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« ETICA E MORALESONO STUFO »

IL VIVERE CRISTIANO OGGI

Post n°6 pubblicato il 04 Dicembre 2013 da linorampa

La celebrazione Eucaristica dovrebbe essere vissuta con sentimento d’amore, tutti insieme, in una sorta di grande abbraccio comunitario e di gratitudine nei confronti del Signore, perché Egli ha voluto che tutti i fedeli partecipassero attivamente alla vita della Chiesa. La fede in Cristo e la preghiera accompagna ogni celebrazione, è di aiuto a comprendere quanto grande sia il dono del sacerdozio, sacerdozio che accomuna gli uni e gli altri rendendoci tutti Sacerdoti in Cristo per effetto del Battesimo ricevuto: tutti i cristiani battezzati sono Sacerdoti nella proclamazione della Parola del Signore e nell’impegno missionario per la Sua divulgazione.  Gesù spiega chiaramente, attraverso il Vangelo, cosa significhi la “Sua Sequela”, significa: essere “servi”, ovvero vivere con l’umiltà che Egli stesso ha insegnato, per un servizio dedicato all’altro, dedicato ai fratelli.  Un servizio che non deve essere uno “stile di vita”  ma deve divenire  copia della vita di Gesù,  venuto nel mondo non per essere servito e riverito ma per servire ed essere di esempio. La sequela di Gesù, infatti, ha maturato la possibilità di salvezza per tutta l’umanità: è venuto per “servire” ovvero per “salvare”. I ministri del Signore sono stati chiamati a “servire” il popolo di Dio per effetto dell’amore di Gesù Cristo, un dono che il Signore ha concesso affinché si possa sempre uniformarsi alla stessa missione di Cristo, che ha dato la vita per la salvezza e la redenzione di tutto il popolo. Solo con la consapevolezza di possedere il dono del “servizio” è possibile vivere e manifestare la testimonianza di Cristo durante la propria vita che va vissuta in umiltà, senza contraddizioni, nella fede e senza equivoci. Gesù quando "ammaestrava" le genti   affermava che per essere grandi occorre farsi prima servo: ovvero, essere umili: è questo il segno, apparentemente in contraddizione, che Gesù  ci ha lasciato e che dovrebbe appartenere ad ogni membro del popolo di Dio nel suo cammino di vita perché è chiamato ad essere del tutto simile a Gesù stesso. Isaia è stato chiamato dal Signore a rendere testimonianza  della  Sua grandezza portando sollievo alle persone sofferenti nel fisico e nella mente, sia con parole e sia materialmente, annunciando, in questo modo, la misericordia divina. Occorre tenere sempre ben presenti le parole di Isaia,  non sono parole  invecchiate che hanno perso di significato, ma sono ancora attuali, poiché anche l’uomo di oggi ha bisogno di libertà, di misericordia, di solidarietà. Dette parole sono vere proprio perché rispondono sia alle esigenze di "quel tempo" e sia del nostro tempo. Lo Spirito Santo è entrato in noi quando abbiamo ricevuto il Battesimo e successivamente con l'unzione del Sacro Crisma siamo stati Confermati appartenenti al "Popolo di Dio"  affinché possiamo portare il nuovo Annuncio a tutti gli uomini. Ed è lo stesso Spirito che Gesù Risorto alitò sugli Apostoli affidando loro il mandato di “cristianizzare” la terra, di divulgare la Sua Parola. Il Cristiano è il testimone della Verità che viene da Dio e non dagli uomini, una verità che, spesso, può essere scomoda, non essere gradita da chi la ascolta, ma è l’unica che può penetrare i cuori ed annidarsi al suo interno. L’uomo, oggi, ha più che mai bisogno di certezze, di verità sia nella vita di tutti i giorni e sia nel mondo del lavoro. L’uomo ha bisogno di riscoprire i valori morali  del vivere civile anche se spesso finge e non ammette di averne bisogno. Pur non ammettendo  di essere alla ricerca della Verità, l’uomo, però, cerca i testimoni della Verità, ovvero, chiede al sacerdote di essere il testimone reale, autentico sia verso se stesso e sia della verità di Cristo nell’annuncio della Sua parola. Ed è proprio la verità accolta come dono che ci consente di vivere realmente, in modo autentico il Vangelo.  Noi siamo Cristiani chiamati al servizio della verità che è Gesù Cristo. Colui che è venuto e ogni giorno viene a donare la sua vita per la salvezza di molti, di noi tutti. Alla Vergine Maria, che per prima seppe rispondere alla chiamata rendendosi disponibile alla Sua volontà, ci affidiamo affinché ci protegga e ci aiuti a vivere l’atteggiamento di servizio a cui dovremmo uniformarci, ogni giorno della nostra vita e proclamare: “Eccomi Signore, sono al Tuo servizio, sia fatta la Tua volontà”.

 
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