Time of my life

Tratto da una conversazione Skype con la mia amica che vive a Londra:

Sid: - "heilà! Come va?"

Maddy: - "tutto bene!"

Sid: - "com'è andata oggi a scuola di inglese?"

Maddy: - "bene bene... abbiamo parlato di "conflittualità internazionali..."

Sid: - "e sarebbe?"

Maddy: - "Il mio professore ha detto che ci sono popoli nel mondo che si odiano a vicenda per vari motivi; ad esempio gli inglesi si odiano con i francesi, gli spagnoli con i portoghesi ecc..."

Sid: - "uhm... capisco..."

Maddy: - "ed essendo la mia una classe multietnica ha cominciato a chiedere ad ognuno di noi quale fosse il popolo verso cui non avessimo molta simpatia..."

Sid: - "e tu che gli hai detto?"

Maddy: - "cosa vuoi che gli dicessi? Che noi italiani non odiamo nessuno perché siamo troppo impegnati ad odiarci fra di noi..."

Sid: - "...pessimismo e fastidio..."

BUON COMPLEANNO ITALIA!  

Sid.

Era una notte buia e tempestosa... (no, non è vero... era un pomeriggio d'estate e faceva talmente caldo che in confronto la Sfinge in Egitto avrebbe dovuto indossare sciarpa, guanti e cappello).
Comunque sia, faceva un ca... di caldo e Mariarca si trovava sulla soglia di casa ad innaffiare i ciclamini.
Mentre cercava con cura di non versare l'acqua sulle scale di casa, ecco che arrivarono Giordana e Luisa, due sue care amiche, le quali con la scusa che passavano di là per caso (eh beh m'ero dimenticata... il paese è enorme... non si passa mica spesso di qua...) subito si autoivitarono a prendere un caffè.
Le tre donne sedettero al tavolo della cucina e cominciarono a chiacchierare amabilmente su quanto fosse imbroglione il fruttivendolo ambulante, su quanto fosse aumentata la bolletta della luce e sul fatto che non erano ancora uscite le mele annurche... (solite tragedie dei tempi moderni insomma).
Tutto a un tratto ecco che dalla borsa di Luisa si udì squillare un telefono...
La donna con grande tranquillità prese l'apparecchio e guardando il display sospirò: "E' mia figlia... vediamo cosa è successo stavolta..." e si apprestò subito a schiacciare il tasto di risposta:
- "Pronto".
- "Pronto mamma! Sapessi cos'è successo!!! Una cosa incredibile!!!" Esclamò la voce dall'altra parte dell'apparecchio.
- "Cosa? Che è successo?" Rispose Luisa sussultando.
- "Paolino... Paolino ha detto la sua prima parolina!!!" Replicò la voce.
- "No! Ma è fantastico!!! E che ha detto??" Chiese allora Luisa fremente.
- "ha detto mamma!!! Mi ha chiamata!!! Ha detto mamma!!!" Continuò la voce.
- "Oh! Ma è strepitoso! Era ora!" Rispose Luisa, poi aggiunse "adesso però non posso trattenermi perché sono da Mariarca; magari più tardi passo da te!"
- "ma certo mamma! Non vedo l'ora di fartelo sentire!!!" Esclamò piena di entusiasmo la voce.
Luisa interruppe la comunicazione e poi rivolgendosi alle amiche con sguardo fiero e orgoglioso annunciò: "mio nipote ha detto la sua prima parolina!"
- "Uh! Ma è meraviglioso!!!" Escalmò Giordana "e cos'è che ha detto?" chiese.
- "beh, cosa vuoi che dicesse... ha detto mamma!" rispose Luisa come se fosse stata una cosa scontata.
- "uh, tu sai cosa vuol dire questo vero?" Chiese Giordana.
- "mmmh, in verità no..." rispose Luisa cercando con fare indagatorio una risposta negli occhi dell'amica.
- "sai" esordì Giordana "si dice che se il primogenito dirà come prima parolina "mamma" allora il secondogenito sarà femmina; se invece la prima parolina sarà "papà", il secondogenito sarà maschio. In poche parole vuol dire che se tua figlia decidesse di avere un'altra gravidanza, dovrai preparare un corredino tutto rosa".
- "aspettate un attimo!" intervenne Mariarca.
- "Cosa?" Chiese Giordana colta un po' di sorpresa da quell'intervento improvviso.
- "Beh... vedi..." balbettò Mariarca un po' indecisa su cosa dire. "La prima parolina di mia nipote è stata "cacca"... cosa vuol dire? Che il mio secondo nipote sarà uno stronzo?"

Cosa succederà adesso?
Il secondo nipote di Mariarca sarà davvero uno stronzo o quella di Giordana è solo una leggenda?
E se la nipotina di Mariarca avesse detto come prima parola "pappa", il secondogenito sarebbe stato un panino sasicce e friarielli?
Lo scoprirete nella prossima puntata!

Sid!

E' proprio vero: da quando vivo qui sui monti con Annette (che poi nemmeno l'ho mai incontrata io st'Annette... ma chi cazzo è?) le occasioni per scrivere su questo blog sono miseramente diminuite...
Il problema non è tanto la scarsa voglia di scrivere oppure la mancanza di ADSL; il problema reale è che su questi monti del menga non succede mai una mazza!
Niente pazzi in metropolitana... (in effetti anche niente metropolitana... semmai diligenze ed indiani...) niente episodi singolari (figuriamoci i plurali) insomma vita vuota...
Eppure l'altro giorno parlando con un mio caro amico, mi faceva notare come il mio blog sembrasse triste da quando non lo aggiornavo periodicamente e quando gli ho fatto notare che non avevo nulla da raccontare, mi ha detto: "ma come? Casa tua è una gabbia di matti! Può mai essere che tu non abbia episodi divertenti da raccontare?"
In effetti pensandoci, la mia casupola è un covo di loschi individui e cazzate volanti ma per me tutto ciò non è altro che la normale (e a volte noiosa) vita quotidiana...
A sentir parlare i miei amici sembra che io viva in una specie di spettacolo di cabaret dove anche quando la situazione è più nera della mezzanotte con eclissi di Luna, qualcuno riesce a buttare fuori una battuta che fa sganasciare tutti i presenti.
E allora mi son detta: "perché no?" Ed eccomi qui a raccontare piccoli aneddoti o episodi di vita che per me sono routine insignificante ma per chi mi circonda è qualcosa di straordinario...
Che dire... giudicate voi... e soprattutto: BUONA FORTUNA!

IL RITORNO DA NAPOLI...
E' un pomeriggio di fine autunno quando il papà di Sid (che per comodità chiameremo Austino) torna da Napoli dove è stato per sbrigare alcune commissioni.
L'aria è ancora tiepida, tipica di quelle giornate in cui un timido Sole combatte con il sopraggiungere del vespro come se non volesse proprio tramontare.
Austino si sta recando alla stazione e porta con sè due vassoi di sfogliatelle (tipico dolce partenopeo).
Uno è per la famiglia di zia Dona, con la quale c'è sempre stata una forte amicizia, e l'altro è per sua moglie (che per comodità chiameremo Mariarca) e sua figlia.
Arrivato in paese, Austino va subito a casa della zia per consegnare il vassoio che porta in dono; ma ecco che dall'angolo del vicolo salta fuori Susetta la vicina di casa che subito intavola una interessantissima discussione su quanto le stagioni non siano più quelle di una volta, la frutta non sappia più di niente e si stava meglio quando si stava peggio...
Dopodiché la tanto astuta Susetta sbircia verso i pacchetti che Austino porta con sé e scatena tutta la sua curiosità domandando di cosa si tratti...
Austino, che diciamocelo, un po' fesso ci è sempre stato, sentendosi in difficoltà, decide di regalare il vassoio destinato a sua moglie e a sua figlia alla cara Susetta la quale lo afferra con grande rapidità e dopo un frettoloso "grazie non dovevi!" si dilegua nell'oscurità del vicolo neanche fosse Batman...
Al povero Austino non resta che recarsi a casa della zia, effettuare la consegna del vassoio superstite e tornarsene a casa sua a mani vuote.
Il giorno dopo la simpatica zia Dona passa da casa di Austino e, con lo scopo di sdebitarsi per la faccenda delle sfogliatelle, consegna a Mariarca un pacchetto contenente una confezione di caffé e una di zucchero.
La povera e anziana zia Dona ignora che a Napoli si usa regalare zucchero e caffè quando si va a fare le condoglianze a qualcuno e resta un po' interdetta quando Austino, con movimenti goffi e scoordinati, tenta di mascherare (con scarso successo) una energica grattata alle parti basse...
Dopo essersi trattenuta qualche minuto, zia Dona saluta tutti e va via asserendo di avere "un sacco di commissioni da sbrigare..." (ah beh... sai... quando uno vive in una grande metropoli...)
Sid, che in quel momento sopraggiunge in cucina, nota il pacchetto sul tavolo e grattandosi anch'essa in automatico le parti basse esclama: "chi è morto sto giro?"
- "ma nessuno!" esclama Mariarca, "è un pensiero di zia Dona per ringraziare papà di averle portato le sfogliatelle da Napoli".
- "ah ho capito", replica Sid e poi rivolgendosi al padre: "papà, scusa ma una volta che ti trovavi a prendere le sfogliatelle per zia Dona, perché non ne hai prese anche per noi?"
- "in effetti..." risponde Austino intimorito... "io ne avevo preso un vassoio anche per noi... poi ho incontrato Susetta... e lei parlava e guardava i pacchetti... e... sì... insomma... mi è sembrato brutto non dargliene uno..."
- "ah, capisco..." risponde Sid pensierosa, poi riprende: "papà, volevo chiederti un parere importante".
- "dimmi figliola".
- "quando cammino per strada noto che diversi uomini mi guardano il culo... eh... sì... insomma... credi che debba darlo a tutti altrimenti sembra brutto?"

Cosa succederà adesso a Sid?
Riuscirà la nostra eroina a salvare il suo deretano dall'imminente attacco dei montanari arrapati?
Ce la farà Mariarca a difendere la credenza dai paesani famelici?
Ma soprattutto: Austino, imparerà ad essere più furbetto?

Lo scoprirete nella prossima puntata!!!

Sid!

P.s. scusatemi per la scarsa qualità della prosa e dello stile ma sapete com'è... io scrivo solo cazzate! Le storie serie le lascio agli scrittori di professione!

Erano ormai tre anni che non rivedevo i miei amici napoletani e così, visto che dovevo scendere in terra partenopea per delle visite mediche, ho ben pensato di organizzare una rimpatriata con quelli che, per loro fortuna, non sono stati costretti a lasciare la nostra terra natìa per emigrare altrove...
Non saprei bene descrivere com'è stato rivederli e passare una serata con loro dopo tanto tempo.
Non è cambiato nulla, era come se non ci fossimo mai separati ed avessimo continuato a vederci tutti i fine settimana.
E' incredibile come l'affetto umano possa fermare il tempo e non far cambiare nulla fra le persone...
Per la prima volta dopo tre anni di autoconvincimento per la serie: "ma sì, in fondo non mi manca nulla, sono felice così" mi sono resa conto che invece mi mancavano come l'aria e che, in questi anni di montagne e solitudine, non ho fatto altro che aspettare questo giorno! Li amo tantissimo!
Uffi, ma perché per poter vivere degnamente dobbiamo lasciare i nostri cari e la nostra terra di origine? Con chi me la devo prendere? Forse con tutti i governi che si sono succeduti dal 1947 ad oggi?
Non lo so; ma quando l'avrò scoperto vi farò sapere, si sa mai che mi dovesse servire una mano...
Ciriciao gente!
Sid!