[tu sei così maledettamente speciale
Io avrei voluto essere speciale ma sono una persona sgradevole, sono uno strano cosa diavolo sto facendo qui? io non appartengo a questo posto lei corre fuori dalla porta lei sta correndo lei corre] Il meglio che possa capitarmi stasera è giungere a casa e trovare tutte le finestre aperte: le tende bianche che volano, accarezzano mobili, divano e letto. Magari due uova di rondine nell'incavo del cuscino e tre bozzoli di falena sullo specchio del cesso. O un quadro nuovo, senza imballo, appoggiato alla porta di ingresso. Un biglietto bianco, o un post it giallo, senza scritte, senza parole. Senza bisogno di dire, solo immaginare e fingere di sentirsi ancora, per un altro po', speciale. Le parole, le urla, la cattiveria, l'ignoranza e i cani. Giorni e notti passati ad ascoltare. Sospendere il pensiero, il ricordo, la gioia e il dolore di una nuova separazione irrazionale. Rimanere fermi ad ascoltare la vita di un'altra famiglia, che ancora non è la mia. Sentire, inconsapevole, lo snodarsi di una bugia. E fingere, fingere, che il lavoro occupi al meglio il mio tempo, sfruttando la mia energia per un nobile scopo: il mio equilibrio mentale. E mi formi anche, socialmente e moralmente. Un mucchio di cazzate. Potrei essere benissimo dall'altra parte del registratore. Avere un figlio piccolo nevrotico dalla nascita e un cane che protegge i miei averi terreni, perchè solo quelli ho. Un marito sbagliato che sopporto in virtù di una relazione lesbica che necessita di anonimato. Potrei stare dall'alltra parte e sono sola di qua. C'è qualcosa di strano nell'ascoltare la vita degli altri. L'immedesimarsi continuo, la suggestione del vedere cose che in realta' non si potranno mai vedere, ma si sentono mentre si muovono. E il paragone. E il giudizio continuo, individuale. Spegnere il registratore non è spengere quelle vite. E' continuare a sentirle. Camminare veloce verso l'auto. La prima sigaretta se ne va via troppo in fretta. La casa vuota. Nessun rumore. Una canzone che è un coltello piantato nel cuore. Stringimi forte adesso, lascialo affondare. IMG: Shoes ith butter - Yin Xiuzhen *si ricorda che non è detto che tutto ciò sia autobiografico. |
Anche per oggi non si vola
- Sai cosa ti rende il fumo odioso anche se solo per un secondo? Le spire di fumo, quelle fanno indiavolare. Ti entrano nel cervello , oppure nel naso. Sirene di sterco. In un santuario -pressochè- di molle vita. -Oppure potremmo parlare di Francesca. Quella mia amica ricordi? No, non quella con la mania dell'allevamento delle quaglie. Quella ha divorziato finalmente! Incrociamo le dita per lei. Quella col mercedes, dico io, che incontriamo sempre al kebab. O almeno mi sembra proprio lei? Francesca dai capelli rossi e fulgidi. Sirena di sterco anche quella. - Nonna dice che siamo nello spazio profondo. Che prima di nascere ci devono controllare le orecchie. Fuori c'è un gran rumore sembra. In confronto a qui, al vento, alle unghie ingiallite dei corvi, al canto di una cincia, sperando che le cince cantino. Canteranno? Non come le sirene. Tu le senti nonnina le sirene di sterco? Son grosse, mollacciose, entrano nei nostri abitacoli morali: le sirene di sterco. inizio a sentire un cattivo odore - E
adesso che sei nel mio letto. Letto di passione e di rispetto, letto di condivisioni e di silenzi. Troppi vuoti lasciati viaggiare. Queste bolle di sapone resistenti agli spigoli dell'indolenza. Del giorno che alzai il velo e ti chiesi:"Ma tu mia sirena, ma tu di cosa sei fatta?" Non ricordo la parola sterco, ne' impronta di voce, nemmeno le luci, ricordo il mio cuore liquefarsi. Un onda anomala per una sirena di sterco. - A proposito di sirene di sterco? Sapete che mi ha raccontato Giovanni? Giovanni quello dell'assicurazione. Beh! Lui dice che solo le tigri del katmandu lo fanno cosi', gia' in forma, ecco cosi' : lo sterco. Tutte le altre sirene sono modellate a mano. |
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Post n°135 pubblicato il 14 Marzo 2008 da shockportatile
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Post n°134 pubblicato il 01 Marzo 2008 da shockportatile
e suonami un blues di silenzio |
Post n°132 pubblicato il 18 Gennaio 2008 da shockportatile
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Post n°131 pubblicato il 17 Gennaio 2008 da shockportatile
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