Signori si nasce!

Sergio Friscia:"Totò lui unico e solo".


Sergio Friscia intervistato in esclusiva da Gianfranco Ponte parla della sua passione per il principe della risata Totò.  1) Hai iniziato giovanissimo con le imitazioni, in particolare di Totò, cosa ti ha colpito del principe? TUTTO ! Non si può non restare incollati davanti allo schermo ogni volta che cambiando canale si trova uno dei suoi innumerevoli film. Un capolavoro assoluto, un talento naturale innato, dei tempi comici straordinari e un guizzo geniale che gli permetteva di uscire dal copione e arricchire la scena ogni volta che ne aveva l'occasione. UNICO E SOLO !!! Io sin da piccolo sono sempre stato un grande osservatore e questo mi permetteva di riprodurre in qualche modo ciò che vedevo e mi colpiva in modo piacevole. Ho iniziato con le imitazioni di professori amici e parenti e poi, all'età di soli 11 anni ho debuttato sul palcoscenico della mia scuola, al saggio di fine anno, davanti a 1000 persone, proponendo appunto, un monologo nel quale proponevo anche l'imitazione del mitico Totò. Quel successo inaspettato e quegli applausi scroscianti mi hanno spinto ancor di più a lavorare ed impegnarmi per sviluppare al meglio la dote e il talento che la natura mi aveva regalato. Ed eccomi qui....  2) Il film di Totò in cui ti rivedi e che vedresti 1000 volte? In ogni film si trovano scene e battute indimenticabili... è proprio questo il fascino unico che Totò riesce a trasmettere e ciò che lo rende diverso da tutti gli altri. E al suo fianco non ci dimentichiamo di straordinari attori e caratteristi che spesso gli facevano da "spalla" in modo eccellente. C'è una scena in cui Totò chiama il Brigadiere Di Sabato, interpretato dal grandissimo, e forse mai ricordato e premiato come meritava, Ugo d'Alessio (che interpreta inoltre il famoso italo-americano Decio Cavallo, a cui Totò vende la fontana, nella scena famosissima davanti alla Fontana di Trevi). E quando Totò lo chiama e lo vede arrivare gli domanda:" Lei è brigadiere?" e d'Alessio risponde: "Di Sabato" e Totò arrabbiandosi inizia ad urlare "Ma non c'è uno che lo fa tutti i giorni?". Per quanto possa sembrare semplice a me questa battuta, ogni volta che la riascolto, mi fa ridere con le lacrime.  3) Nella tua comicità traspare l'arte del principe, nei tuoi personaggi, nei tuoi intercalari. Cosa prendi come spunto? Beh... ti ringrazio per il grandissimo complimento ma non credo di poter esser minimanente paragonato a Totò. La cosa che ci accomuna forse è la capacità di improvvisare e di trovare spunto immediato da una frase o una situazione per creare una battuta divertente e immediata che non era prevista o scritta sul copione... ma questo è solo merito della fantasia e dell'esser rimasto un eterno bambino con la voglia di divertirmi e di giocare con le cose semplici ma popolari e quindi accolte dal grande pubblico. Infatti in teatro, quando recito con altri attori, mi devo sforzare tantissimo per non metterci del mio e farli così impazzire. Per chi è attore di teatro, recitare accanto ad un improvvisatore che cambia ogni volta le battute o cambia le cose, non credo sia piacevole o facile perché si resta spiazzati. Ecco perché oltre al teatro faccio moltissime serate come One Man Show con la mia band musicale, dove posso sbizzarrirmi come voglio e improvvisare e rinnovarmi di volta in volta seguendo il mio istinto. E il pubblico questo fino ad oggi ha dimostrato di apprezzarlo...  4) Comici si nasce o si diventa? Totò in un intervista disse di esserlo nato... Lo si nasce... assolutamente d'accordo col Principe ! La capacità di vedere la situazione comica anche nel dramma e di spaziare con la fantasia la si ha nel proprio DNA. Io credo che il comico sia un attore con una marcia in più, e che proprio perché ha questo dono, sia anche sorprendentemente bravo nelle scene drammatiche. Tecnicamente è molto più semplice interpretare un ruolo drammatico o da duro quando sei abituato a creare caratteri e personaggi comici e un po' folli... Basta che fai l'inverso di ciò che ti viene fare... ovvero, basta "togliere" e il personaggio risulterà incredibilmente vero spontaneo e naturale.  5) Pensi che i canoni della comicità dai tempi di Totò ad oggi siano cambiati? Penso che ormai non ci sia più meritocrazia e che tutto sia ogni giorno peggio. La qualità che c'era una volta non la si trova quasi più. Oggigiorno non si nasce attori ma si pensa erroneamente che lo si possa diventare quando lo si desidera, in alternativa allo studio o al lavoro. I giovani d'oggi hanno come punti di riferimento tronisti, corteggiatrici, fotografi di gossip e personaggi senza ne arte ne parte che fanno carriera solo grazie a spinte di politici e conoscenze importanti. Ovunque si trovano persone che ricoprono ruoli che non meritano e di cui non sono affatto all'altezza. Non si capisce che quello dell'Attore è un mestiere e che ci vuole impegno costante e sacrificio per crescere, migliorarsi e diventare bravi.... sempre se la natura ti ha fatto dono del talento. Spero si torni al merito ma.... nella società di oggi... la vedo dura !  6) Vedresti Totò nel programma "Mezzogiorno in famiglia"? Totò lo vedrei bene ovunque ! E' stato, è e sarà per sempre ASSOLUTAMENTE UNICO !!! W Totò!  Gianfranco Ponte 
(Foto contattonews.it)