Signori si nasce!

Sergio Martino: " Totò mi sarebbe piaciuto dirigerlo"


Sergio Martino  è un regista cinematografico italiano. Nipote del regista Gennaro Righelli, fratello del produttore Luciano Martino, è uno dei più grandi registi italiani del cosiddetto cinema del genere intervistato in esclusiva telefonica da Gianfranco Ponte 
Sergio Martino1) Puo' vantare di essere stato il promotore della grande Edwige fenech i suoi film sono stati e sono sempre accolti bene dal pubblico. Se cè qualcuno, a chi si ispira per le sue opere?Ho spaziato in tanti generi, per cui non è che ho un ispirazione. Il mestiere di regista specie nella mia posizione di regista commerciale sta anche nella scelta della Fenech. Ho avuto anche la possibiltà di fare delle cose che mi appartenevano. Ho fatto anche i film "Cugini carnali" fatto con Ponti e c'erano i miei ricordi adolescienziali. La rappresentai in Puglia, che poi non era la mia regione di origine ma che conoscevo abbastanza. La scelta della Fenech, ai tempi c'erano film come " Malizia" con la Antonelli, la Fenech era una risposta del successo dell'Antonelli. I miei film sono stati valutati diversamente anche da quello che in realtà erano. I titoli facevano credere di essere dei film ammiccanti ma i pcontenuti erano poi meno di altri film che lei aveva girato. Il mio film "Giovannona coscia lunga disonorata con onore" viene considerato come prototipo di volgarita' chi la criticato l'avrà fatto senza neanche vederlo.  Nel film non c'era nessuna volgarità. Anticipai "Pretty Woman". La Fenech fu bravissima e fu il suo primo film comico a differenza di altri miei che feci che furono film gialli.Manifestò una comicità che poi portò negli altri miei film. Con mio fratello ( Luciano) fece poi tanti altri film che divennero anch'essi cult.
 Foto di aforismi.meglio.it2) A quale dei suoi film è piu' legato e perchè?Dipende dal genere. Fra i film gialli che amo sicuramente " Cugini carnali" oltre che a sentirlo mio rivedendolo a distanza di anni rivivo i momenti suspence. I miei film venivano tacciati di volgarità e non ne avevano. La censura tagliò molte scene. Le nuove generazioni invece le hanno visto con la loro lunghezza originale. Oggi i film che girano sono pieni di volgarita'. Con l'avvento della televisione privata e con Drive In si riportò in tv quello che facevo al cinema, con gli attori. In rai si trasmettavano film piu' culturali da Antonioni a Fellini etc...3) Lei è stato regista di parecchi film con Lino Banfi da " L'allenatore nel pallone", "Cornetti alla crema" etc... Banfi è molto legato al principe Antonio de Curtis, lei sul principe cosa puo' raccontarci? Lo connobbe?A livello professionale non posso dire niente perchè non ebbi la fotuna di lavorarci, ricordi infantili tanti. Dove abitavo, parliamo subito il dopoguerra, c'era una famiglia benestante nella loro casa si facevano grandi feste scintillanti, lussuose ed era sempre frequentata da personaggi del cinema tra cui Silvana Pampanini e ricordo spesso Totò. Sempre elegantissimo con la sigaretta in bocca accompagnato con la limosinne con un'atteggiamento pricipesco. Parliamo del 1947/48 anni di suo grande successo. Sempre elegantissimo. Quando iniziai a fare il lettore della Titanus davo un parere potenziale che dava l'opportunità di poter fare il film. Andavo alla Titanus a prendere il mio compenso, mollai l'università, ad un certo punto li vicino sentii << arriva il principe>> e sentii dalle scale Totò che fischiettava. Portato dal suo autista domandava, salendo le scale , in modo ammiccante, domandava ,ad una donna che gli andava incontro, << senta signorina come se la sente oggi? Se la sente fresca?>> e la signorina << principe cosa dice?>> era un modo scherzoso e carino di salutare.La sua cadillac la ricordo benissimo.
 4) Da regista pensa che coloro che hanno diretto Totò avrebbero potuto rendergli di piu'?Si faceva tutto in presa diretta, perchè lui aveva bisogno della presa diretta. La scena della lettera, dove Peppino e' incredibile. Ci sono diverse interruzioni, la sorella, il cambio di immagine. Si girava solo ad una inquadrutura. Non è come quando iniziai io che si modificava col doppiaggio. Ad esempio Banfi diceva delle cose totalmente opposte che poi venivano modificate in doppiaggio. La sua mimica e la sua capacità di recitazione permettavano il poterlo modificare in doppiaggio.
5) Il film del principe che piu' le piace?Dal punto di vista artistico "Uccellacci e uccellini". Tutti gli altri sono farse che ha creato Totò. La sequenza della scena con Castellani del wagon lit fa sempre ridere, la lettera sono gioielli. Il comico ha bisogno di un ottima spalla che debba saper cogliere l'attimo buono per dire la battuta. So che era una persona splendida anche a livello umano. Alcuni anni fa, con mio fratello avrei dovuto fare una serie televisiva sul libro " Malafemmena" scritto da Liliana de Curtis. Non fui molto convinto di farlo per il comportamento che aveva con la moglie. Fuoriusciva un Totò despota, cui non aveva una grande considerazione della moglie. Ma era un periodo generazionale diverso.
6) Cos'è per lei Totò e quale genere di film gli avrebbe fatto girare?Dirigerlo non c'era bisogno. Si premeva il bottone e Totò andava da se. Mi sarebbe piaciuto dirigerlo. Tonino Guerra ha collaborato con me. Scriveva delle immagini belle.Una mia zia lavorò molto con Totò. Era una Tina Pica del momento. Gli piaceva molto parlare di Totò.Gianfranco Ponte