la voce del silenzio

Il baratro


Alice ha chiuso il suo cuore, senza Pino le sembra di non potere respirare, di non poter più vivere; con tutto quanto lui le abbia fatto lei lo ama, crede ancora di amarlo e che nessuno potrà mai sostiturlo nel suo cuore. E' sola, senza la mamma/nonna, suo unico riferimento da che è nata, senza più gli zii presenza giovane e comunque costante in tutta la sua infanzia, senza i genitori, perché i suoi non la vedono, non si accorgono se piange, se soffre, se studia o marina la scuola...si sente inutile e invisibile. Loro sanno solo litigare, urlare, insultarsi ed insultarla, punirla, a volte picchiarla anche, senza un reale motivo per farlo. Alice finge una vita normale, va a scuola, ha amiche che frequenta nei pomeriggi in cui elude la sorveglianza dei suoi ed esce, per chiudersi in altre case, dove respira aria di normalità, dove studia con l'amica del cuore alla quale la mamma prepara la cioccolata calda per merenda, dove perfino Alice si sente una ragazza normale, quasi vorrebbe appropriarsi di quella vita, di quella serenità...I ragazzi la cercano, a volte; ma non si fida, Alice ha paura e non vuole più innamorarsi, fa troppo male, voler bene a qualcuno; amava i suoi nonni, entrambi l'hanno abbandonata troppo presto; amava Pino, l'ha lasciata in quel modo squallido e brutale, amava quel bambino che sentiva in sé, e non è nemmeno riuscito a nascere....Alice ha quasi sedici anni quando incontra Luca; lui è adulto, ha ventidue anni, non è un ragazzino come gli amici o compagni di scuola che frequenta, nemmeno tanto regolarmente poi!A lui racconta subito la sua storia, il suo passato, quasi a chiedere scusa, a doversene fare perdonare; Luca è tenero con lei, l'abbraccia spesso, la stringe co tenerezza e le ripete- Non potrei mai farti del maleEscono insieme, loro due soli; lei di nascosto ai suoi, perché "una brava ragazza non si fa vedere in giro con i ragazzi", lui ha l'auto, insieme vanno al mare, nei pomeriggi di un tardo autunno non ancora gelido; girano per colline di viti rosse, vuote dei grappoli ormai divenuti vino nelle botti, passeggiano per parchi con foglie secche che scricchiolano sotto le scarpe. Alice quasi ritorna a credere che l'amore allora può esistere davvero, che non è quello che ha provato per Pino ( o che Pino ha provato per lei)...Luca è dolce, tenero, è un uomo....e come uomo ha delle esigenze, che diventano sempre più insistenti ai ripetuti "no, non voglio" di lei-Perché, no? L'hai già fatto, non è mica la prima volta, da far tutte queste scene; in fondo, poi, dopo il primo mica si può sapere con quanti sei stata...Quella frase...quelle parole...anche Pino, quando le ha urlato "chi mi assicura che sia mio?" le ha detto la stessa cosa...allora...davvero avere amato un ragazzo significa essere diventata uno scarto? davvero allora ogni ragazzo vorrà la stessa cosa..."tanto l'hai già fatto"...lei, ciò che vuole o non vuole lei non ha importanza...Luca, Andrea, Gianni,Osvaldo....nomi...che importanza hanno i nomi, i volti...se nemmeno se li ricorda più? Un vortice di volti, di mani, di corpi che violano il suo; lei è una ragazzina di sedici anni, loro uomini adulti, giovani, ma adulti; uno è anche sposato...ma Alice non soffre nemmeno più, non sente più niente; un sacco vuoto da buttare via...tutti vogliono il suo corpo, non il suo cuore, non la sua anima lacerata, fatta a pezzi dalla vita, dalla solitudine, dall'essere ignorata...i suoi non si accorgono mai di nulla; è davvero molto brava lei a nascondere, a inventare scuse o sono proprio ciechi loro? Se non ti ama chi ti ha messo al mondo, come puoi amarti tu, Alice?Dopo quasi un anno di disordine,di automobili, di stanze e case diverse, di luoghi isolati o meno, di mani sempre diverse, di volti che sfuggono alla memoria ma che lasciano una tacca in più, per ognuno, nell'anima...Alice è stanca; non ce la fa a continuare, a guardarsi allo specchio ogni mattina riconoscendosi sempre meno...Alice è sola in casa, quel mattino; niente scuola perché non è stata bene la sera prima...ma il malessere non è malattia, il malessere è vivere così, è non sopportare più di vivere così! Basta!!! Alice va all'armadietto delle medicine, vuota due flaconi di pillole...nemmeno sa cosa sono, non importa...qualcosa dovranno pur fare, no?...alla scrivania fa testamento, in un suo diario; coricata aspetta il sonno senza risveglio...che pure non arriva....intorpidita va allora in bagno, con un specchietto rotto, sotto l'acqua calda che "così fa meno male" incide i polsi, il rivolo rosso nell'acqua del lavandino...e torna a letto, convinta stavolta di avercela fatta a finire tutto!Si sveglia in ospedale.Accidenti, è viva e con lei ci sono i suoi genitori, sguardi severi e di rimprovero...."hanno ragione Alice, non sei proprio buona a nulla!"; la madre è rientrata prima dal lavoro, l'ha vista così, nel letto addormentata ma con una chiazza rossa sul lenzuolo, ha chamato il marito (non l'ambulanza...certo ce l'hanno messa tutta anche loro per aiutarti, maledizione, Alice non potevi proprio fare le cose meglio?!?)Il padre le dice - Quando torni a casa non mi troverai più.Lei non sa cosa vuole, cosa sperare...lei non ci vuole proprio tornare a casa!Dopo due settimane esce dall'ospedale; non è cambiato niente; in casa urlano sempre, lei è solo più sorvegliata e non può uscire nemmeno al pomeriggio né ricevere visite; sempre più sola, con se stessa, il suo diario e quel romanzo incompiuto che è la vita che vorrebbe vivere, che sicuramente è la vita reale, normale, per qualcuna della sua età.Inizia ad avere "collassi nervosi", a scuola, a casa quando la sgridano con più violenza, finché un giorno da scuola chiamano l'ambulanza, è quasi svenuta per un'interrogazione non brillante...un mese di ospedale, imbottita di Valium, sedata se ha visite; ma nessuno a chiederle "Perché, Alice? Cosa c'è che non va?"; ancora una volta torna a casa, e riprende ancora una volta la solita vita; un pomeriggio sta tornando a casa da scuola, truccata poco, non può truccarsi "perché le brave ragaze non si truccano", appena appena un ombretto e un lucidalabbra...le sue compagne si truccano tutte e molto più vistosamente....suo padre la incontra così; lei è tranquilla, è sola non è con un ragazzo, non ha fatto niente di male...accidenti, il trucco! Se ne era dimenticata!Lui la ferma, la fa salire in macchina, la porta a casa insultandola e , arrivati, la schiaffeggia gridandole - Porc.....perché non sei morta?!?Alice forse muore lì, dentro qualcosa le si spezza...inesorabilmente.Vegeta, non ha più entusiasmi, allegria (se mai l'abbia avuta, povera piccola!), studia per i genitori, non per sé, va a scuola, torna a casa, aiuta nelle faccende domestiche...senza cuore e senza anima..un' automa, che continua perché comunque non è stata capace nemmeno di morire.