Signori si nasce!

Nino Formicola :" Sono un totoista di ritorno"


Nino Formicola, attore di cinema, teatro ,tv e autore , Gaspare della famosa coppia Zuzzurro e Gaspare, tutt'ora impeganto in corsi di teatro dove insegna l'arte del comico, ideatore del postulato di Mina Mazzini intervistato in esclusiva telefonica da Gianfranco Ponte. 
foto leiweb.it1) Dove nasce Nino Formicola e dove incontra Andrea Brambilla, che sarà anche suo cognato?Io nasco al "Refertorio" di Milano. Ho conosciuto Andrea guardandolo sul palco del Derby di Milano, lavorava con un'altro attore che si chiamava Fosco, e lui ha conosciuto me venendomi a trovare in uno spettacolo semiamatoriale che facevo con alcuni miei amici in un altro Cabaret che si chiamava appunto "Refertorio". A fine spettacolo ci siamo conosciuti ed Andrea mi ha chiesto di collaborare ai loro testi. Poi si sono separati ed io e Andrea abbiamo iniziato a lavorare insieme.2) Il successo della coppia Zuzzurro e Gaspare sta nel grande affiatamento e complicità che avevate. Un po' come la coppia Totò e Fabrizi. I vostri punti di riferimento quali sono stati?Il sogno erano Walter Matthau e Jack Lemmon. Dato che poi passammo al teatro perchè era quello che ci piaceva. E poi perchè abbiamo sempre pensato che i comici vanno giudicati sul palco e no in televisione. Grazie a Giorgio Gaber, che una volta ci disse <<  Il pubblico non deve mai scoprire da che parte esce il coniglio >> abbiamo inventato, oggi ereditato da molte coppie, dove la spalla in realtà è un secondo comico. Ci siamo resi conto che se tu vedevi una coppia "normale" della mia generazione (es. Cochi e Renato) tu vedevi Renato, Cochi non lo vedevi. Gigi e Andrea vedevi Andrea, Gigi non lo vedevi. Tutte le battute arrivavano dal comico. Noi ci siamo riferiti a quelle coppie dove si c'è la spalla ma in realtà non fa la spalla. Vedi Totò e Peppino. Abbiamo riinaugurato che la spalla prendeva anche applausi cosa che si era persa. Come le spugne, ci siamo resi conto in realta' che quello che facevamo erano i meccanismi delle grandi coppie comiche.
foto i.huffpost.com3) Ricordate molto le grandi coppie comiche dell'avanspettacolo da Chiari a Campanini, ai fratelli de Rege a Totò e Castellani. Cosa "credete" di aver rubato a queste grandi coppie?Questo è il meccanismo che appartiene a tutti. Dopo averle visti ti rimangono dentro. Il loro modo di far ridere lo filtri e lo traduci in un altra situazione figliastra di quello che avevi visto. Ad esempio quando Andrea partiva da una discussione e faceva tiritere partendo da un discorso arrivando ad un altro fa parte di una cultura ben precisa. Totò era lo stesso. Non abbiamo rubato c'è le siamo trovate addosso.4) Il film del principe Antonio de Curtis che rivede spesso? Essendo un totoista di ritorno (ndr ride), e visto che i comici mi piace vederli dal vivo in palcoscenico e con Totò purtroppo non ho potuto, conosco tutti i racconti da uno dei suoi impresari Leo Verster, divertentissimi. I comici al cinema non mi divertono. Anche perchè i film comici noi italiani non li sappiamo fare. Nei film comici classici c'è un vantaggio pero' che sono stati replicati gli sketch che si facevano in palcoscenico. I film di Totò erano come se fossero delle riprese fatte in teatro col pubblico. Il regista andava dietro a lui. Appena ho saputo questo ho iniziato a seguire con piu' attenzione i film di Totò. Questo è successo molto dopo ho iniziato ad apprezzarlo nella maturità.  Piu' invecchio e piu' lo apprezzo. Anche perchè dopo quarant'anni di carriera diventi come un intenditore di vini.
foto mantelocale.it5) Un ricordo di Andrea Brambilla e se anche a lui piaceva Totò.Si piaceva molto anche lui. Il suo mito rimane Walter Matthau, gli apparteneva. Anche se Andrea come persona era una persona totalmente diversa, schizzata. Io invece iniziai a fare questo mestiere perchè mi piacevano i musical mi sono ritrovato con una persona totalmente stonata. Nei corsi di teatro comico che faccio spiego il postulato matematico di Mina Mazzini. Te lo spiego in due parole. Se Mina canta una canzone schifosa il pubblico dice<< che schifo di canzone, ma che voce che ha Mina >>. Se un comico ti fa ridere tu dici << che bravo che è >> se un comico non ti fa ridere dici   << che scemo questo qui è un cazzone >> e questo non è vero. Uno puo' essere bravo e non farti ridere uno può essere non bravo e farti ridere. La cosa è momentanea, casuale. Il tempo comico e' fondamentale.I tempi comici si sviluppano col tempo ed è solo il tempo lungo che fa la differenza. La differenza e la qualita' lo fa il tempo.
foto idealitypress.com6) Usa nel quotidiano frasi di Totò?Senza volerlo si. Sono entrate nel mio DNA. Quisquiglie e pinzillacchere lo dico ogni due per tre.7) Cosa pensa dei comici di oggi?Penso sempre un gran bene. Vengo dalla scuola baudiana. Penso che piu' siamo meglio stiamo. 8) Cos'è per lei Totò?Una persona che è riuscita a passare tutti meccanismi. E' lequivalnete in musica del Quartetto Cetra. Il quartetto Cetra e' l'unico gruppo nel mondo che è passato dalla lacche della decca fino al cd. Hai attraversato piu' generazioni continuando a fare il tuo lavoro e piacere. Questo è inarrivabile. Totò è passsato dall'avanspettacolo piu' "semplice" alle ospitate a Studio Uno, c'è di mezzo un mondo. Nessuno se ne rende conto ma è un modo di comunicare diverso.Gianfranco Ponte