la bradipessa

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Ed eccomi di ritorno. Frastornata, emozionata e ammaccata. E' stato un viaggio bellissimo e lo consiglio davvero a tutti perchè è un viaggio che ti arricchisce per i posti bellissimi attraversati e per le persone incontrate. Resto dell'idea che il Cammino è dei Camminanti (altrimenti si chiamerebbe la ciclovia di Santiago) ma farlo in bici è meno faticoso, permette di farne tratti più lunghi in tempi ristretti e permette cmq di stare con la gente e conoscerne tanta. Quello che nn mi è piaciuto tanto è stato l'atteggiamento di alcuni pellegrini che, senza sapere niente di te, parlando tra loro dicono: "Ma loro in bici nn vedono certo i paesaggi che vediamo noi!" senza sapere che io ho sempre fatto il sentiero (quando possibile) e che la scelta di farlo in bici è stato anche un nuovo modo per mettermi in gioco. In ogni caso gli sguardi puliti e i sorrisi sinceri sono tanti ed è ciò che conta. Per il resto il Cammino accoglie tutti, bisogna solo sapersi far portare. E tra le cose che ho imparato è che il Cammino nn è solo andare, ma sono belli e preziosi anche gli istanti di riposo: i gesti semplici e antichi del bucato oppure stendersi vicini nell'erba.DETTAGLI DI VIAGGIOCome arrivare: nn è semplice... Noi abbiamo optato per un volo Vueling da Malpensa a Bilbao e poi con un'auto a noleggio abbiamo raggiunto Burgos. Ma le possibilità sono tante. Per il ritorno voli Ryanair o Vueling da Santiago.Quando andare: L’itinerario è percorribile da maggio a ottobre. Al momento pare che i periodi più frequentati nn siano più luiglio e agosto (troppo caldo) ma maggio e settembre. Noi siamo andati dal 30-5 al 10-6-11 e nn abbiamo mai avuto problemi nel trovare alloggi. Il trucco secondo me è evitare i posti che vengono considerati tappe standard ai camminanti.Bibliografia e cartografia: ho utilizzato il libro "Il cammino di Santiago in bicicletta" ed. Terre di Mezzo a cui rimando per la descrizione dettagliata delle tappe. Il cammino è ovunque segnato molto bene con frecce gialle ed è impossibile perdersi.Equipaggiamento: un paio di dritte per sciogliere dei dubbi amletici che mi sono portata in viaggio:1) sacco a pelo o sacco lenzuolo: noi per contenere al massimo il peso abbiamo portato il sacco-lenzuolo e ce la siamo cavata, ma secondo me il sacco a pelo è meglio: a Burgo Ranero nn c'era più posto nel dormitorio e siamo stati messi in dei bungalow e ci siamo svegliati con 6°C in camera; a Arzua le coperte nn ci sono per tutti.2) Vestiario: contrariamente a quello che era nel mio immaginario, in Spagna fa freddo. Avevo portato tante canottiere fashion e nn le ho mai sfoggiate perchè ero sempre imbacuccata nel pile. Portate da coprirvi!3) Copertoni: noi montavamo dei rock e mi sono trovata molto bene. Certo dipende da cosa volete fare: noi appena possibile facevamo il sentiero dei camminanti.Mangiare e dormire: per pranzo noi ci facevamo dei panini facendo la spesa nei vari paesi che attraversavamo, ma è facile trovare bar o altro e mangiare a poco prezzo. Per dormire usufrivamo dei così detti albergue del pellegrino: sono delle specie di rifugi dove si dorme in camerata davvero a poco prezzo (3-10€). Ce ne sono di 2 tipi, i municipali (più economici ma più basic e che danno la precedenza ai camminanti) e privati (dove vige la legge di chi prima arriva, meglio alloggia). Per cena gli AP di solito la servono loro anch'essa a prezzi economici (9€) oppure nei paesi con 10-12€ si può usufruire del menu del pellegrino composto da 2 piatti + dolce + bibite; se si vuole quasi tutti gli albergue mettono a disposizione la cucina per prepararsi da soli i propri pasti.I giorno: il viaggioSiamo arrivati a Burgos che aveva appena smesso di diluviare, permettendoci di montare le bici senza infradiciarci. Siamo arrivati all'albergue che era tardi, ci ha dirottati ad un'hostales che fuori nn era molto invitatnte (finestre rotte, intonaco scrostato...) ma dentro era accettabile.II giorno: da Burgos a Boadilla nel camino Lunghezza: 62km con saliscendi per un tot di 525m di dislivelloTempi di percorrenza: 4hDifficoltà tappa: facileConsiderazioni: siamo nelle mesetas, si pedala per lo più su sterrato tra i campi con dolci saliscendi. Facciamo il primo incontro con l'umanità in cammino: sono davvero un fiume, da soli o in piccoli gruppetti, di ogni razza età, da quelli super-equipaggiati a chi si porta dietro sacchi e chitarre. C'è un'unica salita, breve ma ripida (12%)III giorno: da Boadilla nel camino a Burgo Ranero Lunghezza: 85km (147 dalla partenza) con saliscendi per un tot di 450m di dislivelloTempi di percorrenza: 5hDifficoltà tappa: facileConsiderazioni: Oggi passiamo Sahagun dove si trova la metà del Cammino: siamo appena partiti, mi ha fatto strano. Ancora nelle mesetas e poi scegliamo la variante di sinistra: il Cammino costeggia delle stradine asfaltate alberate, ma ci sono più possibilità di ristoro. Oggi ho imparato che il cammino scompiglia i piani: siamo andati di più di quello che pensavo e ho imparato a farmi portare.IV giorno: da Burgo Ranero a Hospital de Orbigo Lunghezza: 78km (225 dalla partenza) con saliscendi per un tot di 450m di dislivelloTempi di percorrenza: Difficoltà tappa: facileConsiderazioni: il punto forte della tappa doveva essere Leon che invece mi ha deluso. Bella la cattedrale in stile francese con le vetrate, ma entrare e uscire dalla città è complesso e il traffico mi ha devvero innervosita. Finalmente dopo la Virgen del Camino optiamo per la variante a sinistra, più solitaria ma dove ho ritrovato il piacere di pedalare.V giorno: da Hospital de Orbigo a MolinasecaLunghezza: 67km (292 dalla partenza) con 1000m di dislivelloTempi di percorrenza: 5hDifficoltà tappa: mediaConsiderazioni: Oggi visitiamo Astorga che è una città carina con la cattedrale e il palazzo del vescovo di Gaudì. Affrontiamo anche la prima vera salita del Cammino, quella che porta alla Cruz de Hierro che è il punto più alto del percorso. La salita nn è difficile, mentre per la discesa optiamo per farla su asfalto.Molinaseca ci regala un piacevolessimo pomeriggio in riva al fiume.VI giorno: da Molinaseca a FonfriaLunghezza: 78km (370 dalla partenza) con 1500m di dislivello Tempi di percorrenza: 6hDifficoltà tappa: impegnativaConsiderazioni: ancora salite: dopo 18km lungo la trafficata Valcarce, questa volta raggiungiamo O Cebreiro e successivamente Alto da Poio. Optiamo per fare la salita su asfalto in quanto pare che il sentiero nn sia ciclabile, anche se con i suoi 16km risulta davvero interminabile.VII giorno: da Fonfria a Gonzar Lunghezza: 67km (437 dalla partenza) con saliscendi per un tot di 1000m di dislivelloTempi di percorrenza: 6hDifficoltà tappa: medioConsiderazioni: discesa lungo il sentiero dei camminanti fin quasi a Triacastela, ma nn illudetevi: la tappa è davvero impegnativa! Tagliamo fuori il paese per dirigerci subito verso San Xil: il percorso è ripido e in alcuni tratti ciclabile a fatica. Scendiamo poi a sinistra immergendoci nella nebbia e passando dal monastero di Samos. Su asfalto fino a Sarria (mi hanno detto che c'è anche un sentiero ma sulla mia guida nn era riportato). Si continua su sterrato, tra muretti a secco e guadi con continui saliscendi si passa il pilastrino che ci avverte che a Santiago mancano 100km (in FOTO, MIA). Si prosegue fino a Portmarin. Poi un'ultima salita conduce a Gonzar.VIII giorno: da Gonzar a Arca Lunghezza: 68km (505 dalla partenza) con saliscendi per un tot di 1000m di dislivelloTempi di percorrenza: 5h45Difficoltà tappa: medioConsiderazioni: in realtà pensavamo di arrivare a Santiago, ma i continui saliscendi su sterrato hanno messo a dura prova le nostre gambe, per cui ci fermiamo ad Arzua.IX giorno: da Arzua a Sant'Irene Lunghezza: 67km (572 dalla partenza) con saliscendi per un tot di 850m di dislivelloTempi di percorrenza: 6hDifficoltà tappa: medioConsiderazioni: ancora 2 salite e siamo a Santiago. NN pensavo di emozionarmi così a vedere la città dall'alto e poi arrivare fin davanti alla cattedrale. Però oggi nn abbiamo tempo di fermarci: sistemiamo un paio di faccende, ritiriamo la compostela e ripartiamo subito verso Finisterre. Il percorso, sterrato tra i boschi di eucalipti, è molto faticoso, tanto che ogni tanto preferiamo restare su asfalto.X giorno: da Sant'Irene a CeeOggi niente dati tecnici perchè a 3km da Cee mi schianto per terra in discesa. NN so bene cosa sia successo, la cosa più probabile è che uno dei lacci del copri-borse da pioggia mi si sia infilato tra i raggi. NN ricordo nulla dell'incidente, mi risveglio in ospedale. E' andata bene: leggera commozione cerebrale (il casco si è rotto!), un po' di lividi ma nessuna frattura. A Cee c'è l'oceano, mancano 15km a Finisterre ma ritengo più saggio fermarmi qui. Raccogliamo le conchiglie in spiaggia, c'è un po' di dispiacere ma direi che è andata più che bene così.XI e XII giorno: Santiago e ritorno a casaTorniamo a santiago con l'autobus (www.monbus.es), visitiamo la città e ci concediamo una supercena a base di cena. La mattina dopo ci attende l'aereo per tornare a casa. L'avventura è finita.