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Oreste Castagna : "Totò era la comicità che vuol dire anche tritezza"


Oreste Castagna è un attore, doppiatore e regista italiano intrvistato in esclusiva telefonica da Gianfranco Ponte 
Foto bergamo.corriere.it1) Poliedrico artista. E' passato dal cabaret alla Tv per ragazzi, voce del famoso pupazzo Dodò dell'Albero Azzurro. Tutt'ora dirige e insegna comunicazione e teatro. Cosa sente di aver rubato a Totò?Sicuramente il tema dell'improvvisazione. Una volta il cabaret, parlo del 1980, era un cabaret preso molto dalla rivista e dal varietà. Drive In era la sana trasposizione televisiva del varietà. Varietà vuol dire Totò, vuol dire Macario, questi grandi attori. Io uso molta improvvisazione.2) E' stato negli anni 80 autore, inisieme a Pietro Ghislandi, con cui fonda il gruppo " Quelli del Bunker", di Zuzzurro e Gaspare. Un ricordo di Andrea Brambilla e del duo?Andrea e Nicola due grandi autori di cabaret e del teatro comico e due grandi attori anche loro si affidavano moltissimo all'improvvisazione intelligente come faceva Totò. Loro erano due grandissimi autori hanno costruito Teocoli, Boldi, hanno costruito i grandi programmi di comicità dando un segno grosso alla comicità. Andrea Brambilla era un po' la mente del gruppo. Era un pensatore un intellettuale della comicità. Serio e puntuale nel lavoro nelle prove. Era chiamato l'intellettuale del cabaret. Era attento ai tempi di improvvisazione alle macchine comiche cui Totò era principe. 
foto radiodiaconia.it3) I bambini sono un pubblico molto sincero. Per il principe Antonio de Curtis erano da proteggere da tutto, anche dai baci perchè vettori di batteri, dato che lui li baciava sulla fronte. Cosa le hanno insegnato?Io dico sempre che la mia fortuna e' di aver fatto televisione e teatro per bambini. Esiste in Italia e' sono sconosciuti, il teatro ragazzi. E' un bacino dove migliaia di ragazzi, parlo di 400000, 500000 bambini vanno a teatro. Ci sono in tutta Italia. Sono grandi bacini di ricerca per noi attori. L'infanzia per noi attori da la possilbilità di ricercare nuove modalità espressive.  Contaminazione, Arte, teatro, visual teatro li ritrovi. Un altro fattore divertente è che il bambino ride meccanicamente alle gag. Il nostro modo e piu' del corpo e non verbale. I bambini mi hanno insegnato e' avere l'attenzione per il mondo. Se osservi il mondo attentamente scopri l'arte e la riporti sul palcoscenico.4) Il film di Totò a cui è piu' è affezionato?Uccellacci e uccellini.  Li si vede un grandissimo Totò. Maturo, comico, nel senso piu' drammatico del termine diretto maetralmente da Pasolini.
foto truciolisavonesi.it 5) Una frase se c'è del principe che ripete spesso?Io ricordo a' livella. Mio padre era napoletano. Quando c'era Totò si sbellicava dalle risate. Mi faceva rivedere sempre la scena di totò e Peppino a Milano. Che ricordava gli arrivi dei migranti. Tutte queste famiglie. Anche mio padre sbarco' a Milano.  
foto rai.tv6) Cos'è per il principe Antonio de Curtis?Totò rappresenta per il mondo una maschera. Da una parte abbiamo Arlecchino dall'altra Totò. Questo comico di grandissimo. Credo molto piu' importante di Sanlio e Ollio. Ai livelli di Chaplin. Rappresenta cultura. Rappresenta l'Italia. Che ancora adesso è riconoscibile, attualissimo. Era profondamante umano. Lui era la comicità che vuol dire anche tritezza. Per questo mi piace Uccellacci e uccellini. C'è poesia pura. Gianfranco Ponte