi di dirlo?                      Io no.

Grazie America!

- e adesso vediamo di non farci ammazzare, nè!

 
 
 

Creep Life

Post n°138 pubblicato il 08 Agosto 2008 da shockportatile
 
Foto di shockportatile


You're so fuckin' special

I wish I was special

But I'm a creep, I'm a weirdo.

What the hell am I doing here?

I don't belong here.

She's running out again,

She's running out

She's run run run running out
Creep - Radiohead

[tu sei così maledettamente speciale

Io avrei voluto essere speciale

ma sono una persona sgradevole,

sono uno strano

cosa diavolo sto facendo qui?

io non appartengo a questo posto

lei corre fuori dalla porta

lei sta correndo

lei corre]


Il meglio che possa capitarmi stasera è giungere a casa e trovare tutte le finestre aperte: le tende bianche che volano, accarezzano mobili, divano e letto. Magari due uova di rondine nell'incavo del cuscino e tre bozzoli di falena sullo specchio del cesso.
O un quadro nuovo, senza imballo, appoggiato alla porta di ingresso. Un biglietto bianco, o un post it giallo, senza scritte, senza parole. Senza bisogno di dire, solo immaginare e fingere di sentirsi ancora, per un altro po', speciale.

Le parole, le urla, la cattiveria, l'ignoranza e i cani. Giorni e notti passati ad ascoltare. Sospendere il pensiero, il ricordo, la gioia e il dolore di una nuova separazione irrazionale. Rimanere fermi ad ascoltare la vita di un'altra famiglia, che ancora non è la mia. Sentire, inconsapevole, lo snodarsi di una bugia. E fingere, fingere, che il lavoro occupi al meglio il mio tempo, sfruttando la mia energia per un nobile scopo: il mio equilibrio mentale.
E mi formi anche, socialmente e moralmente.
Un mucchio di cazzate.
Potrei essere benissimo dall'altra parte del registratore. Avere un figlio piccolo nevrotico dalla nascita e un cane che protegge i miei averi terreni, perchè solo quelli ho. Un marito sbagliato che sopporto in virtù di una relazione lesbica che necessita di anonimato.
Potrei stare dall'alltra parte e sono sola di qua.
C'è qualcosa di strano nell'ascoltare la vita degli altri. L'immedesimarsi continuo, la suggestione del vedere cose che in realta' non si potranno mai vedere, ma si sentono mentre si muovono.
E il paragone. E il giudizio continuo, individuale.

Spegnere il registratore non è spengere quelle vite. E' continuare a sentirle.

Camminare veloce verso l'auto. La prima sigaretta se ne va via troppo in fretta.
La casa vuota. Nessun rumore.
Una canzone che è un coltello piantato nel cuore.
Stringimi forte adesso, lascialo affondare.





IMG: Shoes ith butter - Yin Xiuzhen

*si ricorda che non è detto che tutto ciò sia autobiografico.

 
 
 

Post n°137 pubblicato il 16 Luglio 2008 da shockportatile
 
Anche per oggi non si vola


- Sai cosa ti rende il fumo odioso anche se solo per un secondo?
Le spire di fumo, quelle fanno indiavolare. Ti entrano nel cervello , oppure nel naso.
Sirene di sterco. In un santuario -pressochè- di molle vita.

-Oppure potremmo parlare di Francesca. Quella mia amica ricordi? No, non
quella con la mania dell'allevamento delle quaglie. Quella ha
divorziato finalmente! Incrociamo le dita per lei. Quella col mercedes,
dico io, che incontriamo sempre al kebab. O almeno mi sembra proprio
lei? Francesca dai capelli rossi e fulgidi. Sirena di sterco anche
quella.

- Nonna dice che siamo nello spazio profondo. Che
prima di nascere ci devono controllare le orecchie. Fuori c'è un gran
rumore sembra. In confronto a qui, al vento, alle unghie ingiallite dei
corvi, al canto di una cincia, sperando che le cince cantino.
Canteranno? Non come le sirene. Tu le senti nonnina le sirene di
sterco?
Son grosse, mollacciose, entrano nei nostri abitacoli morali: le sirene di sterco.
inizio a sentire un cattivo odore

- E
adesso che sei nel mio letto. Letto di passione e di rispetto, letto di
condivisioni e di silenzi. Troppi vuoti lasciati viaggiare. Queste
bolle di sapone resistenti agli spigoli dell'indolenza. Del giorno che
alzai il velo e ti chiesi:"Ma tu mia sirena, ma tu di cosa sei fatta?"
Non ricordo la parola sterco, ne' impronta di voce, nemmeno le luci,
ricordo il mio cuore liquefarsi. Un onda anomala per una sirena di
sterco.


- A proposito di sirene di sterco? Sapete che mi ha raccontato Giovanni?
Giovanni quello dell'assicurazione. Beh! Lui dice che solo le tigri del
katmandu lo fanno cosi', gia' in forma, ecco cosi' : lo sterco. Tutte
le altre sirene sono modellate a mano.
 
 
 

Vuoti a rendere

Post n°136 pubblicato il 10 Giugno 2008 da shockportatile
 
Foto di shockportatile







La scritta è gialla su una parete celeste:  vuoti a rendere.

La vedi solo col giorno: dopo che il sole è salito oltre il prefabbricato che ospita gli uffici e il campionario della Champion.
Raggi da oriente.
Prima o poi andrò in Cina, anche solo da cenere dispersa ci finirò. Vedrete.
Non che in realta' me ne freghi molto. Preferirei un bel nome, o un seno che non risponde alle leggi di gravita', o una bella pestilenza che elimini quel tot di umanita' viscida che ci impesta - compresa me in alcuni giorni, sia mai mi tiro indietro di fronte alle mie colpe.
Io le adoro le mie colpe, non come altri si intenda, non le farei analizzare nè da secondi nè da terzi - per sviscerare cosa?
Mi intensificano la vita, le mie colpe immaginarie e quelle reali poi. Quelle la impregnano di un significato che esiste o forse no.
Bella la filosofia, non trovate? Umpf! Sara'.

A volte si sparisce solo per dire che si è tornati.
A volte si disama solo per dire che si ama ancora.
Dopo.
Dopo cosa?

Niente è meglio di un bel sonno.
Della coscienza. Dell'intelletto. Del cuore.
Niente è meglio di un bel sonno.

Sotto un albero di sughero.
O all'ombra di mille tulipani bianchi.

Che rumore fanno i sogni quando si spezzano?
Non è cosi' diverso da uno stelo reciso da lame poco affilate.

Infezioni d'allegria.

Infezioni.
E vuoti a rendere.
Indubbiamente un affare!


 
 
 

Quesito del mattino

Post n°135 pubblicato il 14 Marzo 2008 da shockportatile


Ma quando si soffre, perchè tutta l'inquietudine sembra ubicata nello stomaco?


Si accettano pareri scientifici.

Li odio quando si mettono li',
a pomiciare di fronte a me,
di bello ci sono solo i gatti neri,
il mio tulipano giallo che fiorisce
e le strade di bronzo dietro Santo Spirito.


 
 
 

Sen(z)azioni

Post n°134 pubblicato il 01 Marzo 2008 da shockportatile

e suonami un blues di silenzio
in questo autogrill fornicante
di nigeriane in calze bianche
che sciamano tra i distributori di verde
e le reti arrugginite
che delimitano confini:
di fedelta', di perversione, di solitudini
da dividere e condividere.

Suonami un blues
un allungo di fiato nel sax
che mi gridi: "Maledetta".
Maledetta da me stessa.
Dai ferri da calza infilzati
nella mia autorealizzazione.
Aborto clandestino , da autodidatta,
di una personalita' clandestina da autodidatta.

La mia maledizione si chiama fecondiita'.
La mia maledizione sono le lacrime senza senso tutti i mesi.
Lacrime senza senso?
Piangiamo per niente
o per i nostri ovuli dispersi?
I nostri figli mancati, il verbo che non agisce.
Il verbo che non suona nessun blues.

Guardami
Guardami
guardami
guarda la differenza che corre
guarda l'uguaglianza che compiange
su questo asfalto affetto di umanita'.
Di maternita' che muore, ridendo d'agonia.

Guardami
Guardaci
siamo ridicoli

 
 
 

Fuori dalla mia finestra

Post n°133 pubblicato il 21 Gennaio 2008 da shockportatile
 


E così vi tranquillizzo sul mio rientro a casa,
la strada non mi/ci ha mangiato neanche stavolta.

 
 
 

Pubblico ludibrio

Post n°132 pubblicato il 18 Gennaio 2008 da shockportatile
 








e siamo











                [[[ foglie ubriache ]]]














                    ubriache di vento -------------------- ostaggi del tempo


















ubriache nel vento





[tormenti del vento

che poi ci abbandona

come tutto l' amore

che poi ci abbandona]


 
 
 

Le buone cose di pessimo gusto

Post n°131 pubblicato il 17 Gennaio 2008 da shockportatile
 
Foto di shockportatile







Il mio primo marito era un animale.
Non da compagnia, purtroppo.
Neanche da letto, purtroppo un'altra volta.
Riusciva a parlare della sua infanzia per ore. Sembrava quasi che avesse vissuto solo da bambino.
A sei anni aveva incontrato Gesù in bagno.
A otto Mahatma Gandhi dentro l'armadio della camera dei genitori.
E sì che era un visionario.
Pazzo?
No, autosuggestionato dal suo ego smisurato.
Cosa avvessero da dirgli poi di così importante da manifestarsi in forma evaporizzata non è dato saperlo. "Ero piccolo, non ricordo altro che un freddo quando mi posarono la mano sulla testa, ma un calore al cuore, un calore al cuore, Maru, che non ti dico ..."
E non mi disse infatti.

E non era un pacifista. Aveva sempre la bocca piena di guerra armata, rivoluzione violenta, soppressione dei popoli dell'est.
Si definiva comunista per via di quel padre partigiano e sempre arrabbiato, capace di non parlare a una persona seduta alla stessa tavola se dimostrava un minimo di lungimeranza verso zingari o albanesi. Per riacquistare un po' di quiete, e di senso di convivialità, bastava tirare un sacramento verso ebrei o americani e così conquistare un "due cucchiaini" quando si doveva zuccherargli il caffè.

Perchè me ne innamorai?
Semplice. Perchè era bellissimo. Un Adone, biondo, magro da spaventare, con la sua fedele chesterfield a danzare tra le labbra come intermezzo fra un intolleranza e un'altra.
Ed era un donnaiolo. Di riflesso.
Anche se ho già detto che a letto non era un granchè. Veloce, senza fantasia.
Ma guardarlo dormire era estasi pura e poi ... mia madre mi diceva sempre, da piccola : "Guardati da chi Dio segna", intendendo i disabili,quindi lui che era così bello doveva essere una sicurezza ... ma forse anche dai segnati da troppa perfezione fisica bisogna guardarsi.

Poi un giorno mise incinta un'altra donna.
Ma questa è, ovviamente, un'altra storia.


 
 
 

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