Antonino Cannavacciuolo cuoco e personaggio televisivo premiato con 2 stelle Michelin, 3 forchette della guida Gambero Rosso e 3 cappelli sulla guida de l'Espresso, intervistato in esclusiva da Gianfranco Ponte1) Il principe Antonio de Curtis napoletanissimo e lei altrettanto. Al principe piaceva mangiare poco ma bene. Il suo piatto preferito era o'tubitiello co fasolo dint. Se fosse ancora fra noi come consiglierebbe di cucinarlo.Consiglierei di cucinarlo come lo preparo io, ossia con la pasta del “o’tubitiello” preparata con farina di fagioli.2) Il cibo e la fame erano alla base della comicità e dell'arte del principe Una sua frase tipica era " dimmi come mangi e ti dirò chi sei". È d'accordo?Certo che sì, sono più che d’accordo. Ciò che mangiamo e i nostri gusti in fase di sapori, ci caratterizzano a pieno.3) Ha mai pensato a Totò per un suo piatto?Sinceramente non ho mai pensato a Totò relazionandolo ad un piatto, ma lo penso spesso come espressione di vita e punto di riferimento.Antonino Cannavacciuolo fotografato da Alessandro Pizzi
Antonino Cannavacciuolo:"Totò un segno indelebile nel cuore, espressione di spontaneità".
Antonino Cannavacciuolo cuoco e personaggio televisivo premiato con 2 stelle Michelin, 3 forchette della guida Gambero Rosso e 3 cappelli sulla guida de l'Espresso, intervistato in esclusiva da Gianfranco Ponte1) Il principe Antonio de Curtis napoletanissimo e lei altrettanto. Al principe piaceva mangiare poco ma bene. Il suo piatto preferito era o'tubitiello co fasolo dint. Se fosse ancora fra noi come consiglierebbe di cucinarlo.Consiglierei di cucinarlo come lo preparo io, ossia con la pasta del “o’tubitiello” preparata con farina di fagioli.2) Il cibo e la fame erano alla base della comicità e dell'arte del principe Una sua frase tipica era " dimmi come mangi e ti dirò chi sei". È d'accordo?Certo che sì, sono più che d’accordo. Ciò che mangiamo e i nostri gusti in fase di sapori, ci caratterizzano a pieno.3) Ha mai pensato a Totò per un suo piatto?Sinceramente non ho mai pensato a Totò relazionandolo ad un piatto, ma lo penso spesso come espressione di vita e punto di riferimento.Antonino Cannavacciuolo fotografato da Alessandro Pizzi