Signori si nasce!

Intervista immaginaria ad Antonio de Curtis


Eccovi un intervista immaginaria, ma molto veritiriera, che alcuni ragazzi del gruppo ufficiale -I Seguaci del principe Toto- official group fan club-  , riconosciuto da Liliana de Curtis ed Elena de Curtis, attivo su facebook, hanno fatto al principe de Curtis arte Totò.1) "Principe, lei ha sofferto molto durante la sua vita, posso domandarle quale è stato il momento più triste che ha vissuto? - Totò : "Ragazzo mio, ha detto bene, io ho conosciuto davvero la sofferenza e potrei raccontargliene di tutti i colori...la morte di Liliana Castagnola, vicende private della mia famiglia di cui non desidero parlare, ma una volta ero con Franca in auto e volli andare da me alla farmacia internazionale a Napoli. Uscendo alla macchina inciampai, quasi caddi a terra, capii che chi mi avesse visto mi avrebbe ritenuto un povero cieco, e ritornai in auto sconfitto. Fu la prima volta che Franca mi vide piangere".2) Signor Totò, a prescindere dalla comodita' di arrivare prima ai vari set cinematografici e/o teatri, Lei dove avrebbe preferito vivere: a Roma, nella sua bella Napoli o altrove? Totò: " Ohibo' la domanda è pertinente,...ma perdinci e anche perbacco, ih ih ih ih... si capisce anzi, si supercapisce che preferirei vivere a Napoli, anche perché.. vedi ragazzo mio, dove ci sono zuoccole, tamorre e femmene chi è nato a Napoli ce vo' campa' e ce vo' muri', capito?"3) Perdindirindina, signor principe è talmente grande l'onore di incontrarla oggi, che quasi quasi non trovo parole per intervistarla, anche perchè col suo sguardo incanterebbe anche una sirena....Ma che gli fa alle donne lei è? Che gli fa.... Totò: Signorina, dai suoi occhi vedo che una donnina tutta d'un pezzo, e che pezzo . Io ho una passione per voi donne, e a me piace molto conquistarle anche con una semplice rosa, con una carezza o uno sguardo e alla fine quando me ne innamoro do tutto il mio cuore .4) Caro Principe, cosa ne pensa dell' Italia di oggi e di internet?Lo sa che c'è addirittura un gruppo di persone che si incontrano per parlare solo di lei? Totò: “E cosa le devo dire caro amico, mi fa piacere, anche se credo che potrebbero avere argomenti più interessanti di un povero attore come me (io, qui, dissido). Le confesso che questo Internet a me non piace; si sa subito tutto di tutti, non c'è modo di avere riservatezza, io sono un uomo dell'Ottocento e tutto questo non si addice a me, e poi voi del 2000 andate troppo di fretta, sempre di più...ma dove dovete andare mi domando???”
5) C'è un regista col quale avrebbe voluto lavorare e non è capitato? Totò - Ho avuto la fortuna di lavorare con i più grandi registi italiani: Steno, Monicelli,Rossellini, De Sica, Blasetti,Bolognini,Lattuada, Pasolini...e potrei continuare. Ne conservo di tutti un caro ricordo e sono soddisfatto così, tuttavia, se proprio vuole un nome, anch'io ho la curiosità di sapere come sarebbe stato fare un film con Fellini. Mi ha diretto per una sola scena, il finale di “Dov'è la libertà?” sostituendo Rossellini, che mi sembra fosse ammalato. Credo, senza falsa modestia, che non lo avrei fatto sfigurare.6) Principe, le rivolgo una domanda che forse la indispettirà, ma visto che nel nostro gruppo se ne parla, le chiedo: che giudizio da di Remigio Paone? Totò “Ragazzo mio, non si preoccupi, sono qui per risponderle. E le dico che Paone è stato mio impresario e con lui ho fatto sette riviste, alcune epocali, davvero splendidi spettacoli, lì c'era il Totò migliore, quello che molti non hanno mai visto. Per un certo periodo fummo anche amici, devo ammettere che lui era un gran personaggio, mi dicono che scoprì e lanciò perfino un direttore d'orchestra che attualmente è tra i più importanti al mondo: Riccardo Muti. Non posso dimenticare che anche grazie a lui ripresi a lavorare a teatro, dopo la terribile tragedia della morte del mio figlioletto, mi incitò molto e realizzammo “A prescindere” (un capolavoro). Ma allo stesso modo non posso scordare come si comportò con me dopo la mia malattia agli occhi. Vede, io posso capire tutto, ma chi mi ritiene un mentitore per me cessa di esistere, io sono sincero, perchè sincero lo sono prima con me stesso. Gli tolsi il saluto, e gliene volli a vita”.7) Domanda. Ritorniamo al cinema. Cosa pensa del cinema italiano di oggi, ritiene che ci possa essere un nuovo Totò all'orizzonte?” Totò: (smette di fumare, e ride di gusto). Per carità, non sono nessuno per dare giudizi del genere. Intanto spero nascano non uno, ma cento nuovi Totò, perchè la gente ha bisogno di ridere. È terapeutico, giusto dottore? Di sicuro la nostra generazione ha lavorato di più, fatta molta gavetta, specie a teatro dove ci si forma davvero (ora diventa serio). Oggi basta fare un solo film che ha un po' di successo, e subito si diventa divinità in terra. Ricordo con affetto Franchi e Ingrassia, specie Franco che come me aveva conosciuto davvero la fame, quella vera. No, guardi, era un altro cinema il nostro, come dire...più pulito, pensi che in tutta la mia carriera ho detto solo una parolaccia e la gente la ricorda ancora con affetto perchè in quella circostanza, ma solo in quella, era una pennellata di stile popolare, non certo una volgarità8) Cosa pensa della attuale situazione politica in Italia, e lei per chi votava? Totò - La politica è una cosa bellissima, purtroppo la fanno gli uomini. Questa frase non è mia, ma esprime bene, con la sua amarezza, tutto il mio disincanto. In Fifa e arena arrivai a dire “a proposito di politica, non ci sarebbe qualche cosarellina da mangiare?” - se lo ricorda ? - sono passati ormai 65 anni da allora e lei vede cambiamenti nel nostro povero Paese? Per il resto mi spiace deluderla ma il voto è segreto (ridacchia), ma parlando seriamente le dico che io mi considero un artista e l'artista non deve avere collocazione politica, io devo piacere ai bianchi, ai rossi, ai gialli...l'artista deve appartenere a tutti.9) Il suo rapporto con la critica: lei è stato spesso stroncato mentre, al contrario i suoi film erano successi commerciali straordinari. Totò – Forse proprio per questo, o anche per questo. Qui da noi il successo non viene perdonato. Io i miei critici non li ho mai capiti, mi riempirono di lodi per opere come Arrangiatevi, La mandragola, I soliti ignoti, i film di Pasolini...film che ho amato moltissimo intendiamoci, ma c'era bisogno che arrivassi quasi alla fine della carriera per capire che forse anche vent'anni prima si poteva scorgere in me qualcosa di buono? No, sono dovuto morire perchè lorsignori aprissero gli occhi su tutta la mia carriera. Mi scusi, questa cosa mi addolora molto e non sono mai riuscito a farmela scivolare addosso.10) Perché non è mai voluto andare in America? So che l'hanno cercata spesso e lei ha sempre rifiutato. Totò – Sarei dovuto andare in nave, perché con l'aereo non ci sarei mai andato, no troppo lontano e poi la barriera della lingua per me sarebbe stata insormontabile. Io sarei potuto diventare un grande attore, avevo tutte le carte giuste, ma quello che mi è mancato sempre è stato quel qualcosa che esprimesse al meglio le mie qualità: io non sono voce, parola, io sono mimica innanzitutto, sa qual è il mio cruccio più grande? Non aver realizzato un film muto.11) Torniamo sul leggero, lei è stato davvero un rubacuori, ha avuto donne bellissime, come riusciva a conquistarle? Totò – La donna è la cosa più bella che Nostro Signore abbia creato, e io senza donne non sarei potuto vivere. Sono sempre stato, come dire, “accompagnato”, pensi che alle volte durante le tournè nei periodi in cui, come dite voi oggi, ero single, avevo con me nel camerino una vestaglia da donna che mettevo sul sofà per simularne la presenza. Io ho sempre trattato le donne in un certo modo, le ripeto sono un uomo di altri tempi e per me una rosa, una poesia sono omaggi naturali da fare alla persona che mi interessa, e le assicuro che le attenzioni rivolte in un certo modo a una donna, ottengono spesso un risultato favorevole. 12)Una curiosità, ma la canzone Malafemmina ci può dire una volta per tutte per chi la scrisse? Totò – Ma è risaputo, per la madre di mia figlia Liliana. Del resto quando depositai il testo alla SIAE vi acclusi anche la dedica: a Diana. Mi ha dato molte soddisfazioni questa canzone, la scrissi su un pacchetto di sigarette e non avrei mai immaginato che facesse il giro del mondo.13) Principe, devo rivolgerle una domanda piuttosto delicata e, se vuole, può anche non rispondermi: lei ha scritto molte poesie, tra cui la straordinaria “A livella” che tutti conoscono, e si dice che lei abbia voluto utilizzare questo titolo, al posto de “Il 2 Novembre” proprio per omaggiare la Massoneria, di cui faceva parte. Cosa mi può dire a riguardo? Totò – Può anche darsi che sia come dice lei, ma ha davvero importanza? Io quella poesia la scrissi col cuore e comunque i princìpi della Massoneria erano anche i miei: ricerca della verità, libertà, uguaglianza, tolleranza. Fui iniziato alla Massoneria durante la guerra a Napoli, nella Loggia “Palingenesi” e successivamente divenni Maestro Venerabile di 30° della Loggia “Fulgor Artis” di Roma. Si ricordi che la mia fu una scelta basata innanzitutto sugli ideali, non sulla convenienza e del resto tutta la mia vita e il mio comportamento parlano per me.14)La ringrazio per la sua sincerità, della quale non dubitavo. Ora però le chiedo qualcosa di più leggero: come mai era così fortemente superstizioso, forse a causa della sua professione? Totò – No, no (ride) guardi io sarei stato superstizioso anche se avessi fatto l'idraulico. Vengo da una terra che è impastata di superstizione, che vuole farci è più forte di noi: anche il professore dell' Università in tasca tiene il cornetto. Feci anche un film in cui interpretavo uno jettatore che voleva la patente - ricorda? - Io davvero il venerdì non uscivo di casa, e se per strada incontravo un gatto nero rientravo nella mia villa e ci stavo fino al giorno dopo. Sì, lo so, in fondo in fondo, io dentro di me immagino che siano tutte sciocchezze, ma come scrisse il mio amico Peppino “Non è vero ma ci credo”.15) Peppino...un nome che non ha bisogno di cognome per farci capire di chi parliamo: che ricordo ne ha? Totò – Lui per me è stato davvero un fratello, abbiamo lavorato insieme per anni e bastava che ci guardassimo soltanto negli occhi per capirci. Quante scene abbiamo inventato di sana pianta, improvvisando e creando momenti che sono diventati irripetibili. Sì, Peppino forse è stato il fratello che non ho mai avuto, un uomo buono, sincero. Ricordo che un giorno ero ospite a casa sua e scoprii che dietro la sua villa aveva fatto costruire un cimitero per i suoi cani, con le lapidi e tutto. Lui mi lesse una iscrizione e io mi commossi a tal punto che lo abbracciai piangendo. Mi manca tanto Peppino.16) Vorrei concludere questa intervista chiedendole due cose: innanzitutto, può parlarci di Napoli, la sua città? Totò – (Si commuove un attimo, e poi torna a sorridere) Napule, Napule...ci sono nato e me la sono sempre tenuta nel sangue. Quando diventai famoso, e il lavoro mi portava lontano, trovavo sempre il modo di tornarci appena possibile, magari di notte, e passeggiavo per i quartieri col mio caro amico Paolo Gaetani. Napoli per me era aria, senza di lei non respiravo e quando mi accorsi che la mia ora si avvicinava, volli a tutti i costi che mi ci riportassero, ero certo dentro di me che con Napoli che mi abbracciava anche la morte sarebbe stata meno dolorosa. 17)Infine...chi è Totò? Totò – Un attore, che ha dato da mangiare ad Antonio De Curtis per tanti anni. Ma non lo scriva, la gente c'è troppo affezionata e, sa com'è, potrebbe anche arrabbiarsi col Principe sfruttatore.SI RINGRAZIANO MARIO RAFFAELE FERRARO, FABIO DI LORENZO E VALERIA SINDACOfonte https://www.facebook.com/groups/iseguacidelprincipetotoofficial/