Espressioni Libere

Ricchezza e Infelicità


Il benessere aumenta con il reddito ma diminuisce con l'aspirazione ad aumentare il reddito, dice Easterlin. Ogni rincorsa ai beni posizionali riduce la felicità perché alimenta le aspirazioni in modo più stabile di quando non garantisca le soddisfazioni. I beni relazionali sono tanto più veri e soddisfacenti in quanto capaci di portare soluzioni ai bisogni e nello stesso tempo generare emozioni e calore. Esempi? Le idee si comprano sul mercato della consulenza e hanno certamente il loro valore, ma un'idea prodotta e regalata da un amico ha un sapore diverso e garantisce una soddisfazione più duratura. L'eventuale monetizzazione dei beni relazionali si tradurrebbe in un impoverimento profondo della società. E questo dimostra che un avanzamento della dimensione del mercato, anche con un conseguente aumento del Reddito nazionale, non produce un aumento della felicità ma il suo contrario, quando avviene attraverso una riduzione dello spazio dei beni relazionali a favore di quelli convenzionali. Purtroppo, questa sostituzione avviene continuamente. Anche nelle società opulente che potrebbero permettersi di ridurre la quota di tempo dedicato al lavoro o l'accumulazione di risparmio per i consumi futuri per cominciare a godersi di più la vita, il desiderio di guadagnare sempre più denaro non diminuisce, la monetizzazione di tutte le dimensioni sociali avanza inesorabile e il tempo diventa la risorsa scarsa per eccellenza. Si deve partire proprio da queste osservazioni per tentare di trovare una spiegazione all'assurda infelicità delle società sviluppate. Occorre porsi una domanda: perché le società sviluppate destinano la maggior parte della crescita di produttività all'aumento della produzione invece che usarla per ridurre il tempo dedicato al lavoro? La spiegazione è in fondo l'altra faccia della medaglia del tema dei beni posizionali. L'ipotesi di base è che le persone sono interessate alla ricchezza e al consumo in senso relativo e non assoluto: questo non significa solo che la soddisfazione dell'acquisto di un bene è erosa nel tempo dal fatto che anche altri arrivano a possederlo; significa altresì che quando le persone vedono che qualcuno possiede ricchezze o beni di valore superiore al loro tendono a darsi da fare per raggiungerlo. Questo meccanismo può essere definito in termini tecnici: «esternalità negativa posizionale». Che si sintetizza con una osservazione insensata quanto vera: l'aumento della ricchezza di qualcuno si trasforma immediatamente in una riduzione del benessere di qualcun altro. Anche per questa ragione, dunque, la crescita economica determina infelicità.