Franco Melidoni, nel film "Miseria e nobiltà" del 1954 interpretò Peppiniello, intervistato in esclusiva, telefonicamente, da Gianfranco Ponte parla della sua famiglia e de'esperienza con Totò.1) A quanti anni ha iniziato a calcare le tavole del palcoscenico?La mia è una famiglia di attori. Diciamo che io sono nato in palcoscenico mia madre anche lavorava in teatro con mia zia. A Napoli c'era un teatro dove si faceva avanspettacolo il teatro "Apollo" nella zona della ferrovia dove facevano tutte le sceneggiate facevano lo spettacolo. Allora in teatro gli attori entravano di mattina alle 9 e finivano alle 10- 11 di sera intervallando spettacolo, film avanspettacolo.2) Il suo primo debutto cinematografico fu per il film "Miseria e nobiltà", come fu scelto da Mattoli?Io ho cominciato sin da piccolo a frequentare le tavole del palcoscenico poi mi ritrovai durante le feste di Natale del 1953, mio padre, Alfredo Melidoni, che aveva lavorato in teatro come attore, lui lavoro'con Raffaele Viviani e' stato in compagnia con Wanda Osiris con Dapporto etc...poi passa dalla parte direzione, faceva il direttore di scena, in quel periodo si trovava a Milano con la rivista dove erano presenti fra i vari attori Dolores Palumbo, Enzo Turco. C'ero anche io con mia madre era il 21 o il 22 dicembre eravamo partiti da Napoli raggiungendo mio padre a Milano. Durante le feste di natale venne su l'aiuto regista di Mario Mattoli per concordare con alcuni attori della rivista. Quelli che avrebbero lavorato nel film sarebbero scesi giu a Roma per il film quelli che rimanevano a Milano restavano a disposione della troupe. Avevamo tutto pagato, vitto alloggio la diaria, e stavano fermi senza lavorare un mese, facevano solo le prove. Io durante le prove non stavo fermo andavo appresso alle ballerine. L'aiuto regista domando' chi fossi. Dissero è il figlio di Melidoni. Domandiamo alla madre o al padre se sono interessati. Chiesero a mia madre erano interessati a farmi fare i provini per il film "Miseria e Nobilta'" che iniziavano a Gennaio.Avrebbero fatto i provini ai bambini per la parte di Peppiniello. Mia madre disse noi siamo qui fino alla befana , fateci sapere noi scendendo a Napoli da Milano ci fermiamo a Roma facciamo il provino e poi rincasiamo. Subito prima o dopo la befana ci chiamarono per il provino. Andammo, il provino si faceva agli stabilmenti Ponti- de Laurentiis, agli stabilimenti della Farnesina, la vasca navale, che purtroppo oggi non esistono piu', hanno cretao abitazioni. Arrivati li c'erano tanti altri bambini e c'era anche il figlio di Leo Brandi, Stefano, c'era la sorella che nel film fece la parte della sposina. Totò e il regista stava in questa sala e c'era una scrivania. Chimavano i bambini per nome chiedevano quanti anni hai, come ti chiami, sai qualche poesia. Ognuno diceva una cosa. Eravamo una quindicina di bambini. Finiti tutti i provini. Io mia madre rimanemmo li nel salone senza essere stati mai chiamati. A Totò non mi sono prorpio avvicinato. " E mo che succede qua no c'hanno chiamato" disse mia madre. "Sono andati via tutti quanti e a te non ti hanno chiamato".Stavamo andando via. Mentre stavamo andando venne l'aiuto regista che ci fermo' invitandoci ad entrare, suo figlio è stato scelto. Avrà influito sicuramente il mio essere gracile, stanco macilento mi ero fatto il viaggio da Milano a Roma in treno, Totò mi avrà visto così, l'espressione del viso, eccolo quà.
Franco Melidoni:" Totò mi ha insegnato la bontà, essere tollerante, solidale".
Franco Melidoni, nel film "Miseria e nobiltà" del 1954 interpretò Peppiniello, intervistato in esclusiva, telefonicamente, da Gianfranco Ponte parla della sua famiglia e de'esperienza con Totò.1) A quanti anni ha iniziato a calcare le tavole del palcoscenico?La mia è una famiglia di attori. Diciamo che io sono nato in palcoscenico mia madre anche lavorava in teatro con mia zia. A Napoli c'era un teatro dove si faceva avanspettacolo il teatro "Apollo" nella zona della ferrovia dove facevano tutte le sceneggiate facevano lo spettacolo. Allora in teatro gli attori entravano di mattina alle 9 e finivano alle 10- 11 di sera intervallando spettacolo, film avanspettacolo.2) Il suo primo debutto cinematografico fu per il film "Miseria e nobiltà", come fu scelto da Mattoli?Io ho cominciato sin da piccolo a frequentare le tavole del palcoscenico poi mi ritrovai durante le feste di Natale del 1953, mio padre, Alfredo Melidoni, che aveva lavorato in teatro come attore, lui lavoro'con Raffaele Viviani e' stato in compagnia con Wanda Osiris con Dapporto etc...poi passa dalla parte direzione, faceva il direttore di scena, in quel periodo si trovava a Milano con la rivista dove erano presenti fra i vari attori Dolores Palumbo, Enzo Turco. C'ero anche io con mia madre era il 21 o il 22 dicembre eravamo partiti da Napoli raggiungendo mio padre a Milano. Durante le feste di natale venne su l'aiuto regista di Mario Mattoli per concordare con alcuni attori della rivista. Quelli che avrebbero lavorato nel film sarebbero scesi giu a Roma per il film quelli che rimanevano a Milano restavano a disposione della troupe. Avevamo tutto pagato, vitto alloggio la diaria, e stavano fermi senza lavorare un mese, facevano solo le prove. Io durante le prove non stavo fermo andavo appresso alle ballerine. L'aiuto regista domando' chi fossi. Dissero è il figlio di Melidoni. Domandiamo alla madre o al padre se sono interessati. Chiesero a mia madre erano interessati a farmi fare i provini per il film "Miseria e Nobilta'" che iniziavano a Gennaio.Avrebbero fatto i provini ai bambini per la parte di Peppiniello. Mia madre disse noi siamo qui fino alla befana , fateci sapere noi scendendo a Napoli da Milano ci fermiamo a Roma facciamo il provino e poi rincasiamo. Subito prima o dopo la befana ci chiamarono per il provino. Andammo, il provino si faceva agli stabilmenti Ponti- de Laurentiis, agli stabilimenti della Farnesina, la vasca navale, che purtroppo oggi non esistono piu', hanno cretao abitazioni. Arrivati li c'erano tanti altri bambini e c'era anche il figlio di Leo Brandi, Stefano, c'era la sorella che nel film fece la parte della sposina. Totò e il regista stava in questa sala e c'era una scrivania. Chimavano i bambini per nome chiedevano quanti anni hai, come ti chiami, sai qualche poesia. Ognuno diceva una cosa. Eravamo una quindicina di bambini. Finiti tutti i provini. Io mia madre rimanemmo li nel salone senza essere stati mai chiamati. A Totò non mi sono prorpio avvicinato. " E mo che succede qua no c'hanno chiamato" disse mia madre. "Sono andati via tutti quanti e a te non ti hanno chiamato".Stavamo andando via. Mentre stavamo andando venne l'aiuto regista che ci fermo' invitandoci ad entrare, suo figlio è stato scelto. Avrà influito sicuramente il mio essere gracile, stanco macilento mi ero fatto il viaggio da Milano a Roma in treno, Totò mi avrà visto così, l'espressione del viso, eccolo quà.