SICILIA TERRA NOSTRA

NON GESTIRE L'ESISTENTE MA CAMBIARLO,ANTONIO MARTINO


 NON GESTIRE L'ESISTENTE MA CAMBIARLO
Constatato che aldilà degli ultimi esiti elettorali non esiste in questo paese ancora un'alternativa ( e lo stesso onorevole Di Pietro ha dovuto ammetterlo) il governo può andare avanti ma soprattutto deve seriamente cominciare a realizzare quelle riforme di cui il paese ha tanto bisogno per risalire la china. Si tratta di quelle riforme liberali con cui il centrodestra, come ha rilevato l'onorevole Antonio Martino nel suo discorso alla Camera dei Deputati, ha vinto le elezioni del 1994, del 2001 e le ultime del 2008; riforme sempre annunciate ma mai realizzate. «Quanto si è realizzato di quel programma? Quanto abbiamo fatto nella direzione indicata da quel programma? Se dicessi che abbiamo realizzato per intero quel programma direi una cosa del tutto falsa» ha dovuto ammettere lo stesso Martino .« Non ci hanno mandato al Governo per mantenere invariate le cose, ma perché si aspettavano una profonda trasformazione del nostro Paese». Difficile non dar ragione all'onorevole Martino che è stato uno dei fondatori di Forza Italia e che si è tanto speso affinché nel nostro paese potessero affermarsi quei valori liberali cui crede e di cui c'è tanto bisogno: «le nostre società possono progredire perché sono imperfette e sono capaci di cambiare[...]gli elettori hanno avuto fiducia nelle nostre idee soprattutto perché non promettevamo loro di gestire l'esistente, ma di cambiarlo. Non ci hanno mandato al Governo per mantenere invariate le cose, ma perché si aspettavano una profonda trasformazione del nostro Paese». Gli elettori si aspettavano una grande trasformazione e non certo sprecare i soldi per spostare qualche ministero al nord... C'è bisogno di una trasformazione profonda della società ed il governo ha in questo momento una grande opportunità che non deve lasciarsi sfuggire. Non c'è in gioco soltanto la riconferma dell'attuale maggioranza ma le sorti di tutto il paese. La riforma della giustizia è sì importante ma in questo momento bisogna dare priorità all'agenda economica con la riforma del fisco che dovrà essere più equa e tale da scoraggiare l'evasione così alta nel nostro paese e che costituisce la vera palla al piede sulla via dello sviluppo. Contemporaneamente però c'è bisogno di un grande processo di liberalizzazioni che consentano ai privati di liberare le loro risorse e creare occupazione. Non c'è più un minuto da perdere.