la bradipessa

FORESTE CASENTINESI


In attesa di partire sabato per il Delta del Po, ritorno con la mente a 3gg piacevolissimi trascorsi l'anno scorso nel parco delle Foreste Casentinesi, sull'Appennino al confine tra Emilia e Toscana.I giorno: le cascate dell'AcquachetaLocalità di partenza: esistono diversi itinerari per raggiungere queste belle cascate cantate da Dante. Noi siamo partiti da S. Benedetto in Alpe (495m), in provincia di Forlì nei pressi del passo del Muraglione, paradiso dei motociclistiDislivello: circa 500mPunti di appoggio: a S. Benedetto in Alpedifficoltà: T/Eperiodo: l'itinerario è percorribile tutto l'anno, ma è consigliabile farlo in primavera per la portata d'acqua delle cascate e le fioriture; io l'ho fatto sabato 23-4-05tempo di percorrenza: 3h30'- 4htipo di percorso: itinerario ad anello su sentieri ben segnaticartografia ero partita senza... si può dirlo???Itinerario: Parcheggiata l'auto a S. benedetto in Alpe, si imbocca dal fondo del parcheggio un sentiero (segnavia 407) a livello del fiume sulla sua sinistra idrografica. Ben presto il tracciato confluisce in un'ampia mulattiera che, con dolcissima salita, continua a seguire il croso d'acqua passando nei pressi di Ca' Rosp e, dopo alcuni saliscendi, di un vecchio mulino. In 1h30' si arriva alle famose cascate, si guada il fiume e ci si porta alla piana dei Romiti, proprio sopra il salto di roccia. Questa è una bellissima piana dove si trovano case rurali e i resti di un'abbazia abbandonata. Li si supera camminando per circa 50m in direzione ovest, poi si individua un faggio con un segnavia. Si guada il torrente (questo può presentare qualche difficoltà se la portata d'acqua è notevole; io mi sono tolta gli scarponi e l'ho fatto a piedi nudi) e si prosegue seguendo il segnavia 409 che dopo alcuni tornanti raggiunge i ruderi Sodacelo. Si percorre un lungo declivio erboso tra felci verso Balze Trafossi, poi tra querceti e faggeti fino a Ca' Monte Londa. Si prende a sinistra fino alla sommità di Prato Monte Andreaccia (989m). Qui inizia la discesa su sentiero ripido e tortuoso nel bosco che nn concede tregua e riconduce a S. Benedetto in Alpe.Pernottamento: Assolutamente da nn perdere La bottega dei gaudenti (www.labottegadeigaudenti.it) a castagneto, una frazione di San Godenzo. E' un ristorante con cucina sopraffina e prezzi modici che offre anche una camera con servizio di B&B. E' disposta su 2 piani, sotto una specie di salottino col camino e sopra una mansarda che ha il sapore famigliare della casa della nonna, con mobili decorati col decupage e tanti libri. E per colazione i deliziosi dolci della Lolla. I gestori sono simpatici, gentili e disponibili. Dietro si trova un grande castagneto e una graziosa cascata. davvero un luogo incantato.II giorno: Monte FalteronaLocalità di partenza: Castagno d'Andrea (727m), frazione di San Godenzo; volendo si può arrivare con l'auto fin quasi alla fonte del BorbottoDislivello: 900m circaPunti di appoggio: a Castagno d'Andrea; alla fonte del Borbotto si trova un bivaccodifficoltà: EPeriodo consigliato: tutto l'anno (d'inverno è un classico itinerario con le ciaspole); io l'ho fatta domenica 24-4-05Tempi di percorrenza: 2h30' di salitaTipo di percorso: itinerario su sentieri ben segnati; andata e ritorno sulla stessa via (VARIANTE: volendo lo si può trasformare in un itinerario ad anello passando dal Monte Acuto e dalle sorgenti dell'Arno, ma quando l'ho fatto io c'era la neve, Fausto si è lasciato impressionare e mi è toccato tornare a recuperarlo alla fonte del Borbotto)Itinerario: lasciata l'auto a castagno d'Andrea si inizia a seguire il sentiero con segnavia 17 che, stretto e talvolta fangoso, taglia i tornanti della rotabile conducendo alla fonte del Borbotto (1205m). Qui si segue per un breve tratto una strada sterrata prendendo poi sulla destra un sentiero con segnavia 16 che sale nel bosco con ampi tornanti. I segnavia bianco/rossi sono sempre ben visibili sui tronchi degli alberi e, seguendoli, si arriva in breve in vetta (1654m). Il panorama dovrebbe essere notevole, ma quando l'ho fatto io il tempo nn era granchè ed è stato piuttosto deludente. Divertente la discesa a saltelli e scivoloni nella neve.III giorno: giro in autoL'idea era di fare il Monte Tiravento ma pioveva, così ne abbiamo approfittato per fare un giro in auto. La zona è molto bella, ricca di pievi, castelli, borghi medievali e eremi.