SICILIA TERRA NOSTRA

LA RIVOLUZIONE LIBERALE TRADITA,CRISI


 LA RIVOLUZIONE LIBERALE TRADITA In principio era la Rivoluzione liberale ma alla fine del ciclo sarà soltanto la solita politica socialista che uscita dalla porta della Prima Repubblica è entrata dalla finestra della Seconda. Eppure la discesa in campo di Berlusconi nel 94 aveva davvero fatto sperare in un cambio di passo, in una politica di discontinuità rispetto al passato ma sia per un certo accanimento giudiziario verso il premier che per le difficoltà di mantenere unita una colazione in cui la Lega ha spesso tirato la corda quasi a spezzarla alla fine anche Berlusconi è rimasto impantanato in uno scenario gattopardesco per cui tutto è rimasto come prima.Qualche colpa il premier ce l’ha a cominciare dalla scelta della sua squadra di governo: se davvero doveva fare quella Rivoluzione liberale di cui il paese aveva ( ed ha) tanto bisogno perché non ha mai nominato per esempio l’onorevole Antonio Martino al ministero dell’economia? Come si può attuare una politica liberale se nei ministeri chiave siedono personalità da sempre socialiste ( e mai pentite come Tremonti e Brunetta)? Se davvero avesse iniziato quella rivoluzione liberale promessa fin dall’inizio certamente non ci troveremmo in questa situazione di crisi che vede la crescita del paese in stagnazione da circa vent’anni. Certamente l’alleanza con la Lega non ha giovato al progetto liberale e bisogna anche ammettere che lo stesso popolo non è pronto se è vero che è andato a votare in massa i referendum sull’acqua “pubblica” che rimetterà questo bene comune nelle mani dei partiti politici con il rischio di aumentare la corruzione però anche la debolezza del Governo ha pesato.Angelino Alfano sembra la persona giusta per riportare entusiasmo nel partito e per riprendere quel progetto liberale da tempo abbandonato; bisogna saper scegliere le persone giuste e quindi rivalutare il ruolo e le idee di Martino potrebbe essere un primo passo. Certo la situazione non è semplice perché gli ex socialisti hanno ruoli di primo piano nel partito ma senza una svolta reale c’è il serio rischio di consegnare il paese nelle mani della sinistra. Perché questo non accada la Rivoluzione liberale deve iniziare fin da adesso.