la bradipessa

DELTA DEL PO


E rieccomi qua. Stamattina ripartire è stata durissima anche perchè il lavoro è stato un delirio (nn sono ancora riuscita a mangiare...). Ecco il racconto di quello che ho fatto in questi 4 gg.I giorno: le valli di ComacchioLunghezza: circa 55km pianeggiantiTipo di itinerario: itinerario ad anello con circa il 40% su strade sterrate; consigliata la mountain-bikePeriodo consigliato: sconsigliato l'estate per la calura e gli insetti; forse il periodo migliore è la primavera anche per il birdwatching. Io l'ho fatto sabato 15-4-06Tempi di percorrenza: circa 4 ore (tenete presente che nn sono una ciclista e che sono comprese le varie soste)Descrizione: parcheggiata l'auto davanti all'ufficio del giudice di pace a Comacchio, si inizia a pedalare costeggiando l'abitato in direzione Ostellato. Poco dopo uno zuccherificio in stato di abbandono, si sale su un grosso ponte. Al primo incrocio si svolta a sinistra (indicazioni per il museo delle valli), al secondo a destra e poi ancora a sinistra. Dopo un rettilineo si raggiunge il museo delle valli. Si svolta a sinistra imboccando una sterrata molto suggestiva che fiancheggia le valli e che riguadagna l'asfalto all'argine di Agosta. Si segue l'asfalto verso sinistra per circa 10km, poi quando la strada si allontana dall'argine si imbocca una sterrata a sinistra che raggiunge un centro di pesca sportiva. Se ne segue la recinzione e si torna sull'asfalto. Ancora a sinistra si passa davanti all'agriturismo Prato Pozzo (unico punto di ristoro se si escludono i bar ai distributori sulla Romea) e nei pressi della chiatta di S. Alberto si sale sulla strada sterrata che segue il fiume Reno. La si segue fino in fondo, poi si passa nei pressi di una trattoria e si raggiunge la SS Romea che si segue a sinistra per 11 km. Questo è il tratto più pericoloso dell'itinerario sia per la velocità a cui sfrecciano le auto, sia per il fondo stradale sconnesso. Nei pressi di Porto Garibaldi si svolta a destra, si passa sotto la statale e si imbocca una ciclabile che, a fianco della sede stradale, in 5km ci riporta a Comacchio.Se vi avanzano le forze Comacchio merita una visita: ha conservato l'aspetto della città lagunare con i numerosi ponticelli gettati sopra ai canali fiancheggiati da ristorantini e da botteghe di prodotti alimentari (in particolare la famosa anguilla).Pernottamento: Noi abbiamo scelto l'agriturismo Val Campotto (www.valcampotto.it) ad Argenta. Belle le camere, spaziose e luminose; gentili i gestori. E se la cena era buona (forse un po' ridotto il menù, ma tutti i prodotti - carni comprese - provengono dall'azienda e pasta e pane fatti in casa), la colazione era davvero pantagruelica.III giorno: Argine destro del PoLunghezza: circa 70km pianeggiantiTipo di itinerario: itinerario ad anello con 12km su sterrato; consigliata la mountain-bikePeriodo consigliato: sconsigliato l'estate per la calura e gli insetti; forse il periodo migliore è la primavera anche per il birdwatching. Io l'ho fatto lunedì 17-4-06Tempi di percorrenza: circa 5 ore (tenete presente che nn sono una ciclista e che sono comprese le varie soste)Descrizione: Si parte dalla bella abbazia di Pomposa. All'uscita del parcheggio svoltare a sinistra e poi si imbocca la Romea direzione Venezia. La si segue per 11km sempre facendo attenzione alle auto che ci sfrecciano di fianco e, arrivati a Mesola, si svolta a sinistra. Si segue l'abitato e, nei pressi del castello estense (oggi centro direzionale del parco), si sale sull'argine destro del Po che si segue per 23km attraverso gli abitati di Goro e Gorino. Qui si trova uno degli ultimi ponti di barche e termina la ciclabile, ma inizia la parte più divertente e suggestiva del percorso. Seguendo le indicazioni pedonali si imbocca un sentiero sterrato che dopo 3,5km arriva al faro vecchio (oggi torretta per il bird watching), poi il tracciato si stringe ulteriormente e, attraverso canneti e ponticelli, arriva al faro nuovo (foto) e al mare. Si torna indietro per lo stesso itinerario fino a un cartello esplicativo 3km dopo Goro dove si scende dall'argine seguendo le indicazioni per Bosco di Mesola. Raggiunto l'abitato, alla rotonda si gira a sinistra, poi la prima a destra e all'incrocio a T ancora a sinistra. Si continua a pedalare fiancheggiando un canale fino alla strada Giralda Centrale dove si seguono le indicazioni per Pomposa.L'abbazia, dalla torre altissima, è davvero molto bella con l'interno interamente affrescato.