Espressioni Libere

Dialoghi di Chat


 In dieci anni le modalità di approccio in chat sono cambiate. Quando, da ragazzina, entrai, per la prima volta, in contatto con la realtà della chat restai sorpresa di quante conversazioni interessanti era in grado di donarmi questa curiosa dimensione virtuale. Relazionarsi con i vari utenti era una distrazione, una evasione, un confronto di idee, uno scambio di confidenze e così via. Anche oggi è così, ma è cambiato lo stile con il quale le persone si rapportano con chi è dall'altra parte del monitor. Per stile intendo il modo con cui un soggetto dà avvio, porta avanti e conclude una "chattata"; ed essendo una comunicazione in forma scritta, ecco che fondamentale è il linguaggio adottato. A parte che il linguaggio è importante anche quando due persone si incontrano con la possibilità di guardarsi, di annusarsi, di toccarsi, etc. Tuttavia, un dialogo scritto è basato solo sulla terminologia scelta, di volta in volta, dagli utenti. Tutto questo discorso è per arrivare ad una asserzione: la chat è cambiata negli ultimi dieci anni in quanto è cambiato il linguaggio delle persone. Ed ora mi chiedo: in che modo è cambiato il linguaggio? Innanzitutto, va tenuto presente che nel corso della storia umana il linguaggio inevitabilmente ha subito innumerevoli evoluzioni e che è impensabile non avvenga ciò: il linguaggio esprime e rappresenta le dinamiche sociali di un dato contesto storico-ambientale. Se è vero che l'uomo tende ad una costante evoluzione allora anche il linguaggio seguirà tale processo evolutivo. Il problema nasce dalla doppia natura dell'uomo: il suo essere razionale, materiale, terreno e il suo essere sentimentale, istintivo, spirituale. In cosa si è evoluto l'uomo? Temo che la massa miri all'evoluzione razionale e materiale e che solo i più coraggiosi e i folli mirino all'evoluzione dell'anima. E' la massa degli utenti di un prodotto o di un servizio il fulcro degli sviluppi comportamentali: le mode nascono o dalle tendenze della massa o da inutili necessità proposte dai media in modo subliminale alla massa. Dopo questa analisi, posso giungere alla conclusione che se ora in chat è moda scrivere "dgt" al posto di "digiti", "c6" al posto di "ci sei", mettere tutti gli accenti sbagliati, utilizzare un linguaggio poco curato, omettere apostrofi e punteggiatura o non divertirsi più con fantasie retoriche è perché la massa sceglie di appoggiare uno sviluppo materiale a discapito di quello spirituale.Tutto questo linguaggio scazzato giovanile porterà ad una freddezza delle comunicazioni interpersonali allarmante. La pigrizia nel cercare termini che possano esprimere in modo vivido le sensazioni porterà all'impoverimento delle sensazioni stesse. Dà ansia la fretta che si mostra ad un interlocutore attraverso parole che abbreviate perdono musicalità, colore, poesia... spessore! Chi non gioca amorevolmente con le parole ha paura dell'intensità delle relazioni, chi è pigro nell'esprimersi è pigro nel difendere le sue idee; chi sceglie di usare termini sterili o parole spente perché inflazionate o parte di sciocchi luogni comuni uccide la fantasia. E per me la fantasia è alla base di tutto.