Alla rabbia dei puri

Punto e a capo...


Darwin aveva le sue buone ragioni per affermare che solo la specie che si adatta sopravviverà; già, è così. Che poi, a ben guardare, i canneti che si piegano in favore di vento, sono anche poetici; se facessero resistenza si spezzerebbero, vanificando la loro stessa esistenza.E' così anche per la nostra razza, quella umana, quella deputata al di sopra di tutto, quella "intelligente", che sa creare dal nulla, che sa apprendere, che sa progredire, che sa amare (così si narra). L'evoluzione della specie che ha portato noi esseri umani ad essere l'essenza stessa dell'Universo, i capi incontrastati della civiltà.Non si può far fronte alle cose divenendo muri di pietra, irrigidendo le membra fino a farle dolere, non si contrasta duramente il Fato con la durezza di un principio, bisogna prenderlo con dolcezza, ammorbidendo le scabrosità con il sorriso, rivelando il fianco molle affinchè egli si impietosisca e non sferri l'attacco finale. Cambiare, mutare, adattarsi, adeguarsi, rimanere immobili e silenziosi, chinarsi al suo mutar direzione e rialzare le quotazioni qualora si possa.Sentire quando è ora di andare, percepire se è il tempo di rimanere, istintivamente. Non dare per scontato che quel vento di tramontana passerà, ma nemmeno che perdurerà per sempre; sorprendersi a spostare i confini, dileguarsi con stile, camminare in punta di piedi e mettere un punto. Inutile attendere.Mettere quel punto e ricominciare, come si fa con i dettati: punto  a capo. Nessuno è in grado di comprendere il tempo giusto per apporre quel punto, solo chi c'è lo sa. Non vi è attesa peggiore che l'attesa vana. La pazienza è santa e maestra severa, picchia duro e accarezza nello stesso modo, non c'è maniera di capirlo subito, va conosciuta e allenata, ma spezzata a quel dato punto, nè un minuto prima, nè un minuto dopo; prima porterebbe via i sogni, dopo illuderebbe.E allora mettiamoci quel cazzo di punto ad un certo punto!!