Signori si nasce!

Pippo Baudo,Totò quando mi vide disse :"Quanto siete luongo!"


Pippo Baudo, conduttore televisivo italiano, considerato uno dei padri fondatori della televisione italiana, intervistato, telefonicamente, in esclusiva da Gianfranco Ponte, racconta Totò.1)Scopritore di talenti , ideatore di programmi , professionista a 360° gradi.Cosa accomuna Baudo a genio Totò? Mah, niente. Onestamente solo la passione dello spettacolo e la voglia di farlo in ogni caso. Una passionaccia che dura a morire. Penso che nessuno dei due si immagini una vita senza il teatro, nel caso mio senza le telecamere nel caso di Totò le cineprese, forse Totò di piu' al teatro che al cinema. Il cinema fu una conseguenza del successo teatrale. A lui piaceva il contatto con la gente. 
foto tvzoom.it 2)Lei prese parte al film "Operazione S. Gennaro" come presentatore del"Festival di Napoli". Ci racconta quel momento? Io avevo realmente presentato il "Festival di Napoli", mi mando' a chiamare Dino Risi, il regista del film. Approfittava del fatto che tutti i napoletani erano presi dalla visione del "Festival di Napoli" e quindi loro ( Nino Manfredi, Harry Guardino e Senta Berger) erano tranquilli per poter svaligiare il tesoro di S. Gennaro, questa era la chiave. C'era un attrice straordinaria austriaca che ebbe un successo in tutto il mondo, Senta Berger, mi ricordo che debuttava in questo film e Totò era il maestro dei ladri, che spiegava quello che dovevano fare. Fu un film di un successo enorme. Quando mi chiamo' Risi, loro avevano una copia molto sbiadita della mia presenza al festival allora mi chiamarono negli studi e mi dissero che dovevo ridoppiare la parte perchè bisognava rifarla. Si vedeva e si sentiva quasi nulla. Dovevano far capire che stavano rubando nel momento in cui stavo presentando i cantanti. 3) Fu in quella occasione che incontro' il principe o ci fu' un altra occasione dove il principe fece una battuta sulla sua altezza? E quali emozioni provo'? Ufficialmente lo incontrai all'Arena Flegrea a Napoli abbiamo fatto uno spettacolo dove lui per l'ultima volta disse A'Livella. Per me indimenticabile come occasione lui appena mi intravide, perchè purtroppo vedeva molto poco,lo accompagnava Franca Faldini che è stata una gran signora per Totò. E' stata una grande donna di una classe enorme. Era bellissima in scena, faceva la soubrette di Totò ed indipendente dal fatto artistico ha veramente voluo bene a Totò. Ci siamo visti dopo e si è risposata con un nobile toscano vivendo in maniera molto bene glia altri anni della sua vita. Però ha sempre avuto nei suoi pensieri Totò. Totò era un grande corteggiatore, si faceva amare dalle donne. Non era bello ma appariva bellissimo agli occhi delle donne per i suoi atteggiamenti. Il che dimostra in maniera chiara che le sue origini nobiliari non fossero inventate. Su Totò ne dissero tante a tal proposito. Che non era vero niente, che non era principe. I fatti hanno dimostrato che era tutto vero. In un intervista a Lello Bersani lo dice lui stesso che esistono due Totò. Il Totò sulla scena e il Totò principe.E tutte e due Totò si odiano (Ride). E sono costretti a convivere. Hanno due spiriti diversi, due educazioni diverse, frequentazioni diverse. Totò è un guitto. Mentre l'altro era un principe. Per l'occasione all'Arena Flegrea mi disse :"Quanto siete luongo!". Scrutandomi dal basso in alto. Come era solito fare lui. Allora io ero molto magro e la mia lunghezza appariva ancora di piu'. Quando abbiamo saputo che sarebbe venuto Totò l'Arena Flegrea era piena piena come un uovo.
foto comingsoon.it 4)Il film del principe che piu' le piace e perchè? Uno dei primi film "San Giovanni Decollato", improvvissato per lo piu' da lui. Quando canta  la "Mazurka dei vent'anni" (accenna al motivo), quando fa il ciabattino, quel cappello... Io non sono uno di quelli che dice che il film piu' bello è quello con Pasolini. Li purtroppo, la critica intellettuale, siccome c'era Pasolini di mezzo, ha dato ad "Uccellacci e uccellini" un valore superiore alla reale consistenza del film. "Totò Peppino e la malafemmena" per me rimane un capolavoro, come "Totò Peppino divisi a Berlino", sono gioielli veri. Non troveremo mai piu' al mondo due attori capaci di fare "la lettera". Questo è un capolavoro assoluto. 
foto leggilo.net 5)Nei comici d'oggi trova qualche erede di Totò? Devo dire che molti lo imitano. Bonolis, pur facendo il presentatore, quando puo', si mette a fare battute alla Totò. L'unico che aveva un grande amore Totò e non lo imitava per niente era Massimo Troisi. Trosi aveva una sua personalita'. Per me rimane la piu' grande perdita che abbia mai avuto il cinema, il teatro, il mondo dello spettacolo è quella di Massimo. Se avesse continuato a vivere chissa' che ci avrebbe regalato. 6)Totò diceva che la televisione brucia l'attore, lei cosa pensa in merito allatv? Cosa penso... Negli ultimi tempi li brucia si. Negli ultimi tempi la televisione ha perso il suo fascino, la sua autorità, la sua importanza, la sua connotazione culturale. Ormai la televisione è diventata una specie di garage in cui puo' entrare chiunque. Una volta era un salotto per raffinati, per carità non è che bisognava essere nobili, bisognava essere preparati. Oggi chiunque puo' racconta una storia, racconta una vicenda, si presanta come nel film "Reality" partecipando ai reality, così si avrà il prorprio quarto d'ora di felicità, per dirla alla Andy Warhol. 7) Il principe scrisse poesie e canzoni. Diceva di farlo da buon napoletano. Leida buon siciliano ha scritto anche delle canzoni. Ispirazioni meridionali? Totò ha scritto canzoni che avevano sapore napoletano, non c'è dubbio, ha scritto anche molte poesie che non sono state musicate. Tempo fa ne portai una di queste a Gragnaniello, perchè la musicasse, era difficile riuscirci. Era un tutt'uno. Erano canzoni di istinto. Anche le mie, nel mio piccolo, sono di istinto. Tranne "Donna Rosa" dedicata a mia zia che si chiamava Rosa, nelle altre non c'erano ispirazioni meridionali. Nella canzoni di Totò avevano una matrice napoletana. Tutto sommato Totò e' stato poco a Napoli non c'ha vissuto moltissimo. All'inizio della carriera, come Caruso, che fu fischiato, non fu molto gradito dai napoletani. Andava spesso a Cascais a visitare Re Umberto II, il re in esilio. Totò era estremamente generoso. La sua casa era sempre aperta alla gente,so di napoletani che andavano a chiedere aiuti e lui era molto generoso. I conduttori dei vagoni letto lo adoravano. Quando lui prendeva un vagone letto, da li venne l'ispirazione del "Wagon lit" di Michele Galdieri, con Mario Castellani e Isa Barzizza, era generosissimo, dava mance che erano lo stipendio di un anno (ride).Devo dire una cosa che non ho mai perdonato al giornalismo italiano e che tutti i film di Totò non sono mai stati recensiti col proprio nome e cognome.  Mettevano la parola "Vice". Quando un film veniva giudicato da "Vice", che era una firma di fantasia, significava che il film era di scarso valore. Poi ovviamente a posteriori tutti hanno detto grande Totò, hanno capito di avere sbagliato, ma in Italia siamo molto bravi a fare marcia indietro. 
foto fabriziocestari.co.uk 8) Cos'è per lei Totò? Per me Totò è la comicità fatta anche di fisicità. Quando si è comici lo si è totalmente. Totò poteva anche fare film muto. La sua faccia, le sue espressioni, la sua maniera, il suo modo anche di essere fatto in certo modo fisicamente, la sua elasticità, le sue mosse che non avevano nulla di ortodosso. Erano sue soltanto. Infatti nessuno si è permesso di imitarlo. Si lo fanno gli imitatori, indicando prima che si tratti di Totò. Nessuno si permette di dire è nato il nuovo Totò. Non lo dirà mai nessuno.Non succederà mai. Gianfranco Ponte