Signori si nasce!

Giancarlo Governi:"Totò il piu' grande attore di tutti i tempi".


Giancarlo Governi è stato intervistato in diretta radiofonica da Gianfranco Ponte nel corso della trasmissione “Il Principe della Risata”, andata in onda sulle frequenze di RadioIn 102. 1)Meglio di lei nessuno ha saputo raccontare le storie dei nostri artisti e della storia dello spettacolo italiano, cosa le colpi’ di Antonio de Curtis e dove nacque l’idea di creare dei programmi dedicati a Totò.Nacque perché dopo la morte Totò passo’ al dimenticatoio, in seguito nacquero le tv private e non sapendo cosa mandare in onda mandavano film raffozzanati, tagliati insomma il delirio. Davanti a questo mi indignai e mi misi alla ricerca della ricostruzione della sua opera e della sua vita. Scrissi un libro “Vita di Totò” e nello stesso anno creai un programma che contava 30 puntate. Gli italiani dovevano conoscere la vita e l’arte del piu’ grande attore di tutti i tempi.2) Molti dei registi che non lavorarono con Totò si pentirono di non averlo fatto, fra questi anche il grande Federico Fellini una volta disse che non scrisse mai una storia per Totò perché le aveva tutte scritte in faccia, pentimento reale?Certamente negli anni in cui Totò e vivente e operante la poetica di Fellini non trova posto per un personaggio come Totò. Giulietta Masina , moglie di Fellini lavorò con Totò, ma Fellini comunque giro’ “Dovè la liberta’” in quel periodo Rossellini per una serie di motivi non pote’essere sul set e lo sostitui’ Fellini.
(Foto ilventodelnord.it)3) Totò si rammaricava di non essere un uomo di cultura e che non avrebbe lasciato nulla, lei cosa gli direbbe?(Ride) E meno male che pensava di non lasciare nulla…Ha lasciato 96 pellicole di cui la meta’ sono dei veri capolavori, ma anche quelli meno riusciti hanno quei dicei minuti straordinari suoi. Nel “Pianeta Toto’” estrapolai questi dieci minuti starordinari presenti nei film piu’ brutti. Nel “Totò Peppino e la malafemmena” i minuti con Totò e Peppino sono dei veri e prori capolavori.4) Lei ha avuto la fortuna di lavoarare con il grande Alberto Sordi, sfatiamo la diceria che fra i due c’era rivalita’?No, ma nella maniera piu’ assoluta, rappresentavano due generazioni diverse, due Italie diverse c’era grande ammirazione reciproca. Totò smise di fare “la marionetta” e inizio ad interpretare l’uomo normale. Questo quando vide Sordi. Capì che non occorreva travestirsi per essere comici. Totò rappresenta l’Italia rurale, Sordi quell’Italia del miracolo economico. Totò rifiuta la societa’ del benessere, Sordi ne va alla ricerca. Due comicita’ diverse. Per questo non potevano lavorare insieme dato che girarono solo un film insieme “Toto’ e i re di Roma”.5) Lei fra il Totò marionetta e Totò uomo chi preferisce?A me piace il Totò vecchio. Il Totò che adoro e’ da “Guardie e ladri” in poi. E’ il Totò che rimane. Tutti i film passati sono spassosi, ma il Totò vero e’ quello. E poi il destino del comico ,quando invecchia non fa’ piu’ ridere. Totò e’ un eccezione, fa ridere di piu’. Gianfranco Ponte