Time of my life

IN MEMORIA DEL MIO GATTONE


Il 3 settembre alle 7.50 circa del mattino, il mio gattone nero Maradona è passato a miglior vita.Aveva diciotto anni ed era affetto da IRC (Insufficienza Renale Cronica).I veterinari la chiamano “malattia degenerativa dell’invecchiamento” e secondo loro, il 98% dei gatti che superano i 10 anni di vita sono destinati a morire di questa malattia la cui causa è prevalentemente la dieta ricca di proteine, tipica dei felini, che col passare del tempo rovina i loro reni.Maradona ha ereditato il suo nome da un altro gatto nero che mia nonna aveva preso e che era capace di compiere evoluzioni spettacolari giocando con una pallina di gomma. Quel Maradona sparì da un giorno all’altro, forse investito da qualcuno troppo ignorante per permettere ad un gatto nero di attraversargli davanti. Tuttavia mia nonna non si diede per vinta e decise di prendere altri tre gatti di cui ben due neri e uno di quei due era il mio Maradona. Ricordo ancora il giorno che tornando da scuola (avevo 11 anni e mezzo) li trovai a casa, in uno scatolone. Erano piccoli e spaventati tanto che se solo provavo ad avvicinare la mano per toccarli si gonfiavano e soffiavano, ma bastò un pezzo di spago e qualche istante di gioco per conquistare la loro fiducia e dopo solo pochi minuti erano tutti e tre accucciati sulle mie ginocchia a dormire.Dopo circa un anno, anche quei tre gattini sparirono nel nulla e dopo una decina di giorni dalla loro scomparsa, solo Maradona ritornò a casa. Era denutrito e scosso ma dopo pochi giorni riuscimmo a rimetterlo in sesto. Dei suoi fratelli non avemmo più notizie. Da allora abbiamo fatto coppia fissa. Passavamo interi pomeriggi a giocare insieme e quando non riuscivo a scendere in giardino perché malata, era lui a salire in casa e a venire a dormire ai piedi del mio letto.Quando poi, per diversi disguidi familiari, siamo stati costretti ad abbandonare la casa affittandone una poco più lontana, abbiamo deciso di lasciarlo libero di girare per le campagne, come aveva sempre fatto, portandogli da mangiare tutti i giorni.Ricordo che tutte le mattine aspettava sotto l’albero di limoni che io o mio padre andassimo a portargli da mangiare e quando ci scorgeva da lontano ci correva incontro miagolando.In quel periodo eravamo entrambi troppo cresciuti per metterci a giocare e ci piaceva stare nella capanna degli attrezzi di mio padre a goderci il silenzio della campagna.Poi quando ha raggiunto i quindici anni di età ci siamo resi conto che era ormai troppo vecchio per competere con i giovani randagi della zona i quali gli rubavano sempre i croccantini dalla ciotola ed allora abbiamo deciso di portarlo in casa.Senza che nessuno glielo spiegasse ha subito capito che i bisogni andavano fatti nella lettiera e che le unghie andavano affilate sul tiragraffi e quando voleva salire sul letto o sul divano se ne stava lì a fissare il punto in cui voleva saltare aspettando che qualcuno gli facesse segno che gli era concesso.Inutile dire che quando i miei hanno manifestato il desiderio di trasferirsi in Molise la mia unica condizione è stata quella di portare Maradona con noi (e mio padre a tal proposito ha affermato che non era minimamente contemplata l’idea di lasciarlo lì).Insomma, Maradona è stato il mio compagno di giochi dell’infanzia ed il mio migliore amico dell’età adulta. Mi teneva compagnia nei lunghi pomeriggi di studio dormendo o sulle mie gambe o sulla sedia accanto alla mia, mi correva incontro festoso quando tornavo a casa dopo essere stata a Napoli per un esame e amava tanto le coccole.Mio padre l’ha seppellito nella campagna di un amico che vive accanto al bosco e ogni mattina va ad assicurarsi che nessun animale selvatico, sentendo qualche odore, sia andato a scavare.Anche se è passato quasi un mese, non mi sono ancora abituata del tutto alla sua assenza e mi manca da morire, ma la vita deve andare avanti e quindi ci si fa forza e si continua.Maradona continuerà a vivere nei miei ricordi e, anche se molte persone non lo concepiranno mai perché per loro “era solo un gatto”, avrà sempre un posto speciale nel mio cuore.Arrivederci gattone, ti voglio tanto bene…Sid.