Di Totò conosciamo della sua grande arte nell'improvvisare, o meglio rivoluzionare il copione riscrivendolo. Pochi sanno che oltre ad esserlo nella lingua lo era anche nei Movimenti... La sera del 17 settembre 1929, al Nuovo di Napoli, durante la prima di "Messalina", Totò penzola abbarbicato al sipario. La cosa è accaduta all'improvviso, senza che niente nel copione lo suggerisse. Di getto, inseguito da un pretoriano, agile e veloce s'è arrampicato lungo il velluto, e ora, dall'alto, guarda il pubblico esterrefatto, <<dedicandogli una serie di smorfie e di mossette simili a quelle d'una scimmia che allo zoo fa sberleffi ai suoi visitatori>>. Quando sono sul palco, vorrei volare come una farfalla, e invece << un lazzo mi tiene incollato sul palcoscenico>>. Così confida a Cesare Zavattini, nel 1940 (Roberto Escobar - Totò).Con Franca Faldini (sinistra) e Liliana de Curtis (destra)
Totò:"Il lazzo mi tiene incollato al palcoscenico".
Di Totò conosciamo della sua grande arte nell'improvvisare, o meglio rivoluzionare il copione riscrivendolo. Pochi sanno che oltre ad esserlo nella lingua lo era anche nei Movimenti... La sera del 17 settembre 1929, al Nuovo di Napoli, durante la prima di "Messalina", Totò penzola abbarbicato al sipario. La cosa è accaduta all'improvviso, senza che niente nel copione lo suggerisse. Di getto, inseguito da un pretoriano, agile e veloce s'è arrampicato lungo il velluto, e ora, dall'alto, guarda il pubblico esterrefatto, <<dedicandogli una serie di smorfie e di mossette simili a quelle d'una scimmia che allo zoo fa sberleffi ai suoi visitatori>>. Quando sono sul palco, vorrei volare come una farfalla, e invece << un lazzo mi tiene incollato sul palcoscenico>>. Così confida a Cesare Zavattini, nel 1940 (Roberto Escobar - Totò).Con Franca Faldini (sinistra) e Liliana de Curtis (destra)