Signori si nasce!

Andrea Roncato :"Totò e' un vento tiepido che ti porti dietro, che ti scalda nei momenti di freddo".


Andrea Roncato , attore, comico e personaggio televisivo italiano, intervistato telefonicamente, in esclusiva da Gianfranco Ponte, racconta la sua carriera e la sua passione per il principe della risata Totò. Ringrazio Max Finotti per la disponibiltà 1) Nella sua recitazione si sente molto la provenienza del suo dialetto di origine, il bolognese, tipico delle grandi maschere. Che affinità pensa di avere con Totò?Affinità con un grande...Si puo' cercare di avere in comune la voglia di fare ridere, la voglia di divertire, certi tempi comici, certe soluzioni le piu' semplici che secondo me sono anche le piu' intelligenti e le piu' comiche. Lui è troppo grande, chiunque di noi credo possa avere delle affinità con lui. Totò e Totò è irripetibile è inimitabile. Non ci sono possibilità di uguaglianza. Chi fa il comico cerca di far divertire la gente divertendosi e credo che la cosa principale sia la spontaneità e la verità. Penso che per far divertire il pubblico penso che ti debba divertire anche tu se no sarebbe falso il pubblico e saresti falso tu. Questo sia nella comicità che nella recitazione. Attualmente sto facendo film totalmente diversi. Sto cercando di ampliare la mia gamma di recitazione dal comico sono passato anche ai film di Pupi Avati...(Sta facendo la strada dei piu' grandi attori....)(Ride) Ho iniziato una serie di sei film per la Rai1 a ottobre, da recitazione con attori molto bravi, tipo Micaela Ramazzotti, secondo me una delle attrici piu' brave, ricorda Monica Vitti, sto facendo anche un percorso che sia diverso anche perchè la varie età della vita ti danno molte sfaccettature per intrapendere nuovi lavori.Non credo al fatto o uno e' comico o è drammatico, io penso che per saper ridere devi sapere cosa significa piangere. Una cosa è dentro l'altra. E poi spontaneita' e verita'.Se si vede che io sto recitando non sto recitando bene. La recitazione è quando tu sei vero sei te stesso. Non stai recitando stai facendo quello che sei portato ad un personaggio senza mai essere falso. Non bisogna far finta di piangere per commuovere la gente,bisogna riuscire a commuoversi dentro e anche se ridi, la gente vedrà che sei triste e viceversa. E' un lavoro il nostro dove bisogna portare la verità, la verità che hai dentro bisogna portare dietro di te tutte le tue cose che hai passato nella vita, e piu sei grande piu' esperienze hai e puoi cimentarti anche in prove piu' impegnative. 2) Lei, come altri suoi colleghi che ho intervistato, è un evergreen...(Ride) Il nostro lavoro, come insegna Totò, ci fa uscire fuori dall'età anagrafica. Molte persone invecchiano prima perchè non hanno piu' interessi , non hanno piu' passioni, non hanno piu' gioie nel muoversi nel lavorare nello stare a passo coi tempi, nel faticare, non hanno piu' gioie vere.Chi ha la fortuna di fare il nostro lavoro, ci riempie così tanto, ci da cosi' tanto, che tu non fai in tempo a morire dentro è il tuo lavoro che ti mantiene vivo dentro. Se tu sei vivo dentro anche gli anni sembra che passino di meno. Ho conosciuto degli artisti straordinari com Albertazzi, ha quasi 90 anni, tu parli con lui ti sembra di parlare con un ragazzino. Lui sa tutto di tutto puo' parlare di qualsiasi argomento.Conosce i giovani sa benissimo le loro mentalità, conosce i grandi conosce il mondo.Noi che facciamo glia attori, dobbiamo conoscere bene il mondo per poterlo raffigurare.3) A quale dei suoi personaggi e' maggiormente legato e perchè? Io sono legato piu' a quelli che mi somigliano. I primi personaggi che facevo in spiaggia erano me quando andavo a mare a Riccione e cercavo di fare la corte a tutte le ragazze.La bellezza femminile e' come i fiori una cosa bella da vedere da adorare da guardare. Il personaggio che mi era piaciuto era Don Tonino. Quando facevo il prete. C'è un risvolto mio papa' era sacrestano io ho vissuto tutta la mia infanzia in parrocchia in chiesa a giocare nei cortili della canonica o in sacrestia o a suonare l'organo in chiesa. Rivivere quelle sensazione e' stato bellissimo anche perchè le conoscevo bene anche perchè noi attori abbiamo una graffia dentro:rivivere sempre la nostra vita. Continuandola a rivivere tutti i giorni che sei in scena. Non muore mai il tuo passato.4) Gigi e Andrea a quale coppia fra Totò e Peppino, Totò e Aldo Fabrizi, Totò e Nino Taranto, Totò e Macario, si sente piu' vicina? Totò e Peppino sono il massimo. Queste coppie sono tutte eccezionali, poi è questione di gusto, Totò e Peppino numeri uno e Totò e Fabrizi. Ritengo che Fabrizi sia un comico eccezionale, aveva un grandissimo senso dell'ironia dell'umorismo, ma anche un grandissimo cuore, grandissima sensibilità.Era un attore che ti faceva ridere e commuovere allo stesso tempo. 5) Qual'è il film di Totò che non si stanca mai di vedere?Miseria e nobiltà. I film di Totò li puoi vedere mille volte ed è sempre come se li vedessi per la prima volta. Trovi sempre una risata in piu' da fare. Un ammiccamento in piu'. Anche in altri film tipo il "Marchese del Grillo " di Sordi un film che avro' visto cinquanta volte ma è come se lo vedessi per la prima volta. Tutti i film di Totò vedo sempre volentieri. La famosa lettera fa parte della storia del cinema, dello spettacolo.Tutti noi vuoi o non vuoi ci siamo rifatti a quei pezzi. Tutti noi abbiamo scritto la nostra lettera ma lo spirito era quello o meglio cercavamo fosse quello. 6) Nel 2008 vinse il Premio Totò. Ci racconta le sue emozoni.Il fatto di avere vinto il premio Totò, avere a casa una statuetta di Totò e come per un prete avere a casa la statua della Madonna. Per il mio lavoro Totò non è soltanto un esempio, non è soltanto un attore grandissimo è proprio uno spirito che ti guida, a cui ti rifai ed uno spirito, dall'altra parte io sono cristiano quando ho bisogno mi rifaccio a Dio, alla Madonna, ai miei cari, Totò e' uno spirito che ti guida nei momenti difficili del nostro lavoro, di gioia.E' un vento tiepido che ti porti dietro che ti scalda nei momenti di freddo. Gianfranco Ponte