Retromarcia? Macché...Il
ministro delle (Im)pari Opportunità, dopo le critiche che le sono
piovute addosso da ogni dove (tra l'altro l'Herald Tribune le ha
dedicato due colonne a pagina tre dal titolo non certo lusinghiero: "Un
ministro della destra italiana attacca i gay
") ha cercato di aggiustare il tiro rilasciando una nota nella
quale puntualizza:"Mi corre l'obbligo di precisare, che è intenzione
del ministero che guido combattere ogni forma di discriminazione nei
confronti degli omosessuali. Sono cosciente delle tante discriminazioni
nelle scuole, nelle università e nei luoghi di lavoro e credo che
l'Italia abbia il dovere di contrastarle con fermezza". Ma, "detto
questo il movimento Glbt - prosegue - non può pretendere per le coppie
omosessuali né riconoscimenti simili a quelli garantiti alla famiglia
né il patrocinio del Governo a manifestazioni che rispondono più a
logiche esibizionistiche". "Quanto alle sollecitazioni di chi rivendica
alcuni diritti per i gay - aggiunge il ministro -, sono pronta a
discuterne se si tratta di negoziazioni privatistiche e non di
riconoscimenti pubblicistici. Per permettere a un gay di andare a
trovare il compagno o la compagna in ospedale può bastare una
dichiarazione all’Asl, così come va assicurato il subentro nel
contratto di affitto dell’abitazione o la visita in carcere attraverso
un semplice atto amministrativo. Se c’è la volontà di discutere per
combattere le discriminazioni ed evitare le disparità, il ministero per
le Pari Opportunità è pronto a trovare soluzioni immediate, ma se
qualcuno intende minare all’unicità della famiglia o dettare l’agenda
politica del ministero non potrà che trovare porte chiuse". Finchè,
aggiungo io, non trova qualcuno che gliele sfonda le porte e magari
anche qualcos'altro. Ma come è possibile che non le entri in quel bozzo
che ha poggiato sul collo che dover chiedere il permesso per visitare
il proprio compagno, quando dovrebbe essere un diritto, è una
discriminazione. Mi
permetto di riportare una accorata quanto mai vera lettera che ho
trovato nel blog amico di fiorvita (lo trovate linkato nel testo)
Oltre a questa letetra potrete leggere di altro faccia cultura, democrazioa, libertà, vita e rispetto!La Carfagna ed i GayOggi
sul IL GIORNALE è stata pubblicata come Lettera al Direttore quella che
ho inviato io in risposta alla Carfagna. Di seguito riporto l'intero
testo.Gentilissima Dottoressa Carfagna,Prego perché queste mie righe possano giungere alle sue mani ed esser prese in sua considerazione.Sono
un ragazzo di 35 anni da sempre sostenitore del centro destra e
Berlusconiano sfegatato, come potrà vedere anche dal mio blog
http://blog.libero.it/fiorvita,
però ho un grosso problema, per questa società, sono FROCIO. Stamattina
su il Giornale ho letto con stupore le sue dichiarazioni, speravo in
Lei e nel suo ministero per esistere, invece…..Dottoressa
Carfagna come può dichiarare che non è un problema di pari opportunità
l’omosessualità? Ogni sacrosanto giorno ci sono problemi per un
omosessuale, ogni giorno dalla sua nascita vive con problemi e Lei nega
tutto? L’amore è uno dei sentimenti più belli al mondo, ma per gli
omosessuali è un terrore, un terrore perché non ci si può baciare in
giro, un terrore per dirlo ai genitori, un terrore perché non si sappia
sul lavoro. I suicidi nei ragazzi omosessuali sono molto più alti che
tra quelli etero, sa perché? Perché i primi ostacoli vengono dalla
società e dalla famiglia. Come può Lei abbandonarci? Proprio Lei che
vive con il marchio della Soubrette ed ogni giorno viene discriminata
come ministro sa cosa vuol dire lottare per far vedere quello che si è,
pensi fare questo tutti i giorni della tua vita ogni istante anche con
i propri genitori, solo perché si è nati “diversi”. Tutti i politici
che parlano di Lei, la descrivono come una tra le più brave a studiare
ed informarsi, la invito a fare altrettanto con i gay, andare nei loro
circoli o semplicemente andando a cena con loro (se vuole posso
invitarla a mie spese) e parlare di problematiche, non si nasconda
anche Lei dietro la vecchia frase, ma ho tanti amici gay. Studi cosa
capita tutti i giorni nelle famiglie, a scuola, sul lavoro e nella
società contro i gay. Senta il dolore si persone che per colpa di una
legge non possono vivere come vorrebbero, non possono assistere in
ospedale il proprio caro o si vedono arrivare parenti mai visti per
portare via la casa dove si è convissuto una vita con il proprio amore
condividendo spese problemi e gioie. Perché i gay devono fare altre
strade per avere sanciti questi diritti? Se devono fare altre strade
allora vuol dire che sono diversi, allora vuol dire che Lei deve
intervenire per le pari opportunità. I paesi ex-comunisti ed islamici
hanno la carenza come la nostra di normative a tutela degli
omosessuali, non i paesi occidentali a cui ci ispiriamo. Sono tanto
pazzi i Francesi? Gli Spagnoli? Gli Inglesi? Possibile che in Germania
e Danimarca e tutta Europa siano più avanti di noi? A quali democrazie
vogliamo ispirarci? A quali valori di libertà facciamo riferimento? Non
tiriamo in ballo la procreazione della specia, in Italia facciamo
sposare persone che hanno cambiato sesso, persone in tarda età o
sterili, quindi non è quella una motivazione con fondamento
legislativo. Dottoressa Carfagna, la prego, mi rivolgo a Lei, aiuti lo
Stato Italiano a far sentire cittadini come gli altri anche gli
Omosessuali. Fiorvita Mi
firmo con uno pseudonimo perché in questa Italia, ho paura di far
sapere di essere omosessuale, un giorno vorrei non avere più motivo
della paura. Grazie.
(non posto la mia perchè non ho il permesso del mio compagno)notizie di cronaca a Palermo:che dire del padre, pregiudicato, che ha accolto l'outing del figlio 18enne con una coltellata??