cosa rimane...

Sul dibattito della sessualità


La sessualità sembra uno dei temi dominanti in questo periodo nella(neanche troppo)amena città di Ravenna,vengono portati come esempi,secondo il mio parere personale non troppo calzanti,come l'imperatore Adriano o Leonardo da Vinci.Non troppo calzanti più che altro per il fatto che è difficile paragonanare la coscienza sociale e la presa di coscienza su determinate posizioni(evitiamo battute stupide grazie)lontane da noi dieci o venti secoli quando abbiamo difficoltà a rapportarci con quelle lontane neanche cento anni.Una volta Pennacchi scrisse che ogni ventennio ha la sua coscienza sociale,i suoi temi dominanti e le sue perversioni politche.Nonostante io consideri estremamente importante ricordare che siamo Tutti uguali sotto il cielo e sopra la terra,ritengo sbagliato giudicare,sia positivamente che negativamente,le persone solo per la loro sessualità;se un uomo politico è onesto e capace(ehm,si,lo sò,sembra un controsenso)lo sarà nonostante la sua sessualità,se altresì un uomo politico è disonesto e incapace,lo sarà nonostante la sua sessualità.Oggi come ieri è sempre più inutile cercare di unire le persone con concetti che,alla fine,rischiano di dividerle.Una volta una mia amica mi disse che amava andare alle feste "per quelli come lei",a me venne spontaneo chiederle se indendesse le persone con due teste,quattro mani o che.Mi rendo conto che possa sembrare una stupida battuta ma ritengo un insulto all'intera umanità cercare di alzare dei muri nei confronti delle persone diverse da noi,di quasivoglia genere,colore o appartenenza polica esse siano.Alla fine tutti noi viviamo,respiriamo e lottiamo spalla contro spalla con chi ci stà accanto.A volte senza neanche rendercene conto.Perchè alla fine non importa con chi amate.L'importante a volte è solo amare e dare,si,dare;una delle più struggenti opere sopravvissute alla Noche Triste del popolo azteco è L'inno a Qetzalcoatl:"dare,perchè i doni della terra non ci vengano mai a mancare,perchè il mondo non si sfasci,perchè il Dio assente non torni dal suo esilio nell'Occidente"noi,Uomini e donne europei,abbiamo alla spalle quasi 3000 anni di lotte,guerre e distruzioni perpetuate ai danni degli altrei popoli e di noi stessi;un infinito campo di battaglia che attraversa i secoli e i continenti.Forse si può dire,semplicemente,che siamo uomini in guerra con noi stessi,che cercano solo di trovare il proprio posto in questo strano universo.Cerchiamo di smetterla però di cercare di farlo a spese degli altri.