la voce del silenzio

Ferragosto 2006


Alice si è svegliata presto. Il silenzio assoluto in casa e fuori le dà l' idea del molto presto...non una voce, non il rumore di un' auto che passa in strada, non il solito brusio di sottofondo che quotidianamente saluta il risveglio della famigliola in vacanza. Il silenzio è totale, il chiarore che filtra dalle finestre senza imposte è tenue, impossibile capire se ci sarà il sole o no, oggi. Certo non piove, non ora; il rumore della pioggia si sentirebbe. Alice si gira piano, verso Aldo che ancora dorme, il respiro regolare, un sorriso rilassato sul viso disteso...hanno fatto l' amore, ieri sera. E, dopo, Aldo l' ha  tenuta stretta, dicendole che è felice di essere lì, con lei; di avere superato tutti i momenti bui, tutte le crisi, tutti i problemi che Alice ha portato con sé; una dote pesante e ingombrante che ha segnato tutti i trent'anni trascorsi insieme. Le ha detto che che uno senza l' altra non esistono, non sarebbero nulla, loro, singoli, soli. Alice ha pianto, fra quelle braccia forti che l' hanno sorretta, sostenuta, abbracciata e stretta tante volte...e comunque sempre quando lei ne ha avuto bisogno! Un pianto sommesso, tiepido...un pianto commosso.Appoggiata al suo braccio, Alice osserva il suo uomo che dorme. Sente di amarlo come mai ha saputo amare, seppure l'abbia spesso creduto,  prima di incontrarlo; lo ama col cuore, con la mente, con la pelle; ogni cellula, ogni piccola fibra di lei è sua, gli appartiene completamente! Lui ha saputo aspettare che lei si liberasse dai fantasmi e dagli scheletri di un recente passato. Appena conosciutisi, lui l' ha presa per mano e accompagnata con pazienza, con tenerezza e con amore alla vita, raccogliendo i cocci di ciò che di lei avevano fatto tutti coloro che l' hanno usata, violata, ignorata. La loro vita insieme iniziata per sfuggire alla casa-prigione di lei; per starle vicino, per lui che non aveva nulla da cui fuggire. Una vita costruita in due, giorno dopo giorno, baruffa dopo baruffa...con una figlia ardentemente desiderata dopo tre anni di matrimonio...e con un secondo figlio, strenuamente voluto da lei, che non poteva pensare alla figlia lasciata sola come tante volte si è sentita sola lei...un figlio nato quattordici anni dopo la sorella. Una vita che Aldo ha speso cercando di ricomporre la famiglia sbalestrata di Alice, per mettere pace, per sedare conflitti, perché finalmente si capissero fra loro....invano; visto il tragico epilogo in un dicembre freddo, nevoso quando, dopo un'accesa discussione il giorno prima, in una sera limpida e serena come solo certe sere d' inverno sanno essere, un unico colpo di rivoltella ha posto la parola fine a una vita di dolore subìto e causato. Il papà di Alice se n' è andato così, solo e disperato come disperata ha lasciato lei, la figlia mai conosciuta realmente, mai compresa, mai considerata....Alice sente le lacrime pungerle gli occhi, ancora. E' il primo ferragosto che trascorreranno senza i genitori di lei....le tradizioni andate tutte in fumo; il natale, Pasqua, San Giuseppe, ferragosto, i compleanni sempre passati insieme, "in famiglia", a concludersi, sempre, nel migliore dei casi in discussioni quando non veri e propri litigi, raramente tutti insieme a pranzo fuori....oggi niente pranzo al ristorante, solo loro a fare cose mai fatte prima nello stesso giorno...altre mete, altri luoghi, solo novità.Alice allunga una mano ad accarezzare il viso di suo marito. Lui apre gli occhi, la guarda con dolcezza, l'attira a sé...si sta bene abbracciati, lei si sente bene con il viso appoggiato al suo petto. Si guardano...un bacio tenero che si fa appassionato, le mani che si cercano....Speriamo che il piccolo non si svegli, non ancora!