pensiero

Post n°39 pubblicato il 13 Marzo 2007 da calipso1960

Credo che solo un paio di persone che passeranno dal blog comprenderanno "chi" mi ha scritto la favola...non importa. Forse solo per quel paio di persone vale la pena, ogni tanto, essere qui.
Non ve l'ho mai detto....ma io in realtà vivo in una sorta di isola che non c'è, in compagnia di caprette che si chiamano Camilla, di cani a pois e gatti neri che sono tali poichè è la seconda vita e sono andati insieme i pois della precedente, di mucche che volano, di Topolini rosa con gli occhiali, di Geppy, un cucciolo di volpe che vive in compagnia del coniglietto Quattrocalzini,  che si chiama così perché il pelo sulle sue zampine cambia colore a dare, appunto, l'impressione che indossi i calzini (figlio di Duecalzini e di Stivaletti), del dottor Gufo e il meccanico Giò la talpa, con la rana un po' strana, con il coniglietto Saltalberi, con Isidoro il castoro, con lo scoiattolo....i mei figli hanno avuto una mamma che leggeva loro le fiabe prima che si addormentassero ed un papà che, per loro, (per noi) le favole le inventa...Il dottor Gufo ha operato Geppy di tonsille (guarda un po' la combinazione!) proprio quando il mio bimbo ha subito lo stesso intervento...io, come Esmeralda perdo un po' di vista, ogni tanto, la magia che mi circonda per incespicare nel fango che inonda qui quasi tutto....
Spero solo di avere sempre una favola accanto...a ricondurmi alla realtà che, a volte, è meglio, molto meglio della fantasia.

(grazie Mici,Ti amo.)

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

favola

Post n°38 pubblicato il 13 Marzo 2007 da calipso1960

Mi hanno scritto una favola...e come l'ho ricevuta la giro qui; non so  perché lo faccio dal momento che, sempre più, "qui"  incontro esseri meschini, piccoli, senza personalità o, quando ce l' hanno, talmente pieni di sé da diventare ciechi e sordi a tutto quanto non sia il loro EGO; sono sempre più delusa, per quanto possa importare.

 "In un  tempo lontano, in un giardino di periferia, dentro a un rovo di spine viveva una piccola ape di nome Esmeralda; era piccolina, piena di vita e di colori. Vicino al rovo era un pruno, un po' rude, con fiori un po' aspri e la piccola Esmeralda trascorreva le sue giornate in balia di queste due piante, non sapendo bene come comportarsi; nelle giornate di vento le due piante venivano a contatto e la piccola ape si feriva,  sbattuta in mezzo alle spine.
Un giorno un alito di vento portò la piccola Esmeralda accanto ad una pianta un po' spostata nel giardino: era una pianta di pesco, un po' vecchia, ma aveva fiori i dolcissimi, di un delicato colore rosa antico, bellissimi...così la piccola ape viveva tranquilla su quella pianta gentile e accogliente che, se pure  con il tronco segnato dalle ferite del tempo, produceva fiori folti e dolci che la circondavano di benessere. Nella giornate di vento Esmeralda si rifugiava bel punto più profondo della pianta di pesco con la paura che le due piante con le spine venissero a contatto con il suo nuovo albero. Un giorno terribile durante un brutto temporale un fulmine colpì il vecchio pesco che non riuscì più a riprendersi e finì a terra attraversato e bruciato dal fulmine.
La piccola ape era disperata e in balia del vento si rifugiò nel rovo dove era nata, nel punto più profondo e nascosto.
Il tempo intanto trascorreva e la primavera portava nuovi fiori profumati e varipinti ma la piccola Esmeralda non li vedeva nemmeno, sempre più rinchiusa nel rifugio che continuava a ferirla con le sue spine ogni volta che si alzava il vento.
Vinta dalla disperazione per avere perso il suo vecchio pesco l'apina si lasciò trasportare dal vento che la portava da un fiore all'altro, qualcuno dolce, delicato, qualche altro rude, molti cattivi...ma lei non ne avvertiva né il sapore né il profumo, talmente era assente che il vento, in quella follia disperata, la stava portando via.
Fu mentre era in balia del vento che andò a sbattere contro un alberello giovane, sempreverde che in un primo momento le sembrò una piantina insignificante e inutile...però era gentile, cercava di proteggerla dal vento, cercava di farla ridere anche se dal suo volto il sorriso si era spento inun brutto giorno d' inizio inverno; la piccola Esmeralda in qualche modo si affezionò a quella piantina e trascorreva molto tempo fra i suoi giovani rami cercando la serenità che non aveva più.
Dopo qualche tempo accanto al sempreverde fiorì una piccola rosellina selvatica, di un tenero rosa acceso, delicata e profumata; Esmeralda fece amicizia con quella piccola rosa, trascorrevano insieme giorni e giorni a giocare, cercando di ridere anche se ogni tanto il vento le portava alla mente i ricordi dei giorni più tristi della sua vita...non riusciva mai ad essere serena e tranquilla. Intanto il tempo passava e la rosellina cresceva sempre più bella e sana..e cominciava a seguire il vento che la portava di tanto in tanto sempre più lontana nel giardino...però tornava sempre lì, vicino ai suoi amici la piccola ape e il sempreverde. Molto tempo dopo fiorì nel giardino un giglio  candido e innocente; era un fiore stupendoe prezioso come l'acqua nel deserto per i tre amici del giardino che divennero quattro. Esmeralda ormai cresciuta  non riusciva a godersi a pieno la compagnia dei sui tre amici poiché non riusciva atrovare serenità e pace; il vento soffiava sempre più spesso e la tormentava con ricordi brutti, con rimorso di non aver saputo vivere la sua primavera. Cercò di tornare verso il pruno per cercare di comprendere perchè l'avesse lasciata ferire delle sue spine e da quelle del rovo; ma ormai il vecchio albero era rinsecchito, senza foglie né tantomeno fiori. Esmeralda cadde nella disperazione più nera perché ormai nessuno più avrebbe potuto rispondere alle sue domande.I suoi tre amici non sapevano più come fare per aiutarla..lei ogni tanto passava accanto al rovoa cercare nemmeno lei sapeva bene cosa e ricominciò ad essere in balia del vento che  porta lontano...Il vento che  poco a poco ha portato lontano la rosellina, il vento che angoscia la pianta ormai vecchia del sempreverde. Il piccolo giglio bianco orami cresciuto è andato ad adornare un altro giardino, ogni tanto passano a salutare la veccha piantina....
La piccola Esmeralda, ormai stanca, si rende conto che la sua stagione è quasi finita, si è posata sulla pianta e finalmente guarda il giardino e si rende conto che la pinatina che era stata tanto gentile e paziente con lei è ormai vecchia e stanca, e che di tutti i fiori non era rimasto niente...solo un giradino brullo e arido...e capì solo allora di tutte le gioie perse, di tutto il nettare andato sprecato pr la sua ansia di rincorerre il vento in cerca di riposte che non ci sono, e non potranno esserci mai.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

Post n°37 pubblicato il 23 Febbraio 2007 da calipso1960
Il telefono che squilla, puntuale...da una settimana, ogni giorno, anche più volte al giorno...la voce decisa, sicura di un uomo che sa ciò che vuole ed è sicuro di sè...è bello ascoltarlo, lasciarsi trasportare dalle emozioni che sa regalare quella voce ormai amica.
Corteggiamento pressante, costante ma educato, quasi dolce nel raccontarsi, lui, i due matrimoni finiti, una figlia ormai donna e la solitudine.
- E' strano che tu mi ascolti, che tu abbia legato così con me....sai donne della tua età, qui, privilegiano ragazzi trentenni, giovani, aitanti...
Certo, le cinquantenni un po' annoiate e trascurate in casa che riversano in chat le loro paranoie , speranze e illusorie aspirazioni, sicuramente preferiscono "carne giovane"...lei no, lei ha solo bisogno che qualcuno le dia attenzione, la faccia sentire "donna", ancora piacente, ancora appetibile...
E lui è romantico, dolce, presente
- Io voglio innamorarmi di te...mi sei entrata nella testa, sei speciale per me, davvero
Quante volte gliel'ha ripetute queste parole al cellulare, quanti sms che rilegge ogni sera prima di cedere al sonno.
Dopo settimane la richiesta, nemmeno si ricorda da chi sia partita..."ci vediamo?"
Titubanza e timore per lei, decisione e immediatezza da parte di lui
- Dai, io arrivo e ti bacio subito appena ti vedo, che emozione!
Appuntamento infine, un tardo pomeriggio, un parcheggio in periferia dove sia facile arrivare per lui e dove lasciare un' auto.
-Spero di piacerti, cara, davvero che emozione...mi sento un ragazzino....
Pomeriggio di batticuore e di preparativi per lei, non avvezza agli incontri al buio
"ma chi me lo fa fare?...e se poi non mi piacesse? e se io non dovessi piacere a lui?"
ma con curiosità, eccitazione e un pizzico di "follia" si prepara all'incontro, come una ragazzina al primo appuntamento.
E' quasi l'ora, lei arriva e parcheggia e aspetta...il cellulare squilla quasi subito
- Tesoro, sono imbottigliato, ma che traffico c'è a quest'ora? Sto arrivando sono all'altezza di....
- Tranquillo, sei quasi arrivato, pochi minuti
_ Cara...sei emozionata? Io moltissimo...Lo so che può succedere tutto e niente, possiamo non vederci più, possiamo impazzire uno per l'altra....comunque, stasera, anche se non ti piaccio mi digerisci come sono...
Quella piccola, ultima frase suona subito "stonata" e piccoli campanelli nella testa, inascoltati...l'auto descrittta sta facendo manovra per entrare nel parcheggio, per un attimo, un brevissimo momento lei pensa "adesso scappo"...intanto l'auto si affianca alla sua.
Lei scende dalla sua utilitaria e si avvicina al macchinone (strano, più sono piccoli e meschini e più si "innalzano" su auto appariscenti!), lui le apre la portiera sorridendo e subito, come è seduta accanto a lui, la lingua preme sulla bocca ad aprirla a mantenere la promessa di un bacio immediato.
Bacia bene, fisicamente non è proprio un bell'uomo ma ha personalità, simpatia e gran affabulatore...lui subito mette in moto, senza dirle nulla, si dirige verso sud...da dove è appena arrivato, lei sembra avere tacitamente compreso dove l'avrebbe portata.
Il tragitto è breve, il Motel è poco distante e certo lui l'ha notato arrivando...lei porge muta il documento, quasi frastornata; non è sicura di volerlo, ma non fa niente perché non accada. Entrano, lui ha gesti sicuri di chi è abituato alla situazione, l'abbraccia e lei si scioglie un poco
- Non essere timida, amore...sei con me...finalmente ci vediamo, ci guardiamo negli occhi
e la bacia, con prepotente dolcezza, e inizia a spogliarla con gesti sapienti, rapidi e precisi, compiaciuto di trovare sotto ad un "banale tailleur", un intimo intrigrante, calze autoreggenti, perizoma e reggiseno trasparenti....
-Allora lo volevi anche tu...eri già pronta....
la stende sul letto e le è sopra, subito, senza nemmeno spogliarla del tutto...la penetra con movimenti decisi e profondi e la sente gemere....allora la fa girare, e la penetra dietro, senza nemmeno chiedere il permesso, quasi bruscamente a sentirla gemere non di piacere...ma non importa, le mani sui fianchi a tenerla ferma e continua sempre più a fondo, più forte...e le parole non sono più dolci....
- Ma quanto sei troia davvero, eh? Dimmelo...dai...lo so che ti piace..dimmelo...
Lacrime le rigano gli occhi dai quali il trucco seppur leggero comincia a colare, un filo di voce
- Mi fai male....
Allora lui le è davanti
-succhialo, puttana...fammi sentire come sei brava
Non le piace, ma non osa contraddirlo, si sente perduta e impaurita, in balia di uno sconosciuto che potrebbe farle del male...
-Quanto sei puttana....dai succhia, cagna....quanti ne vuoi...dimmelo che prenderai tutti quelli che ti porterà a casa...dimmelo..che ti piaccioni i c...
Nemmeno si rende conto di quanto tempo trascorre con lui, con quelle parole velenose, in quella camera, di quante volte lui la umilia e la prende, da padrone, come e dove vuole.
Per un attimo ha davvero paura che lui possa chiamare anche altri uomini, ad aproffittare di lei in quella stanza che ora è solo squallida e lercia...
Finalmente lui decide che si è fatto tardi è ora di andare......lei piange nella doccia, sentendosi sporca pure sotto l'acqua che le scivola addosso....la riaccompagna alla macchina in un viaggio breve e silenzioso; scende, le apre la portiera, le stringe la mano con un sorriso beffardo
-Ti credevo meglio...più sciolta....ciao, ci si sente
-ciao
Lei si chiude in auto, aspetta qualche minuto per calmarsi....mette in moto e fa ritorno a casa.
Non l'ha più sentito.



 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

pensieri

Post n°36 pubblicato il 11 Febbraio 2007 da calipso1960

"La vita dovrebbe essere vissuta al contrario. Tanto per cominciare si dovrebbe iniziare morendo e così tricchete e tracchete il trauma è già bello che superato. Quindi ti svegli in un letto di ospedale e apprezzi il fatto che vai migliorando giorno dopo giorno. Poi ti dimettono perché stai bene  e la prima cosa che fai è andare in posta a ritirare la tua pensione, così te la godi al meglio. Col passare del tempo le tue forze aumentano, il tuo fisico migliora, le rughe scompaiono. Poi inizi a lavorare e il primo giorno ti regalano perfino un orogolio d' oro! Lavori quarant'anni  finché non sei così giovane da sfruttare adeguatamente il ritiro dalla vita lavorativa. Quindi vai di festino in festino,bevi, giochi, fai l'amore molto spesso e spensieratamente, ti prepari per iniziare a studiare. Poi inizi la scuola, i giochi con gli amici, senza nessun tpo di obblighi e responsabilità, finchè non sei un bebè. Quando sei sufficientemente piccolo, ti infili in un posto che ormai dovresti conoscere molto bene e gli ultimi nove mesi te li passi gallengiando tranquillo e sereno, in un posto riscaldato con room service e tanto affetto,senza che nessuno ti rompa le scatole. E alla fine lasci questo mondo in un orgasmo."

Non è mia...l'ho letta in un giornale ma mi è piaciuta troppo per non proporla anche a voi, che passate di qua....non sarebbe poi male, andasse davvero così, vero?
Un bacio speciale a Kainz, lui sa perché ;-)
alla prossima...ho preso una pausa di riflessione, come si dice....in realtà ero un po' troppo sc....per scrivere, ma ora torno!

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

pensiero

Post n°35 pubblicato il 21 Gennaio 2007 da calipso1960

sono abbastanza schifata.
ci sono momenti in cui ci si ferma e si raccolgono idee, esperienze, si riflette su accadimenti...e il quadro che ne rimane è desolante.
Sicuramente non sono una persona da chat, e me ne sto convincendo; l'idea di chiudere e mollare tutto è ricorrente, poi però penso alle POCHE persone comunque degne di stima che ho "incontrato" qui, in questo mondo virtuale e fasullo e fosse solo per loro vale la pena continuare ad esistere.
Alice era autobiografia, ed è stata tacciata di avere una trama scontata, femminista,(anzi, meglio anti-uomo), banale, indegna pure di una fiction di bassa qualità; Alice, lei sì, chiude qui.
Se e quando scriverò sarà fantasia, follia, magari erotismo ( ohhhh....quanto interesse nell'espressione di chi legge!!!!) dal momento che di Alice sono piaciute tanto le descrizioni sessuali...Alice decide che la sua vita rimarrà solo sua. Non siete degni della condivisione.
Ho conosciuto uomini che di tale hanno solo l'appartenenza la genere maschile; evidentemente l' esperienza che ne avrei dovuta avere proprio non mi è servita a nulla. In fondo ero rimasta la ragazzina fiduciosa, spontanea, impulsiva di allora; la vita ancora non l'avevo compresa appieno..beh, quindi è facile ferirmi, farmi male, farmi piangere....allora ho deciso che non ne valete la pena, nessuno di voi vale una mia lacrima.
Anzi....chissà che non dovendo rendere conto della realtà, il nuovo blog, mi permetta di prendermi delle soddisfazioni nei confronti degli omuncoli che ho incrociato qui.
Allora: sono troppo per bene per pensare a me come trasgressione e lo sono troppo poco per pensare a me solo come a un'amica....in attesa che qualcuno me lo sappia spiegare sul serio, io guardo, adesso sì dall'alto...quanto siete piccoli!
Dietro al monitor tutti Dei, faccia a faccia nemmeno gnomi!
La quintessenza della sincerità, che si presenta con nome falso, in una conversazione ha un lapsus e dice quello vero, non se ne accorge e persevera nella sua finta identità, salvo poi, messo alle corde, ammettere: " te l'avrei detto, solo non sapevo come fare".
Il romantico che scrive mail dolcissime e commoventi e vuole assolutamente conoscerti....al quale mandi foto, evitandogli così un viaggio lungo e inutile...che sparisce senza nemmeno salutare (da gran Signore!).
Il Nobiluomo che cerca corrispondenti degne di questo nome, con il quale intessere una non comune relazione epistolare, quasi d'altri tempi, che ripetutamente critica amicizie, scritti sul blog, e regolarità o meno nelle risposte (oh...ma non lavora nessuno, fra voi?) per poi stabilire, lui, che non c'è affinità e chiude la corrispondenza.Sicuramente a lui andranno certo molto meglio quelle che pure con me ha definito insulse e vuote amicizie.
L'elenco potrebbe continuare ma sono troppo delusa, ora, per avere la freddezza di gustarmi la rivincita.
per adesso mi fermo qui.


Chi sa di non essere coinvolto in quanto scritto sopra spero sappia anche comprendere e mantenere il bel rapporto che abbiamo, degli altri non che importi gran che.

Principessa Sissy......mi accetta come cortigiana?La sua corte è indubbiamente meglio frequentata!

A tutti un addio da Alice, un saluto da una nuova calipso...che magari non vi piacerà....ma che in molti avete contribuito a far emergere.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
 

Archivio messaggi

 
 << Marzo 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
        1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30 31
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Link preferiti

 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 8
 

Ultime visite al Blog

mariomancino.mQuivisunusdepopulodolce_pesolubopokaty67morly82Whaite_Hazeanice56ofabuloso98ceep1mandolesi.robertafalco58dglelle.lombardisandra.cestertacca.anna
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom