SICILIA TERRA NOSTRA

DALL' ESPPROPRIO PROLETARIO ALL'ESPROPRIO AI PROLETARI


DALL' ESPPROPRIO PROLETARIO ALL'ESPROPRIO AI PROLETARI
E' l'ultimo approdo dell'odissea senza fine degli orfani del comunismo. E non solo. Sembra che la parola d'ordine negli ambienti dei "poteri forti" ( quelli che da sempre vivono alle spalle dello stato) sia lo sdoganamento del termine "patrimoniale". Da Giuliano Amato ( dall'alto delle sue miserevoli pensioni mensili) ad apparati di Confindustria passando per Montezemolo così ansioso di immolarsi a pagare le tasse per tutti gli italiani (c'entra qualcosa con l'imminente discesa in campo? E' peccato pensar male...) e De Benedetti col suo giornale-partito. La proposta non poteva che trovare terreno fertile nella sinistra italiana, nei sindacati parassiti come la Cgil cioè quelle forze sociali che da sempre pur occupandosi ( a chiacchiere) di lavoro lo disprezzano così come disprezzano tutti quei lavoratori che non siano irrigimentati dalla disciplina di fabbrica ( anche se non più come una volta). Ovviamente le proposte sono le più svariate possibili ma con un unico comun denominatore: a pagare saranno sempre i soliti, possibilmente le "classi" più disagiate. Fatta passare come la panacea che risolverà ogni cosa e che finalmente farà pagare chi non ha mai pagato alla fine si rivelerà l'ennesimo balzello tributario sulle spalle dei già tartassati cittadini italiani.E non regge il paragone con gli altri Stati che già pagano questa tassa; aldilà del fatto che la cultura della casa costituisce una tipicità italiana  la tassazione generale degli altri stati dove si pagherebbe tale imposta ( ammesso che si possa parlare di patrimoniale) è di gran lunga inferiore alla nostra; nel nostro caso non si tratterebbe di  una sostituzione di una tassa con un'altra ma una tassa aggiuntiva che ci farebbe raggiungere una situazione da socialismo reale! E' veramente paradossale che proprio la sinistra da sempre ostile al consumismo ( ma che propone politiche consumistiche a cominciare dagli "stimoli") voglia ripianare i debiti sulle spalle di chi ha risparmiato ed investito i propri risparmi in una casa o, perché no,  in due case pensando ai propri figli. In Italia le case non sono possedute solo dai nababbi ma anche da semplici lavoratori dipendenti che magari hanno rinunciato alle vacanze estive, alla pay tv, ad andare al teatro. Gli stessi dipendenti delle grandi fabbriche del nord, quei disperati che venivano dal sud in cerca di lavoro con immani sacrifici si sono costruiti la loro casa, il loro futuro. Una volta la sinistra li difendeva ( o credeva di difenderli), adesso li vuole azzannare per perpetrare quegli sprechi che hanno portato l'Italia sull'orlo della bancarotta. E comunque anche si trattasse di persone divenute ricche onestamente col proprio lavoro trovo ingiusto che debbano pagare loro gli sprechi altrui.Il principio della tassazione progressiva serve solo a metterci gli uni contro gli altri: chiunque pensa di ricevere un'ingiustizia, specialmente se ha sempre pagato le tasse. La strada maestra sarebbe quella della tassazione proporzionale ( bassa per tutti ovviamente!) ma in Italia anche solo discuterne farebbe muovere qualche magistrato... Di sicuro serve una riforma fiscale ma qualunque proposta sarebbe ritenuta ingiusta. Ridurre il perimetro dello Stato? Anche questo è un tabù. Non ci resta altra strada che pagare, pagare sempre più tasse cercando di trovare soluzioni magari più originali della patrimoniale. Non è il caso di fare del moralismo però che le formiche paghino per le cicale vita natural durante no. E' troppo anche in un paese come l'Italia.