silenzi assordanti

Esperienze condizionanti


Sentiva perfettamente ciò che le sue orecchie non potevano ascoltare - quell'assenza di rumore prolungato. E, in quel niente, coglieva un futuro di coltelli.Il non accadere delle abituali risonanze alterava il consueto paesaggio sonoro e, con esso, il ritmo del suo cuore. Anche il tempo scorreva più lento - si sformava.Nell'attesa sospesa di un evento - ma quale? - ogni sua percezione - dell'intorno e dell'interno - entrò in uno stato di allerta. Così gli capitò di captare parole taciute, atti mancati, gesti trattenuti, sguardi evitati, maschere mascherate.E fu pervaso da trasparenze inattese.Poi, quel non-so-chè annunciato dalle forme inusuali del silenzio schiantò - improvviso - tra voci concitate e toni rochi."Nel Bosco di Bistorco" Renato Curcio, Nicola Valentino, Stefano Petrelli - Sensibili alle Foglie, 1994 Prigioni mentaliriflessioni di Hamo: é con fatica che mi rendo conto anzi che sono sempre più  consapevole di quanto un istituzione totalitaria come il carcere mi ha condizionato e mi condiziona profondamente nel mio vivere quotidiano. Il vedere cose che non si vedono nell'immediato, ragionare in velocità su dinamiche di gruppo, prevedere addirittura in anticipo quel che accadrà all'interno di un piccolo contesto; tutto ciò fino a ieri mi era stato riconosciuto come una qualità, ma dopo aver letto il paragrafo sopra citato, mi sono reso conto di quanto tutto ciò sia invece una distorsione. Sono ora cosciente che ci vorrà molto tempo per metabolizzare e modificare un esperienza totalitaria come quella che ho vissuto per 22 anni della mia vita. Fino a pochi giorni fa ero fermamente convinto  di essere stato veramente libero nei 10 mesi trascorsi nella comunità S Bemedetto al Porto, ma è con grande difficoltà che devo ammettere a me stesso che, anche grazie a queste riflessioni sul mio vissuto, anche questa è un istituzione, anche se non totalizzate. Pensavo di essere uscito indenne da un' esperienza che oggi con maggior chiarezza definisco traumatica e di cui capisco quanto mi abbia profondamente segnato anche a livello di percezione della realtà che mi circonda.