Alla rabbia dei puri

Ondivaghi della chat...


Si sa, le conoscenze di chat hanno un andamento preciso, un tempo dettato dallo specifico mezzo utilizzato, che sdogana sentimenti davvero poco garbati.Si viene "colpiti" da un nick, da un profilo, lo si contatta, si parlotta del più e del meno e si inizia una trasmissione dati reciproca, ci si racconta la propria storia per così dire e, se fortunati, questo stato di cose dura un po' di giorni o settimane.Dopo di che, questo metodo di conversazione diventa per alcuni tedioso, monotono, non abbastanza intrigante, non più necessario allo scopo, quindi semplicimente,  si giunge al capolinea di un tragitto che non ha avuto nemmeno un inizio degno di questo nome, ma tant'è...Il passo successivo dovrrebbe essere un addio, che, nella forma specifica non crea dolore o scompenso, poichè tutto è rimasto virtuale e come tale fermo in superficie; non si è addentrato in nessuna specificità; ha lo spessore del mezzo che lo ha sostenuto: la chat.Infatti qui dentro è tutto "take away": ci si conosce in fretta (senza mai conoscersi sul serio), si fa amicizia in fretta (senza essere amici mai), si chiacchiera di molteplici argomenti (senza approfondirne mai qualcuno sul serio) e, come da prassi, ci si stufa presto (come sempre quando non vi è un interesse sincero).Solitamente le due persone coinvolte hanno una vita ben strutturata, famiglia, coniugi, figli, quindi poco tempo da dedicare alla costruzione di alcunchè esterno a ciò; oppure cercano contatti sessuali frettolosi (come tutto qui dentro) al fine da trovare uno sfogo in tutti i sensi (e per tutti i sensi eh...) dalla loro quotidianità.Oppure succede che uno dei due non corrisponde agli schemi che l'altro si era prefissato, o ancora che uno dei due non è interessato a passare al seguente step; mettiamoci poi la distanza geografica, il poco tempo da dedicare, la diffidenza intrinseca e la frittata è fatta.Eppure, sono rarissimi i casi di persone capaci di salutare quando il commiato è necessario, quando non vi è più nulla da aggiungere, quando non si è instaurato ciò che si sperava; la stragrande maggioranza degli utenti non saluta, non ringrazia, non si prende la briga di accomiatarsi educatamente, come dovrebbe essere.Spariscono, scompaiono, si dileguano...ZOT!Nessuno scrive un addio, una mail educata e signorile, un saluto dovuto, così da salvare almeno un ricordo di stima e di reciproca umanità. Macchè, si sparisce di punto in bianco, senza spiegazioni, giustificazioni, scuse o (volesse il cielo) una qualche verità scritta.E' un comportamento tipico della chat la sparizione, come se al di la del monitor non vi fosse un essere umano corredato da sentimenti e sogni e aspettative, ma un pirla di passaggio servito a d' uopo per dei precisi scopi; quando questi scopi vengono meno chissenefrega dell'educazione, del rispetto, della delicatezza, del riguardo per gli altrui sentimenti! - " Tanto non può farmi nulla no? Non sa chi sono, non mi conosce, non sa dove abito, non sa neppure come sono fatto e non c'è possibilità che ci si incontri, quindi, posso anche comportarmi da emerito stronzo senza pagare dazio!"--"Sono totalmente de-responsabilizzato"...che meraviglia!