SICILIA SEMPRE PRIMAVERA
Il futuro è molto aperto, e dipende da noi, da noi tutti. Dipende da ciò che voi e io e molti altri uomini fanno e faranno, oggi, domani e dopodomani. E quello che noi facciamo e faremo dipende a sua volta dal nostro pensiero e dai nostri desideri, dalle nostre speranze e dai nostri timori. Dipende da come vediamo il mondo e da come valutiamo le possibilità del futuro che sono aperte.
Karl Popper
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Signor Presidente,
i sentimenti di ammirazione e di amicizia che nutro nei Suoi confronti e che, risalendo a molti anni addietro, quindi a tempi non sospetti, Lei sa disinteressati e sinceri, mi spingono a scriverle questa lettera aperta. Ricordo ancora quando, il primo giorno del mio ingresso a Montecitorio, Lei ebbe la cortesia di accogliermi con queste parole: “Sono lieto che tu sia stato eletto. Da Presidente della Camera mi sono ispirato a tuo padre che, da Vicepresidente, ne dirigeva i lavori in modo esemplare.” Ricordo anche il dibattito che avemmo a Londra sull’euro: io ne criticavo la procedura d’introduzione, Lei lo difendeva. Pur non condividendo le Sue idee, restai ammirato per l’eleganza del Suo argomentare e la correttezza del Suo inglese. Infine, in occasione della mostra al Quirinale su Luigi Einaudi, il colloquio che avemmo mi convinse che, probabilmente, Lei ne conosceva gli scritti quanto o più di me!
Non è mia intenzione cedere al malcostume diffuso del “tirare il Presidente per la giacchetta” chiedendogli di fare quanto non è nei suoi poteri costituzionali. Le scrivo perché convinto che Lei possa, ricorrendo alla moral suasion, porre rimedio a una mostruosità politica e costituzionale. Faccio riferimento alla riforma Bassanini e alle sue, anche se non intenzionali, conseguenze. Come ho avuto modo di scrivere, il nostro governo non è più un organo collegiale ma monocratico. Accentrando nella stessa persona i poteri del ministro del Tesoro, delle Finanze, del Bilancio, delle Partecipazioni Statali e del Mezzogiorno, ha di fatto sancito che il governo è il ministro dell’Economia, gli altri, presidente del Consiglio incluso, sono solo superflue comparse. Non si muove foglia che il ministro dell’Economia non voglia.
Le dichiarazioni dell’onorevole Guido Crosetto, persona di notevole spessore culturale, anche se appaiono rivolte più alla persona che alla carica, sono in realtà la conferma che lo strapotere accentrato nelle mani di una sola persona è incompatibile col corretto funzionamento delle nostre istituzioni. Senza una dialettica fra il ministro delle spese e quello delle entrate, la sintesi che dovrebbe essere fatta dal Consiglio nella sua collegialità e l’indirizzo che ne dovrebbe dare il suo Presidente sono superflui. La collegialità dell’organo svanisce: la politica dell’esecutivo investe la responsabilità del suo capo ma è, in effetti, decisa da altri che non ne risponde.
Mi permetterei, quindi, di suggerirLe di esercitare, con la discrezione che le è propria, pressioni sui leader di maggioranza e di opposizione perché procedano allo “spacchettamento” del ministero dell’Economia, ripristinando la separazione fra i ministri della spesa e dell’entrata e rinvigorendo il ministero dello Sviluppo economico, cui quello dell’economia ha sottratto poteri che erano prima del ministero dell’Industria e poi di quello delle Attività produttive.
La prego, caro Presidente, di perdonare il mio ardire e di credere ai sensi della mia più alta considerazione.
Suo,
Antonio Martino
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SICILY/CANADA
Lu mè sguardu luntanu si perdi unna 'u suli si spusa cô mari:chi spusalizziu rranni è chistu cca!Culuri tinciutu d'aranciu esapuri di sali...L'aceddi 'ntonanu 'ncantu d'amuri;'nto cielu pulitu 'na vucca russa lu mè cori vasa!Sicilia bbedda,china di sapuri:'u to çiauru trasi 'nto coriSe 'npitturi t'avissi a ddisignari,oru finu avissi a truvari...Nâ fina rrina l'amantifanu amuri,mentri la tunna lunali stapi a taliari...Comu ti pozzu scurdarise tu bbedda m'appari?
Trad.
Lontano si perde il mio sguardoladdove il sole tramonta:quale stupendo connubio è questo!Colore arancio e sapore di sale...Gli uccelli intonano un canto d'amore;nel cielo terso una rossa bocca bacia il mio cuore!Sicilia bellapiena di sapori:il tuo profumo entra nei cuori;Se un pittore dovesse dipingertidovrebbe cercare pietre preziose...Nella fine rena gli amantifanno l'amore,mentre li sta a guardarela rotonda luna...Come ti si puo' scordarese tu sempre stupenda appari?
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Molti Uomini vivono felici senza saperlo.(VAUVEPARGUES)
Il mio migliore amico oggi mi ha dato uno schiaffo. continuarono a camminare, finché trovarono un'oasi, dove decisero di fare un bagno. L'amico che era stato schiaffeggiato rischiò di affogare, ma il suo amico lo salvò. Dopo che si fu ripreso, scrisse su una pietra: il mio migliore amico oggi mi ha salvato la vita. L'amico che aveva dato lo schiaffo e aveva salvato il suo migliore amico domandò: "quando ti ho ferito hai scritto nella sabbia, e adesso lo fai su una pietra. perché? " l'altro amico rispose: "quando qualcuno ci ferisce dobbiamo scriverlo nella sabbia, dove i venti del perdono possano cancellarlo. ma quando qualcuno fa qualcosa di buono per noi, dobbiamo inciderlo nella pietra, dove nessun vento possa cancellarlo."
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