Post n°3 pubblicato il 13 Novembre 2012 da sibillanocalcio
Per creare un bacino vivaistico giovanile ci vuole pazienza e disponibilità imprenditoriale. I tecnici non si inventano e men che meno le strutture. Presunzione e arroganza non fanno parte dei progetti. Ai programmi bisogna dare delle risposte adeguate e possibilmente più rapide possibile. Quello che vedo e sento nel mondo del calcio mi fà rabbrividire e quelli che ne subiscono le conseguenze sono sempre e solo i giovani calciatori. Il progetto vuole che nel giro di quattro anni, questa società raggiunga un tasso tecnico ed organizzativo di prima scelta, di prima fascia e concorrenziale con le società professionistiche. Può diventarlo anche in minor tempo ma serve umiltà e capacità di mettersi sempre in discussione, come tecnici e come dirigenti. Abbiamo delle lacune ma è fisiologico averle quando si parte verso degli obbiettivi difficili e per molti, all'apparenza, irraggiungibili. Io resto alla finestra e quest'anno sarà sabatico quanto indicativo per le prossime stagioni. Ho già investito tempo e danaro per abbracciare la causa, se sarà necessario, lo farò ancora ma, chi pensa di soddisfare solo i propri istinti repressi e le proprie manie, credo abbia fatto male i suoi calcoli. Entro questa settimana avrò un incontro con Antonio Severino dopo aver sentito la Sibillano, subito dopo sentirò i tecnici in separata sede. Alla fine metterò insieme le teste per veder se hanno capito quello che voglio esprimere nella mia prossima vita sportiva. Carissimi colleghi (anche se per molti è una parola grossa) qui o si fà calcio in maniera seria oppure si cambia aria. Voglio essere chiaro e lo sarò ancora di più quando avrò messo a fuoco alcuni piccoli dettagli. Non vi aspettate un Michele Desiderato tranquillo e silenzioso, ho raccolto abbastanza per trarre già delle impressioni sui vari personaggi che, in generale, calcano i nostri campi di calcio. Attenzione e grande passione per i ragazzi è il motto, l'ho già detto e lo ripeto,chi non pensa che debba essere così può cominciare a pensare al proprio futuro in altri contesti. Volete che sia sincero e diretto? Sono in pochi quelli che possono dire di lavorare nel calcio e per il calcio, sono pochi quelli che sanno fare spogliatoio, sono pochi quelli che hanno un trasporto verso i ragazzi tale da annullare se stessi e le loro manie. Posso essere sincero? Aspetto che persone e situazioni mi facciano tornare la voglia di rimettermi in campo da tecnico ma, così come è stato durissimo abbandonare lo sarà per tornare.Però comincio a ringraziare i nostri tecnici e molti accompagnatori e dirigenti che stanno, con i loro comportamenti, spingendo il coltello nella piaga anzichè tirarlo fuori...li ringrazio......per me è uno stimolo continuo, è un dolore lancinante nei fianchi dell'uomo di calcio che non è fatto per stare fuori dal rettangolo di gioco per troppo tempo, perchè quello che vede, a volte, lo stimola e gioca con il suo amor proprio di professionista e studioso, ma sopratutto, legatissimo a dogmi sacrosanti sui giovanissimi atleti. Io spero che l'aria cambi entro Natale 2012, io vorrei che ognuno portasse la mano sul cuore e sulla propria coscenza e dicesse a se stesso, lo faccio perchè credo nel progetto e voglio farne parte veramente.
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