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LUIGI PIRANDELLO "IL FU MATTIA PASCAL"


 Luigi Pirandello è uno scrittore di fama mondiale. È nato ad Agrigento in Sicilia nel 1867. Ha condotto nella sua vita una compagnia teatrale con Ruggero Ruggeri e Marta Abba. Dopo aver lavorato nelle zolfare del padre parte per continuare gli studi a Roma e a Boon. Dopo gli studi si trasferisce a Roma dove diventa insegnante di italiano al magistero. Filologicamente il suo nome e cognome in termine greco significano fuoco e angelo, per tanto Luigi Pirandello scherzosamente si definiva un Angelo di Fuoco. Il pensiero di Pirandello si identifica tra vita e forma. Si svolge in senso orizzontale ed in senso verticale. Il senso orizzontale è il rapporto di un individuo o persona con gli altri. Il senso verticale è il rapporto di una persona con se stesso. Secondo Pirandello gli uomini non sono liberi (di gestire la propria vita) e sono come tanti pupi nelle mani di un burattinaio; la legge. Il nostro spirito può avere un continuo cambiamento: il dottore, lo studente, l’operaio, il prete, l’insegnante, l’avvocato tutti vincolati da una diversa personalità di dottrina. Immersi in questa forma o meglio maschera che può esplodere violentemente in contrasto con l’anima morale per causa della repressione. Il Fu Mattia Pascal è l’opera di Luigi Pirandello più famosa del 1904.  Mattia Pascal è un impiegato della biblioteca comunale di Mirano. Un giorno dopo aver litigato con la moglie Romilda e la Suocera decide di partire per l’America. Durante una sosta a Montecarlo dove vince una grossa somma di danaro. Durante il viaggio mentre è intreno legge sul giornale  che a Mirano era stato rinvenuto, nella gora di un mulino un cadavere in stato di putrefazione. Denunciata la sua scomparsa da Mirano dalla moglie Romilda viene identificato da essa come il corpo di Mattia Pascal. Mattia Pascal decide di prendere un'altra forma quella di un nome invantato di Adriano Meis.Scatta subito in Mattia Pascal un pensiero di completa liberazione della forma di schiavitù della moglie e della suocera. Dopo aver viaggiato per l’Italia e all’estero Mattia Pascal si ferma a Roma in una pensione dove si innamora della figlia del proprietario. Ma durante la sua permanenza a Roma viene derubato e offeso e non può denunciare l’accaduto. Allora egli vedendo che per legge non può denunciare il ladro, mette in scena il suicidio di Adriano Meis lasciando cappello e bastone sul ponte Margherita sul Tevere con le generalità del suicida e decide di riprendere la sua forma, le sue generalità tornando a Mirano ma dove la moglie si è risposata con Pomini un suo vecchio spasimante col quale ha una bambina. Mattia Pascal vedendo questo preferisce di ritirarsi in solitudine e quando va al cimitero, i passanti gli chiedono chi fosse, lui risponde io sono “Il Fu Mattia Pascal”.  Secondo Pirandello quando l’uomo scopre la maschera è il volto può reagire in modo diverso secondo il suo temperamento. Può avere una reazione passiva che è quella dei più deboli. Mentra la reazione ironico-umoristica di chi non si rassegna alla maschera di cui non può liberarsene stando al gioco delle parti, vivendo in una società corrotta. Pirandello è un autore che rimane sempre nel relativismo psicologico. Il relativismo psicologico è frantumato fino a sentirsi in solitudine e facendo provare anche a gli altri le stesse emozioni fino alla disgregazione dell’Io. La politica sociale sono diverse immagini di personaggi tutti presi dalla propria vita alienati dalla società  in cui predominano ipocrisie, egoismi dei pregiudizi ed inganni propri ed altrui. Questo malessere della società Pirandello lo impersona traendo le sue opere teatrali. Nella biografia Pirandello è legato alle sue radici, alla pazzia della moglie a causa del fallimento delle zolfare, e scaturirono una serie di problemi nella relazione familiare matrimoniale. Da giovane viveva con il ricavato delle zolfare del padre. Pirandello fu apprezzato all’estero, in Germania, in Inghilterra, e America. Gli fu assegnato il premio Nobel come miglior artista scrittore.