Creato da NEREIDI.201 il 31/01/2010

SICILIA TERRA NOSTRA

MESSINA LIBERALE

 

PICCOLA RIFLESSIONE,LA SCUOLA ITAIANA

Post n°256 pubblicato il 28 Febbraio 2011 da NEREIDI.201
 

PICCOLA RIFLESSIONE"LA SCUOLA ITALIANA"

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L'intenzione del governo di puntare sulla scuola privata risponde alle esigenze di molte famiglie italiane. Questo non significa screditare la scuola pubblica ma dare a tutte le famiglie la possibilità di scelta. In questo modo si migliorerebbe la qualità dell'insegnamento e finalmente sarebbe una scuola per gli studenti, non per gli insegnanti ed i sindacati.

 
 
 

LA CRISI LIBICA E LA QUESTIONE ENERGETICA

Post n°255 pubblicato il 26 Febbraio 2011 da NEREIDI.201
 

LA CRISI LIBICA E LA QUESTIONE ENERGETICA

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I drammatici avvenimenti che in questi giorni stanno colpendo quasi in maniera contagiosa i paesi africani che si affacciano sul Mediterraneo e in particolar modo la Libia aprono scenari inquietanti ed imprevisti. Innanzitutto il pensiero va alle vittime dei regimi dittatoriali, ai massacri cui stiamo assistendo impotenti ( a testimonianza della debolezza dell’Europa); nessuno è in grado di fare previsioni e questa incertezza non aiuta di certo a trovare soluzioni che possano fermare questa guerra civile. Di sicuro si assisterà in un futuro prossimo ad una grande migrazione di profughi che potrebbe mettere in difficoltà i nostri centri di accoglienza e se l’Europa tutta non se ne farà carico la situazione diventerà drammatica.

 

A questa emergenza umanitaria se ne aggiungerà un’altra che riguarda l’approvvigionamento energetico; le forniture di petrolio e di gas del nostro paese dipendono dalla Libia per oltre il 10%. In questi giorni abbiamo assistito fino alla nausea la riproposizione del baciamano ( o anello) di Berlusconi, l’abbraccio affettuoso di D’Alema ( molto meno per la verità) con Gheddafi e tutti quanti ad indignarsi. Senza considerare che gli indignati di oggi erano i fans di Gheddafi in tempi non sospetti, quando il satrapo libico guidava la rivolta contro l’occidente ( a suon di attentati…)

 

Certo sarebbe auspicabile che non si facessero accordi e trattati di amicizia con i regimi dittatoriali ma nel caso della Libia qualcuno si è mai chiesto del perché sia stato necessario farlo? Probabilmente un ruolo preponderante l’ha avuta la sciagurata politica energetica del nostro paese dovuta non soltanto ad errori politici ma avallata dal popolo anche con il voto referendario. Come dimenticare il No al nucleare a metà degli anni 80? E come trascurare l’incidenza del “popolo del No” che per ultimo si è opposto pure alla creazione di rigassificatori che mai come adesso sarebbero stati indispensabili? In Italia ci sarebbero riserve di petrolio che potrebbero diminuire la dipendenza dai paesi stranieri ( quasi sempre dittatoriali) ma immaginarsi cosa succederebbe nel caso si decidesse di trivellare qualche nuovo pozzo! Probabilmente una guerra civile.

 

La crisi libica dovrebbe far riflettere il nostro paese sulla necessità di affrontare una volta per tutte la questione energetica, a cominciare dal nucleare. Se invece dovesse ancora una volta prevalere il “popolo del No” il declino dell’Italia sarebbe inarrestabile e chissà quale altra mano di dittatori bisognerà andare a baciare…

 
 
 

CRISI D'INDENTITà O...

Post n°254 pubblicato il 21 Febbraio 2011 da NEREIDI.201
 

CRISI D'INDENTITà O...


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Crisi d’identità o c’è qualcos’altro nel repentino ritorno nelle file del Pdl  di tanti militanti di Fli che avevano appoggiato la fuoriuscita ( era già tutto deciso, altro che espulsione!) di Gianfranco Fini dal partito di cui era cofondatore assieme a Berlusconi? A pensar male si fa peccato, sosteneva un noto statista, ma…qualche dubbio è più che legittimo. I parlamentari che lasciarono il Pdl erano certi che caduto Berlusconi si fosse formato un nuovo governo che metteva in campo tutte le opposizioni, una sorta di Santa Alleanza e con a capo Casini o Montezemolo o addirittura Tremonti; non erano certo le elezioni anticipate ciò che avevano in mente.

 

La fiducia del 14 dicembre spezzò le ali ai sogni futuristi cerando qualche mal di pancia all’interno di Futuro e Libertà che raccoglie al suo interno tutto ed il contrario di tutto e che ha come collante l’antiberlusconismo. Le note vicende giudiziarie del presidente del consiglio avevano di nuovo agitato gli animi di questi parlamentari però poiché Napolitano ha detto chiaramente che nel caso di crisi si va subito alle urne e poiché la maggioranza parlamentare tiene ecco che  qualche futurista comincia a farsi qualche conto. Escluso sia una crisi di coscienza ( difficile per chi non aveva avuto rispetto del voto popolare) si può legittimamente ritenere che questi parlamentari, temendo di non essere rieletti, stiano tentando di far finire la legislatura e maturare la pensione.

 

Si spera che chi di dovere impari la lezione; piuttosto che scegliere candidati che non rispondono agli elettori ma al proprio segretario politico di riferimento sarebbe opportuno iniziare un serio rinnovamento dei quadri dirigenti. Giusto dare spazio assieme ai politici più esperti  che hanno fatto bene anche a tanti giovani che credono nei valori di una destra liberale e che abbiano tanta passione perché la politica in ultima istanza rimane passione; passione di farsi carico dei problemi del paese.

 
 
 

NEL RISPETTO DELLA LEGGE

Post n°251 pubblicato il 13 Febbraio 2011 da NEREIDI.201
 

NEL RISPETTO DELLA LEGGE


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La morte atroce di quattro bambini rom lasciati incustoditi dai genitori in un campo abusivo alla periferia di Roma ha commosso l’intero paese ed ha riproposto vecchi problemi che non sono mai stati affrontati o se lo sono stati nel modo sbagliato. Proprio il giorno precedente il rogo costato la vita ai quattro bambini, il premier britannico David Cameron alla conferenza di Monaco per la sicurezza aveva annunciato il fallimento del multiculturalismo: «con la dottrina del multiculturalismo non siamo stati in grado di offrire una visione della società alla quale appartenere…una società passivamente tollerante rimane neutrale di fronte ai valori. Una società liberale li promuove».

 

Questo non significa che chi viene o vive già come minoranza nel nostro paese debba abbandonare la propria cultura però non ci potrà essere un grande futuro senza integrazione. Integrazione nella nostra società, nel rispetto della legge. E chi vuole soldi pubblici deve rispettare quantomeno i diritti umani universali. Troppi soldi pubblici sono stati sprecati e non è in questo modo che si risolve il problema. Il primo ministro britannico ha tracciato la strada che pare quella giusta, in Italia qualcuno vorrà imitarlo?

 
 
 

RONALD REAGAN

Post n°248 pubblicato il 06 Febbraio 2011 da NEREIDI.201
 

Ronald Reagan



La sua presidenza contribui enormemente alla caduta del muro di Berlino.
Grazie a Reagan il mondo non è più diviso.

 
 
 

QUALCOSA DI CONCRETO

Post n°247 pubblicato il 04 Febbraio 2011 da NEREIDI.201
 

QUALCOSA DI CONCRETO


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Mentre la politica a livello nazionale sta dando il peggio di sé a livello locale si sta cercando di far ripartire il Paese. Certo la notizia non troverà lo spazio che trovano giornalmente le intercettazioni, i festini e le nipoti o presunte tali di capi di Stato però qualcosa di concreto si muove sul versante Ponte sullo Stretto.

 

Un accordo per reperire maestranze locali è stato siglato a Messina  tra il presidente dell’Ordine degli ingegneri della città ed il presidente dell’Ance. Il programma verrà realizzato in stretto raccordo con il Sindaco della città di Messina, con la Società Stretto di Messina e con il General Contractor Eurolink. Si tratta di un primo passo di un percorso che metterà all’opera circa 4000 lavoratori quando la realizzazione del Ponte sarà in uno stato più avanzato.

 

Le politiche di formazione professionale sono importantissime per far ripartire lo sviluppo  di alcune aree del paese specialmente nel sud. La costruzione del Ponte sullo Stretto sarà poi un volano di crescita per tutta l’area mediterranea; per questo non bisogna mollare proprio in questo momento di sfaldamento. Dei festini non si avrà più ricordo, il Ponte resterà per le future generazioni

 
 
 

CANONE RAI,LA TASSE PIù ODIATA

Post n°242 pubblicato il 29 Gennaio 2011 da NEREIDI.201
 

LA TASSE PIù ODIATA


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Per gli italiani è la tassa più odiata e  non si può loro dar torto. Lunedì scade il termine ultimo per il pagamento del canone rai; 110.50 euro che pesano tanto per le tasche degli italiani sempre più stanchi e disgustati dal servizio che viene loro offerto. Come se non bastasse l’azienda è pure fortemente indebitata ed in qualche modo pagherà Pantalone. Come sempre.

 

Non ci sono più programmi di qualità e soprattutto i programmi di informazione sono estremamente faziosi e litigiosi. Manca proprio l’etica del servizio pubblico; non c’è rispetto per i cittadini che hanno il diritto di usufruire di una informazione libera e quanto più completa. Invece si assiste a spettacoli indecenti che coinvolgono pure politici; un tutti contro tutti che non ha paragone con altri paesi civili e che è indegno in una democrazia liberale.

 

Una soluzione possibile potrebbe essere quella di privatizzare la rai in modo da non pesare sulle spalle dei contribuenti. Oppure pagare il canone ma senza pubblicità; un po’ come il modello inglese della BBC. E soprattutto conduttori indipendenti ed imparziali o che quantomeno appaiano tali; una rai “fuori” dai partiti per servire meglio gli italiani. A quando questa riforma?

 

 
 
 

GLI ITALIANI AMANO LE TASSE, SPECIE CHI NON LE PAGA

Post n°240 pubblicato il 24 Gennaio 2011 da NEREIDI.201
 

GLI ITALIANI AMANO LE TASSE,
SPECIE CHI NON LE PAGA

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Pensando che i problemi si risolvano guardando dal buco della serratura e facendo ricorso ai professionisti dell’indignazione il Paese pare aver perso la bussola e più che a vista sembrerebbe navigare alla cieca … A tastare il polso degli italiani una ricerca del Censis riguardante il rapporto dei cittadini con il sistema fiscale......

Il rapporto ovviamente non è dei migliori: gli italiani si sentono scarsamente tutelati di fronte al sistema fiscale e alla sua complessità e che per questo si affidano ancora al supporto degli intermediari; reputano le tasse troppo elevate ( l’81%) e reputano tra le più indigeste il canone rai ( 47%), il bollo auto ( 14.5%) l’ICI (12.7%), nettezza urbana e Irpef. A pochi, pare, dia fastidio l’Irap, la tassa che più di ogni altra costituisce un freno per l’occupazione ( chi glielo va a spiegare agli studenti nipoti dei fiori ” che protestavano contro la Riforma Gelmini?)

Tuttavia dalla ricerca  ( qui l’indagine completa) completa emerge che la maggioranza degli italiani pensa che il principale problema del fisco sia l’evasione per cui un 52% degli intervistati ritiene che la misura più urgente sia quella di aumentare i controlli mentre solo per un 23% ( pensavo fossero di meno…bisognerebbe abbassare il livello di imposizione.

L’istituto di ricerca fa però rilevare che “ le tasse non sono giudicate troppo alte in assoluto, quanto piuttosto in relazione alla qualità dei servizi ricevuti (è così per il 58,1% degli intervistati). Posti di fronte all’opzione «più servizi, più tasse» oppure «meno tasse, meno servizi», la maggioranza (il 55,7%) propende per la prima ipotesi. Gli italiani sembrano dunque chiedere un ritorno alla funzione di protezione tradizionalmente svolta dallo Stato, affievolitasi negli ultimi due decenni. E il richiamo all’abbassamento delle tasse sembra avere meno appeal rispetto alla voglia di una maggiore giustizia fiscale.”

 Ora che lo statalismo sia l’unico vero collante che unisce la popolazione italiana non c’è alcun dubbio ma che anche le domande siano poste in senso statalista lascia sconcertati… La domanda “più servizi, più tasse o meno tasse, meno servizi” è mal posta. Non è un caso che paghiamo tasse elevate ( terzo paese in europa) ed abbiamo servizi spesso fatiscenti ma soprattutto la domanda dà per scontato che soltanto lo Stato possa offrire servizi. Ovviamente a nessun italiano viene in mente che il debito pubblico al limite del fallimento richiede solo tasse e nessun servizio.


Chi al contrario conosce la libertà vera( quella dallo Stato) sembra invece un po’ più preoccupato del debito pubblico. Il 70% degli americani, infatti, negli ultimi sondaggi, si dichiara favorevole al default tecnico! pensano giustamente che l’unico modo per fermare il debito pubblico non sia fare maggiori controlli ( certo c’è meno evasione fiscale) ma il fallimento.



Il debito pubblico è pagato dalle tasse dei contribuenti; vuoi vedere che alla percentuale così entusiastica di coloro che vorrebbero più tasse e più servizi abbia contribuito anche quella parte ( cospicua) di italiani che non paga le tasse? A pensar male si fa peccato ma…

 
 
 

STABILITà ED AZIONE DI GOVERNO

Post n°239 pubblicato il 22 Gennaio 2011 da NEREIDI.201
 

PICCOLI PENSIERI

STABILITà ED AZIONE DI GOVERNO


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Spesso quando si attraversa un momento di difficoltà politica e sociale si invoca la stabilità. Ovviamente si tratta di un valore però non sempre stabilità è sinonimo di efficienza ed è sufficiente per governare. Avere una maggioranza stabile in Parlamento non garantisce un’adeguata azione di governo per fare quelle riforme di cui da anni ha bisogno il Paese a cominciare dalla riforma della giustizia per finire a quella del fisco.


In questi ultimi giorni, malgrado il governo abbia di recente ottenuta la fiducia di entrambi i rami del Parlamento stiamo assistendo ad un quadro davvero desolante. Piuttosto che parlare di lavoro, di sicurezza, di pensioni,  i nostri media sono pieni di gossip politico, con tanto di pubblicazione di intercettazioni telefoniche, di festini, di attricette e veline, di litigi continui tra politici spesso della stessa parte politica. Un tutti contro tutti che sicuramente non fa bene al Paese specialmente in un momento difficilissimo come quello che sta attraversando. Senza dimenticare che questo è l’anno del 150° anniversario dell’unità d’Italia.

Una maggiore sobrietà da parte di tutti non guasterebbe, altrimenti piuttosto che tirare a campare sarebbe più opportuno andare al voto perché il Paese ha bisogno di riforme strutturali importanti per vincere la sfida della globalizzazione.

 
 
 

GLI ITALIANI HANNO ALTRI PROBLEMI

Post n°237 pubblicato il 17 Gennaio 2011 da NEREIDI.201
 

GLI ITALIANI HANNO ALTRI PROBLEMI

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La magistratura ed il giornali trovano sempre un modo per distogliere l'attensione dai problemi reali delle persone.Più che di lavoro,di sicurezza e di problemi concreti,si parlerà di gossip....

INDOVINELLO:Chi è la Fidanzata?

 
 
 

UNA CALZA PIENA DI CARBONE PER LOMBARDO

Post n°235 pubblicato il 11 Gennaio 2011 da NEREIDI.201
 

UNA CALZA PIENA DI CARBONE PER LOMBARDO


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Mistero svelato. Per la gioia dei bambini e, in questo caso,  soprattutto dei grandi, Babbo Natale e la Befana esistono per davvero e nella fattispecie si trovano in Sicilia concentrate in un’unica persona: il governatore Raffaele Lombardo. In qualità di Babbo Natale, Lombardo ha prorogato i contratti di  circa 26 mila precari impiegati nella pubblica amministrazione e contemporaneamente avviato un percorso di stabilizzazione per 22.500 di questi lavoratori ( negli enti locali) mentre come Befana ha pubblicato un bando per 8400 stagisti ( sempre per enti locali e associazioni no profit) a 500 euro al mese e per un anno: precari che verranno regolarizzati come i precedenti. Un film già visto…

 

Una mossa del genere alla vigilia dei decreti attuativi sul federalismo ricorda tanto quella dei  rettori che il giorno prima della votazione ( scontata)  sulla legge Gelmini anti-parentopoli hanno regolarizzato gli ultimi loro parenti che erano rimasti fuori dall’università ( prassi che evidentemente agli studenti che protestavano piaceva). Metodi che “andavano bene” in tempi passati quando c’erano soldi  ( o meglio debiti) da sperperare ma che oggi il paese non può più permettersi. «Non spenderemo un euro in più», ha affermato Lombardo, «inoltre, a partire dalla stabilizzazione dei precari, i Comuni dovranno riorganizzarsi seguendo parametri virtuosi e dovranno bloccare le assunzioni». Ma guarda un po’…ci vuole proprio un gran coraggio!

 

Questi “regali” di Lombardo rappresentano costi che graveranno sulle spalle dei cittadini; per adesso di tutti i cittadini italiani, poi interamente sulle spalle dei siciliani, di quelli che giorno per giorno cercano di sbarcare onestamente il lunario. Ovviamente il governatore, con i soldi degli altri, si è fatta una grande campagna elettorale e gode in questo momento di grande popolarità.

La demagogia in questo paese è l’arma vincente di molti politici: chi va a spiegare che con la spesa governativa NON si possono creare posti di lavoro addizionali? E che tassando i cittadini si tolgono tanti posti di lavoro da una parte  quanti se  ne creano dall’altra?

 

 

Per fortuna che la critica più severa arriva proprio dalla Sicilia:  Ivan Lo Bello, presidente della Confindustria siciliana, ci va giù pesante: «La situazione è drammatica. Qui un giovane su due non lavora. Il problema non si risolve regalando un sussidio a chi ha frequentato le segreterie politiche, danneggiando tutti gli altri giovani. La migliore lotta alla mafia che la politica può portare avanti è abbandonare il sistema assistenziale e puntare sul mercato per creare lavoro stabile. Non servono mance e clientele».

 

Se la Befana esistesse davvero avrebbe portato  una calza pure per Lombardo. Ma con dentro il carbone

 
 
 

FIAT RIVOLUZIONE

Post n°230 pubblicato il 03 Gennaio 2011 da NEREIDI.201
 

FIAT RIVOLUZIONE

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L’anno si è chiuso col botto: l’accordo di Mirafiori ( che deve ancora essere ratificato dal voto dei lavoratori della fabbrica) dopo quello di Pomigliano costituisce se non proprio una rivoluzione almeno una novità senza precedenti in un Paese sempre restio ad ogni tipo di cambiamento.

Non c’è dubbio che l’uomo nuovo di questa svolta sia l’amministratore delegato di Fiat Sergio Marchionne, protagonista di una rivoluzione nel rapporto tra impresa e sindacato o meglio sindacati. E se CISL, UIL hanno compreso che la situazione del mercato globale è tale che per mantenere aperte le sfide al nuovo mondo c’è bisogno di cambiamenti radicali a cominciare dal superamento del contratto collettivo nazionale di lavoro la FIOM non è disposta ad accettare l’accordo; anzi ha definito illegittimo anche l’accordo di Pomigliano ratificato dalla maggioranza dei lavoratori con un referendum perché a suo modo non è nella disponibilità dei dipendenti di Pomigliano ( e se sarà, di Mirafiori) tirarsi fuori dal contratto nazionale: i diritti non possono essere negoziabili.

Se fosse davvero così la FIOM avrebbe ragione però è bene precisare che gli accordi non ledono in alcun modo i diritti dei lavoratori se non quei “diritti” presenti solo in Italia che da sempre hanno costituito una zavorra sulla via dello sviluppo. Se in Germania i salari sono quasi il doppio è perché i contratti vengono stipulati a livello aziendale e ciascuna impresa, nella fattispecie automobilistica, riesce a gestire meglio la produzione. La bassa produzione è stata ed è la causa principale di una crescita troppo bassa anche in assenza di una crisi globale come quella che stiamo attraversando.

Una parte della sinistra ( Fassino, D’Alema, Marini, Ichino) si è detta favorevole all’accordo; peccato che qualcuno vorrebbe rottamarla. Forse sarebbe il caso di rottamare le idee più che le persone…

Maggiore flessibilità di contrattazione tra azienda e lavoratori non più legati da un contratto nazionale che pone condizioni uguali per tutti ma contratti che tengono conto del mercato e con i lavoratori per la prima volta liberi di esprimere la loro opinione ( azienda per azienda) sui salari, sui turni, sull’utilizzo degli impianti. E’ questa la rivoluzione in atto. Il mondo del lavoro nella sua grande maggioranza si sta mostrando pronto a questa sfida; chi non ci sta (CGIL-FIOM, la sinistra antagonista di Bertinotti e Vendola ma anche parte del Pd come Cofferati) resta arroccato ad un mondo che non c’è più ( che poi è quello che ci ha portato in questa situazione disastrosa). E allora che rivoluzione fiat!

 
 
 

PER GOVERNARE CI VUOLE RESPONSABILITà,GIUSEPPE BUZZANCA

Post n°224 pubblicato il 19 Dicembre 2010 da NEREIDI.201
 


PER GOVERNARE CI VUOLE RESPONSABILITà


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E’ da tempo che si è posto l’accento sulla necessità di un Centrodestra unito per portare il paese fuori dalla crisi. Evidentemente per alcuni politici, quelli che hanno tradito il proprio mandato elettorale le ragioni personali vengono prima di quelle dello stato; si preferisce rischiare di mandare il paese dentro al baratro piuttosto che collaborare per il bene comune.


Un caso evidente di questa spiacevole situazione è rappresentato dalla Sicilia dove la politica di disimpegno di Rfi con la riduzione del numero di collegamenti tra le città siciliane rischia di creare gravi disagi per i pendolari. Piuttosto che marciare tutti uniti per salvaguardare gli interessi della regione, la questione vede il Governatore Lombardo da una parte ed i pendolari ed il Sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca dall’altra. Il sindaco Buzzanca ha espressamente invitato il Governatore ad operarsi contro la politica di Rfi che ben presto metterà in ginocchio la mobilità dei siciliani ; "un operato - ha detto Buzzanca - che dimostra da parte di Rfi, disinteresse non solo nei confronti delle linee e del materiale rotabile ma anche nei confronti del personale viaggiante e non, che opera in Sicilia.

Di contro il Governatore Lombardo non dà alcuna risposta concreta, probabilmente per motivi politici di bottega né ha intenzione di convocare il Comitato Pendolari. Eppure i siciliani lo avevano votato per risolvere i loro problemi. Tradito l’esito del voto, tradito il popolo siciliano.

 
 
 

UN PAESE ALLO SBANDO

Post n°217 pubblicato il 03 Dicembre 2010 da NEREIDI.201
 

UN PAESE ALLO SBANDO


 

E dopo le illusioni ( democratiche o liberali che siano) bisogna fare i conti con la realtà di questo paese che senza esagerare si presenta catastrofica. Un paese in piena crisi economica e morale. Le assurde e violente contestazioni di studenti (per una riforma che semmai è troppo tiepida per la disastrata università italiana) che hanno preso d’assalto perfino il Senato della repubblica ( nemmeno nella repubblica delle banane avviene) e adesso anche bloccato stazioni e autostrade, la buffonata del decennio ( che ha coinvolto Vendola, Bersani e i finiani) di salire sul tetto della Sapienza per solidarietà verso 7 studenti ( non mi pare fossero di più…) testimonia lo stato pietoso in cui versa l’Italia.

 

E’ il paese dei privilegi, delle corporazioni e quindi dell’autoconservazione. Tutto va bene purchè non cambi nulla e tutti col cappello in mano davanti allo Stato: attori, registi, persone di “cultura”, pennivendoli  servi  dei partiti, finti rivoluzionari ed una pletora di enti e associazioni perfettamente inutili. Per non parlare di una buona parte del sindacato vero cancro del mondo del lavoro. Difficile dare la colpa di tale sfacelo solo alla classe politica. D’altra parte chiunque voglia cambiare e riformare il paese si trova davanti l’esercito del No.

 

Agli studenti consiglierei di guardare i numeri piuttosto che stare dietro a slogan desueti e violenti: ogni giorni il debito pubblico aumenta di oltre 2700 euro al secondo, cioè 10 milioni all’ora, 236 milioni  al giorno! Evidentemente non ci vuole un genio e nemmeno un ricercatore precario per capire che i soldi sono finiti…Di chi è la colpa, della riforma Gelmini? Guardate alle generazioni precedenti, loro si che si sono rubati il vostro futuro.

 
 
 

ILLUSIONI LIBERALI

Post n°215 pubblicato il 27 Novembre 2010 da NEREIDI.201
 

ILLUSIONI LIBERALI


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Nel  Paese delle illusioni quella più grande è sicuramente l’illusione liberale. Mai decollata seriamente nel dopoguerra malgrado la parentesi pannunziana e degli amici del Mondo né dopo il crollo del muro di Berlino  si ripropone in questi giorni dopo la scissione in seno al Pdl operata da Gianfranco Fini. Si parla tanto di destra liberale, europea ( neanche fosse un valore, anzi…) ma ancora in concreto si brancola nel buio; Futuro e Libertà ( il nuovo soggetto politico di Fini) sembra più una babele di voci unite da un antiberlusconismo di destra piuttosto che un movimento liberale.

 

Sembrerebbe poco affidabile lo stesso fondatore del partito Fini e non per il suo passato perché è sempre possibile cambiare idee ma sono le ultime uscite di Fini ( da quando è diventato “liberale”)  a lasciare sconcertati perché denotano la sua totale mancanza di fiducia nel libero mercato. Anche lui, come gli altri propone l’interventismo dello stato come freno o meglio controllo del mercato…. A sentirlo parlare a volte sembra Vendola!

 

E non è un caso che abbia partecipato alla trasmissione di Fazio dando vita insieme al “dirimpettaio” Bersani ad una fiera delle banalità senza precedenti. Un liberale non sente il bisogno di leggere la lista della spesa ma semplicemente affermare il primato dell’individuo sulla collettività, valore del tutto sconosciuto a Fini che alla fine non è sembrato così lontano da Bersani. O la destra e la sinistra sono pressoché la stessa cosa o Fini non è più di destra; di sicuro Fini non è liberale.

 

Ma se su Fini le riserve sono legittime altrettante ombre si addensano sui suoi amici di viaggio che sono perfino andati a protestare con gli studenti universitari … Bastava e avanzava la pagliacciata inscenata da Bersani (ahimè) e soprattutto da  Vendola e Migliore che forse avrebbero fatto bene a spiegare agli studenti che ci sarebbero stati più soldi se i loro partiti non li avessero rapinati visto che prendono milioni di euro all’anno senza nemmeno essere in Parlamento…

 

Difendere carrozzoni pubblici e corporazioni non è un valore liberale, caro Fini. In più mentre il Presidente della Camera è impegnato in questi giochi di palazzo unicamente per far cadere la maggioranza eletta dal popolo, il governo ha varato un piano per il sud. Alle chiacchiere di Fini il governo ha risposto con i fatti

 
 
 

LA SCONFITTA DELLE PRIMARIE DEL CENTROSINISTRA

Post n°214 pubblicato il 26 Novembre 2010 da NEREIDI.201
 

LA SCONFITTA DELLE PRIMARIE DEL CENTROSINISTRA

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La sconfitta nelle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato sindaco del comune di Milano pone dei seri problemi al futuro politico del Partito Democratico. Infatti aldilà delle votazioni farsa di Romano Prodi come candidato premier nel 2006 e di Walter Veltroni nel 2008 ( in questo caso “interne” al partito) il Pd ha inanellato una serie di clamorose sconfitte a cominciare dalle primarie in Puglia per opera di Nichi Vendola sia nel 2005 che nel 2010. E dire che le primarie erano state pensate proprio per sancire la fusione delle due anime di centrosinistra, quella ex comunista e quella ex democristiana,  
dovevano cioè servire per superare le eventuali difficoltà interne e quindi esaltare quello spirito “della vocazione maggioritaria” tanto caro all’”americano” Veltroni, primo segretario del Pd. Una “fusione a freddo” certamente non ben riuscita come affermato da Massimo D’Alema.

Le ultime sconfitte alle regionali ed un crollo in termini percentuali hanno fatto scattare l’allarme. Il tentativo operato da Bersani di un ritorno verso un nuovo Ulivo o addirittura la tentazione di una grande alleanza antiberlusconiana da Vendola a Fini passando per Casini ha creato un ulteriore disorientamento all’interno dell’elettorato spingendolo verso approdi nostalgici ma alquanto anacronistici. Si può allora senza dubbio affermare che il progetto democratico di "Obama" Veltroni sia miseramente fallito.

Mancanza di contenuti, scelta dei candidati, mancato ricambio generazionale e perfino gestione delle primarie sono ritenute possibili cause di questo fallimento;  tuttavia il problema sembrerebbe più complesso e riguarderebbe non soltanto la classe dirigente ma l’intero corpo elettorale democratico. Cerchiamo di addentrarci in queste ipotesi.

Si è parlato del Pd come contenitore senza contenuto; in effetti si è prima fatto il partito facendo confluire le  due diverse famiglie politiche cercando solo in seguito di farne una sintesi. Per capire che tutto questo sarebbe fallito non ci voleva l’acutezza di D’Alema. Però a guardare bene, malgrado le oggettive difficoltà di amalgama, il partito democratico propone le stesse ricette dei partiti laburisti e socialdemocratici delle maggiore democrazie europee ed anzi aveva pure scopiazzato Obama. Semmai è la crisi del modello sociale europeo che ha creato un corto circuito della socialdemocrazia.

Nemmeno si può rimproverare al Pd la scelta dei candidati che sono stati sconfitti alle primarie. A Milano il candidato democratico è stato sì danneggiato dalla scarsa affluenza ma bisogna ammettere che il vendoliano Giuliano Pisapia era il candidato migliore molto apprezzato anche al di fuori della sinistra ( specie per le sue proposte sulla riforma della giustizia). Ben diverso è il caso Puglia dove l’ottimo Francesco Boccia è stato battuto per ben due volte dal re del nulla Nichi Vendola, abile imbonitore politico/mediatico prima ancora che poeta e filosofo… e che  come una rockstar è perennemente in tour mondiale e come candidato premier in pectore si pronuncia su ogni argomento mentre la Puglia di cui dovrebbe essere governatore un giorno sì e l’altro pure balza alle cronache delle prime pagine dei giornali per scandali legati alla sanità.

Il ricambio generazionale e la gestione delle primarie sono dei falsi problemi visto che sia Pisapia che Vendola sono politici di lungo corso e che anche i candidati vendoliani sono stati imposti dai vertici del partito ( per non dire da Vendola stesso) e non certo come espressione della società civile; non è quindi questione di candidati “pilotati” a determinare le sconfitte del Pd. D’altra parte la gioventù non è di per sé un valore se è vero che a Serracchiani, Civati e Scalfarotto sono da preferire D’Alema e Veltroni…

Le cause della crisi del Pd vanno dunque ricercate anche nel tempo. Ricordiamo che il PCI si fece trovare impreparato al crollo del Muro di Berlino e ne rimase travolto. Un’intera classe dirigente fu costretta dalla storia ad un cambiamento repentino; dalla "svolta della Bolognina" alla “gioiosa macchina da guerra” fino ai giorni nostri ben poco è cambiato. Enrico Berlinguer ebbe tantissimi meriti ma non aver fatto traghettare il PCI verso la socialdemocrazia europea fu un grande errore politico, forse l’unico insieme alla spartizione della rai. Malgrado la rottura col partito comunista sovietico e l’accettazione dell’ombrello protettivo della NATO, rimase ancorato al pensiero marxista/leninista; né fu aiutato da un certo mondo intellettuale totalmente inadeguato. Mancò quindi nella classe dirigente e nel suo elettorato quel passaggio graduale verso il riformismo e ancora oggi se ne pagano le conseguenze. In un momento di crisi generale il disorientato popolo della sinistra tende a voltarsi indietro nella speranza di approdi sicuri. Solo che invece di Berlinguer trova Vendola, Ferrero e Diliberto…

Evidentemente i vertici del Pd per inseguire la sinistra europea sono andati un po’ più avanti della loro base. Giancarlo Pajetta, uno dei leader storici del PCI soleva dire che «chi guida un esercito deve tenere il passo degli ultimi e non dei primi se non vuol abbandonare troppa gente lungo la strada». Forse aveva visto giusto già tanti anni fa. Più che rottamarli il Pd farebbe bene a fare tesoro della loro esperienza...

 
 
 

GIAMPILIERI NON RICEVE IL SEGNALE RAI GIUSEPPE BUZZANCA SCRIVE ALL'AZIENDA

Post n°211 pubblicato il 23 Novembre 2010 da NEREIDI.201
 

 GIAMPILIERI NON RICEVE IL SEGNALE RAI
GIUSEPPE BUZZANCA SCRIVE ALL'AZIENDA

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 Il sindaco ha richiesto un intervento tecnico, scrivendo al Ministro Romani, al Presidente Rai Garimberti e al Direttore Masi. Con una nota inoltrata al Ministro per lo sviluppo Economico, Paolo Romani, al Presidente ed al Direttore della Rai, Paolo Garimberti e Mauro Masi, il sindaco Giuseppe Buzzanca, ha richiesto ufficialmente un intervento tecnico, come è già stato effettuato in altri 39 comuni isolani, per la risoluzione dei problemi di ricezione Rai a Giampilieri. Numerosi residenti si sono infatti lamentati lamentati per la mancata ricezione, nonostante la presenza di un ripetitore che fornisce il segnale Rai1, Rai2 e Rai3.
 “Messina è al centro di una vasta area metropolitana che interessa la Sicilia orientale e la Calabria meridionale; porta della Sicilia e nodo di traffici marittimi, ferroviari e viari e pertanto – ha scritto il sindaco Buzzanca - non può essere privata della necessaria informazione sulle reti pubbliche”. “Nella consapevolezza che la struttura pubblica della Rai è garanzia per il cittadino che ricerca una corretta informazione, si confida, in vista dell'attivazione prossima anche in Sicilia del segnale del digitale terrestre, una sollecita programmazione tecnica – ha concluso il sindaco - per consentire la ricezione nella zona di Giampilieri, tristemente al centro di eventi calamitosi che hanno interessato l'intero Paese” .

 
 
 

Più Sud nel PDL

Post n°208 pubblicato il 15 Novembre 2010 da NEREIDI.201
 

Più Sud nel PDL


 

 

Sarà pure una questione caratteriale ma la rottura tra il Presidente del Consiglio Berlusconi ed il Presidente della Camera Fini ha sicuramente una causa politica e specificatamente il ruolo della Lega Nord che da semplice alleato sta ormai dettando da tempo l’agenda politica del governo. L’asse del governo orientato nettamente a Nord sta mettendo in imbarazzo la stragrande maggioranza del Pdl che crede nell’Unità del Paese e che ha avuto l’apporto decisivo per la vittoria elettorale nel Sud d’Italia, specialmente in Sicilia. Non è un caso infatti che se si tornasse a votare adesso la sorte della maggioranza al Senato dipenderebbe proprio dal risultato elettorale siciliano.

 

Anche la Lega Nord dovrebbe farne tesoro perché se davvero vuole realizzare il federalismo fiscale c’è bisogno di vincere anche e soprattutto in Sicilia. L’alleanza strategica con il Pdl deve tenere conto di questo per cui dentro il Popolo della Libertà c’è bisogno di una forte componente che si faccia carico dei problemi del Sud proprio per bilanciare lo strapotere leghista all’interno dell’alleanza. Non servono Leghe del Sud e partitini vari ma soltanto più Sud dentro il Pdl.

 
 
 

SOLIDARIETà PER LA POPOLAZIONE NEL SALERNITANO

Post n°207 pubblicato il 14 Novembre 2010 da NEREIDI.201
 

 
LA MIA SINCERA SOLIDARIETà 
PER LA POPOLAZIONE NEL SALERNITANO




NEL SALERNITANO TORNA IL SOLE,MA RESTA LA SETE


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 Dopo tre giorni di acqua e’ tornato il sereno sul Salernitano flagellato dal maltempo e alle prese con la conta dei danni. Con il sole che ha fatto di nuovo capolino, si prova faticosamente a riprendere la vita di tutti i giorni, anche se almeno 500.000 persone e una quindicina di comuni devono fare ancora i conti con l’emergenza idrica.La situazione migliora in particolare nel Vallo di Diano, a sud di Salerno, la zona piu’ colpita. Il livello dell’ acqua del fiume Tanagro, straripato in piu’ punti nei giorni scorsi, e’ sceso. Numerosi terreni completamente allagati cominciano a svuotarsi e sono state riaperte al transito diverse strade interpoderali che l’acqua aveva fatto sparire sotto di se’. Tirano un sospiro di sollievo anche gli oltre trecento sfollati di Capaccio-Paestum: per loro e’ stata la prima notte a casa. Un rientro amaro, e quasi per tutti insonne, dato che in tanti hanno dovuto ripulire scantinati e primi piani dal fango della piena.Da due giorni gli operai del consorzio di Bonifica sono al lavoro per riparare gli argini del fiume e ripulire i canali, centinaia, intasati dagli arbusti. Si teme, infatti, che la nuova ondata di maltempo, prevista per la prossima settimana, possa provocare altri danni ed e’ dunque indispensabile una bonifica capillare della rete di canali che attraversa Capaccio. Nel frattempo, iniziano a farsi sentire sull’economia locale gli effetti della piena. In numerosi caseifici del territorio, infatti, la vendita al dettaglio di prodotti lattiero-caseari, e in particolare della mozzarella, ha subito un notevole rallentamento a causa della mancanza di latte. Sono infatti centinaia i capi bufalini inghiottiti dal fiume Sele, mentre gravissimi danni hanno subito numerose aziende zootecniche che sorgono nelle aree alluvionate. Lasciato alle spalle il peggio, bisognera’ risarcire chi con la piena ha perso molto: ’’Ci aspettiamo che il Consiglio dei ministri della prossima settimana - ha detto oggi il governatore Caldoro - allochi le adeguate risorse finanziarie per i gravi danni subiti nel Salernitano’’.E con un riferimento alle parole del collega Zaia sull’alluvione in Veneto ha aggiunto: ’Non esistono alluvioni di serie A e di serie B’’. Il ritorno alla normalita’ passa anche dalla riapertura delle scuole: quelle della zona orientale di Salerno torneranno a funzionare lunedi’. Resta vivo, invece, il problema dell’acqua, al quale si fara’ fronte ancora per un po’ con le autobotti. Un milione di litri di acqua nelle prossime ore verra’ garantita nei territori salernitani interessati dall’emergenza idrica. Il sistema di Protezione civile regionale e provinciale ha provveduto a reclutare 18 autobotti dei vigili del fuoco; altre 21 confluiranno nelle zone colpite dal guasto della condotta idrica del Basso Sele. Dalla Puglia in arrivo altri 20.000 litri suddivisi in 4100 buste da 5 litri. Non mancano i tentativi di sciacallaggio con i supermercati presi d’assalto che fanno registrare un ingiustificato aumento dei prezzi. Una vera e propria corsa all’acqua, che ha ingolosito gli speculatori. Al centro dei sospetti, soprattutto le ormai introvabili taniche, specie quelle dai venti litri in su, il cui costo e’ letteralmente schizzato, da 3 a 6 euro. E se il sindaco di Salerno De Luca tira un sospiro di sollievo rivendicando laicamente la bonta’ dei lavori di manutenzione delle reti fognarie che hanno impedito guai peggiori alla sua citta’, quello di Castellabate, Costabile Maurano, ringrazia il santo patrono. ’’Ci sentiamo soli - dice - soli e con San Costabile, che ci protegge. Se non ci fosse lui, e non ci fosse il nostro impegno, saremmo gia’ morti di sete’’.(Armando Petretta)

 
 
 

TEA PARTY,LA LEZIONE DEI BEVITORI DI Tè

Post n°203 pubblicato il 07 Novembre 2010 da NEREIDI.201
 

LA LEZIONE DEI BEVITORI DI Tè

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Non sarà un movimento ultraconservatore come lo definisce quasi sistematicamente (nel peggiore dei casi anche razzista) l’inviata del Tg3 Giovanna Botteri ma certamente è difficile catalogare il fenomeno Tea Party che negli States ha contribuito in maniera determinante a minare la Presidenza Obama nelle ultime elezioni di Mid term.

 E’ stato spesso ridicolizzato come movimento di antipolitica e populista ma la realtà è ben diversa. Contrariamente a certi santoni nostrani pseudo filosofi in versione clownesca ( sostenere che in Italia negli ultimi 15 anni c’è stato il liberismo selvaggio è roba da circo prima ancora che da cabaret e testimonia ignoranza o malafede) questi bevitori di tè sono persone che leggono ( si è mai visto in Italia nelle manifestazioni striscioni in cui si invitava a leggere qualche autore? Al massimo, nel migliore dei casi c’è stampata qualche forca…) e che propongono un nuovo modo di fare politica: escludere il governo dalle scelte che riguardano il loro futuro. Un ritorno alla centralità dell’individuo.

 Certamente si troverà tra di loro qualche persona a dir poco stravagante, anche ultraconservatore ma ciò che unisce trasversalmente questa marea di movimenti è il ritorno alla Costituzione anzi la protezione della Costituzione come previsto tra i punti fondamentali i del Contract From America vero e proprio manifesto dei Tea Party. E la cosa che più colpisce è il fatto che non chiedono soltanto un taglio indiscriminato delle tasse ma associano al taglio delle tasse il taglio della spesa pubblica! Da noi invece si protesta perché il governo dovrebbe spendere di più…e per giunta senza soldi…E ci permettiamo di irridere chi ha le idee chiare e crede nella libertà.

 
 
 

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Se due Persone
sono d'accordo su Tutto,
può stare sicuro
che soltanto uno
sta pensando.

 

SICILY/CANADA




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Lu mè sguardu luntanu si perdi unna 'u suli si spusa cô mari:chi spusalizziu rranni è chistu cca!Culuri tinciutu d'aranciu esapuri di sali...L'aceddi 'ntonanu 'ncantu d'amuri;'nto cielu pulitu 'na vucca russa lu mè cori vasa!Sicilia bbedda,china di sapuri:'u to çiauru trasi 'nto coriSe 'npitturi t'avissi a ddisignari,oru finu avissi a truvari...Nâ fina rrina l'amantifanu amuri,mentri la tunna lunali stapi a taliari...Comu ti pozzu scurdarise tu bbedda m'appari?

 

Trad.

 

Lontano si perde il mio sguardoladdove il sole tramonta:quale stupendo connubio è questo!Colore arancio e sapore di sale...Gli uccelli intonano un canto d'amore;nel cielo terso una rossa bocca bacia il mio cuore!Sicilia bellapiena di sapori:il tuo profumo entra nei cuori;Se un pittore dovesse dipingertidovrebbe cercare pietre preziose...Nella fine rena gli amantifanno l'amore,mentre li sta a guardarela rotonda luna...Come ti si puo' scordarese tu sempre stupenda appari?

 

ANTONIO MARTINO

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Essere liberale oggi significa saper essere conservatore, quando si tratta di difendere libertà già acquisite, e radicale, quando si tratta di conquistare spazi di libertà ancora negati. Reazionario per recuperare libertà che sono andate smarrite, rivoluzionario quando la conquista della libertà non lascia spazio ad altrettante alternative. E progressista sempre, perché senza libertà non c’è progresso.

IL BLOG DI ANTONIO MARTINO
 

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Per quanto egoista si possa ritenere l'uomo vi sono evidentemente alcuni principi nella sua natura che lo inducono ad interessarsi della sorte altrui e gli rendono necessaria l'altrui felicità, sebbene da essa non ottenga altro che il piacere di contemplarla.(Adam Smith)
 

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Amare senza sognare

è come visitare Venezia

senza condola

...

l'amore fa cambiare le Persone

a volte li fa salire in alto,fino a toccare il cielo,

altre volte invece li fa scendere in basso,fino quando toccano il fondo

...

Il vero amore tra due Esseri è simile a due Gocce d'acqua

che unendosi,ne formano una sola


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I MIEI LINK PREFERITI

 

Il lavoro mi piace,mi affaccina!
Potrai stare per ore seduta a guardalo...
 

Molti Uomini vivono felici senza saperlo.(VAUVEPARGUES)

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Il mio migliore amico oggi mi ha dato uno schiaffo. continuarono a camminare, finché trovarono un'oasi, dove decisero di fare un bagno. L'amico che era stato schiaffeggiato rischiò di affogare, ma il suo amico lo salvò. Dopo che si fu ripreso, scrisse su una pietra: il mio migliore amico oggi mi ha salvato la vita. L'amico che aveva dato lo schiaffo e aveva salvato il suo migliore amico domandò: "quando ti ho ferito hai scritto nella sabbia, e adesso lo fai su una pietra. perché? " l'altro amico rispose: "quando qualcuno ci ferisce dobbiamo scriverlo nella sabbia, dove i venti del perdono possano cancellarlo. ma quando qualcuno fa qualcosa di buono per noi, dobbiamo inciderlo nella pietra, dove nessun vento possa cancellarlo."

 

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si vero.. vero!! tasse molto insostenibili. ciao.. e ogni...
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