la bradipessa

DI BOLLI, CATENE E WILDERNESS


Tre giorni di cammino,  con lo zaino pesante, nel nulla, ad affrontare passaggi esposti e canalini scivolosi, a guadare torrenti e attraversare il silenzio delle faggete con le foglie che scricchiolano sotto gli scarponi, l'incontro con i caprioli e i cinghiali, dormire sotto le stelle che lì sembrano più vicine sentendo solo il ruggito del torrente. Davvero una grande avventura. Però pare che l'applicazione di catene e i bolli rossi lungo il percorso dell'Arca abbia suscitato un vespaio di polemiche. Chi dice che è stata violata l'unica area wilderness in Italia, chi teme di vedere il luogo invaso da frotte di persone con cestini da picnic. Io credo invece che si sia trattato solo di un'opera, assolutamente discreta, di messa in sicurezza di un percorso bellissimo. Le gole dell'Arca sono uno scenario grandioso, con il fiume che si allarga in pozze azzurre che invitano al bagno tra pareti di roccia altissime ammantate dal verde dei boschi. La solitudine è assoluta (a parte a Scaredi, in 3gg abbiamo incontrato meno di 10 persone), la fatica è tanta, lo zaino è pesante. Sarà per questo che quando il terzo giorno, dopo aver disceso faticosamente i prati di Ghina cercando la traccia nell'erba altissima, siamo arrivati a Pogallo Dentro e nn abbiamo trovato nessuna indicazione, più che provare la gioia dell'avventura ci siamo sentiti presi in giro e ci sono girate parecchio le scatole. Erano le 19 e nn ci sembrava possibile perderci a 2 passi dal luogo più frequentato della Valgrande. Le catene e i bolli nn toglono nulla all'inaccessibilità del luogo: ci vogliono cmq più di 6h di cammino in assenza di punti d'appoggio. Però ti permettono di goderti il luogo senza l'ansia di dove mai sarà la strada, col tempo che passa. Già così nn abbiamo avuto tempo di fare il bagno nel torrente e la cosa mi spiace parecchio, tanto che penso di tornare, magari per fare il sentiero del fiume. Mi chiedo come sarebbe stato senza... Penso assolutamente impossibile per chi nn passi la sua vita a calpestare quei sentieri. NN sono d'accordo col cartello all'ingresso del parco che avverte che i sentieri sono poco segnati e che è indispensabile l'ausilio di una guida. Io sono d'accordo con G. Rey e  il famoso aforisma che la montagna è per tutti. Come lungo il Cammino di Santiago, la montagna accoglie tutti. Ci sono i pericoli oggettivi, le capacità di ognuno, ma alla fin fine è un gioco e poterlo fare in sicurezza senza snaturare le caratteristiche di un luogo secondo me è solo un valore aggiunto. E poi chi ama la sua terra penso che desideri che la gente venga a vederla, oltre al fatto che il turismo porta ricchezza. Infine a chi dice che in Valgrande nn si viene a fare escursionismo ma attività esplorativa, mi sento di rispondere che qualunque viaggio è un'esplorazione di noi stessi, prima ancora che dei luoghi visitati. Per cui ancora grazie a chi ha lavorato a quest'opera e... torneremo!Una curiosità: i bolli sono stati finiti mercoledì scorso. Caso strano aver avuto l'occasione di andare proprio ora. Credo che sia stato il Destino che mi ha dato l'occasione di vivere questa esperienza ricca di emozioni nel modo migliore, nel modo in cui avevo bisogno.In FOTO (MIA): serata davanti al fuoco