la bradipessa

PONTE DI OGNISSANTI SU E GIù PER LA SVIZZERA


E ponte fu. Nella casa al lago a mangiare krapfen e stracci di pasta fatta in casa, seduti davanti alla stufa e con i gatti che volevano dormire sotto le lenzuola perchè avevano freddo. Gli unici rimpianti sono di nn essere riuscita a rivedere Lolay (che però abbraccio virtualmente tenendo le dita incrociate per sua mamma) e nn aver trovato un ristorante che servisse pesce di lago e che ci ispirasse veramente.I giorno, ad arrampicare sui denti della vecchiaIl piano A prevedeva ancora Speroni di Ponte brolla, ma nn ce l'abbiamo fatta ad alzarci in tempo per una via di 6 tiri con discesa in doppia. Così ne abbiamo scelta un'altra, più breve ma più alpinistica. Avvicinamento un po' lungo (noi ci abbiamo messo 1h30) per una via di soli 3 tiri, ma ne valeva la pena. Bellissimo il bosco, vestito coi colori dell'autunno. Splendido il panorama, dal Rosa al Cervino. Bella la via in solitudine e molto verticale, per cui nn banale.Relazione qui. Credo sia stata richiodata: era sufficinetemente spittata e nn necessita di integrazioni. Inoltre raggiungere l'anello per la doppia nn è comodissimo; ce n'è un altro, proprio all'uscita ma nn sapevamo se le nostre corde da 55m fossero sufficineti per arrivare giù e quindi abbiamo optato per la discesa a piedi su tracce a sinistra.II giorno, sulla Cima dell'UomoEscursione davvero di soddisfazione, sulla prima neve in attesa di tirar fuori gli sci.In FOTO (MIA): il mare di nubi al tramonto mentre facevamo ritorno ai Monti della gana.Regione: Svizzera, Canton TicinoLocalità di partenza: A9 per Chiasso; proseguire sull'autostrada svizzera in direzione del Gottardo fino a Bellinzona. Seguire per Locarno e la Val Verzasca; appena prima di Cugnasco prendere sulla sinistra la strada che sale ai Monti di Ditto. Oltrepasso il nucleo, prendere una strada sulla destra senza indicazione con cartello di strada chiusa che sale fino ai Monti della gana (1286m)Meta: Cima dell'Uomo (2390m)Dislivello: 1100m + saliscendiPunti di appoggio: capanna Borgna (1912m): di proprietà della Società Escursionistica Verzascheze, nn ha guardiano ed è sempre aperta; dispone di cucina a gas, stufa a legna e 27 posti lettoPeriodo:l'itinerario è percorribile da giugno a ottobre. Io l'ho fatta domenica 30-10-11: neve dalla capanna in su, ma cima è cmq raggiungibile senza grossi problemitempo di percorrenza: 6h45 per l'intero girocartografia ICNTipo di percorso: itinerario ad anello su sentieri e tracce ben segnati con alcuni tratti un po' esposti (prestare attenzione spt in caso di neve) e canalino di I gradoDifficoltà: EEPresenza di acqua lungo il percorso: sìItinerario: parcheggiata l'auto, ci si incammina passando tra le baite. Ignorare un bivio a destra ma proseguire dritto con numerosi tornanti (sorgente). Segue un tratto pianeggiante che porta all'alpe sassello (1673m; 45'). Di nuovo in salita, si raggiunge una selletta dove si prende a destra per un costone erboso. Si affronta una breve discesa, poi un traverso a mezza costa conduce alla Capanna Borgna (2h; fontana). Svoltare a destra, raggiungendo in breve il passo di Ruscada (2069m). Proseguire a sinistra, poi al bivio successivo a destra fino ad una selletta sotto al pendio terminale. Proseguire a mezza costa sotto il castello roccioso, poi svoltare a sinistra e risalire un canalino. Un ultimo tratto di cresta conduce in vetta (3h15).Discesa: tornare al passo di Ruscada e scendere a sinistra nella valle di Ruscada (sorgenti). Si passa dalla Corte di Cima (1757m) e, attraversato un rado bosco di larici, si giunge alla Corte di Mezzo (1525m). Si attraversa il fiume su di un ponte e si affronta una breve salita a cui fa seguito un lungo traverso pianeggiante che ci riporta ai Monti di Gana.III giorno, skating lungo la ciclabile Bellinzona- LocarnoVisto i miei pochi interessi ci mancavano giusto i rollerblade. Però la voglia di tornare a padroneggiare qualcosa che ero in grado di fare discretamente durante l'adolescenza era prepotente e quindi ho comprato anche i pattini on line. Quello che mi ha stupito è stata la difficoltà di recuperare info utili in rete. In pratica l'unica cosa che ho scoperto è che per il codice della strada italiano è vietato usarli su strada. In Svizzera è ovviamente tutto diverso. Siamo partiti dal centro sportivo in v. Raggi su indicazione del GPM e siamo rimasti molto stupiti di trovare un cartello che recava proprio l'indicazione dei rollerblade. In pratica si tratta solo di seguire i cartelli della ciclabile. Il tratto più bello è in zona Gerra dove si attraversa un bel parco con alcuni saliscendi nn troppo impegnativi. Segue un lungo tratto pianeggiante nel verde della Piana di magadino. In teoria il percorso per i pattini termina a Tenero e in effetti sarebbe stato meglio fare così: da lì si attraversa un lungo tratto tra i capannoni industriali, decisamente poco interessante e inoltre occorre superare un ponte stradale abbastanza impegnativo (io sono caduta in discesa in velocità e ho rimediato un trauma al sacro, molto doloroso!). Arrivati sul lungolago, il panorama torna piacevole ma la ciclabile presenta diverse bande trasversali in rilievo che dovrebbero far rallentare i ciclisti; per i ciclisti secondo me nn servono a nulla ma risultano molto fastidiose per i pattini. Cmq siamo arrivati fino alla stazione di Locarno dove abbiamo preso il treno per tornare a Bellinzona (8,40chf). Percorsi circa 23km: una bella soddisfazione; una bella avventura assolutamente da ripetere. Appena mi passa il male al sedere e appena trovo un altro posto dove andare.IV giorno, Sta Caterina del SassoIl programma A prevedeva un giro in MTB, ma dopo la botta del giorno prima nn riuscivo a star seduta in auto, figuriamoci in sella a una bici sullo sterrato! Per cui per questa volta le bici sono venute solo a cambiar aria. Però io di stare in casa proprio nn sono capace e allora ne ho approfittato per andare a vistare l'eremo di Sta Caterina del Sasso: ne avevo sempre sentito parlare ed ecco l'occasione per farci un giro! A questo punto il piano B prevedeva traversata a piedi da Laveno e ritorno in battello ma in questa stagione nn ci sono corse di navigazione. E allora? Ma è semplice: si va e si torna a piedi!Regione: Lombardia, provincia di VareseLocalità di partenza:Cimitero di CerroMeta: Sta Caterina del SassoDislivello: TrascurabilePunti di appoggio: hotel e ristoranti a RenoPeriodo:l'itinerario è percorribile tutto l'anno. Io l'ho fatto martedì 1-11-11tempo di percorrenza: Sinceramente nn ho guardato l'orologio ma credo che un paio d'ore siano sufficienti per l'intero giro.cartografia l'ho scaricata da quiTipo di percorso: itinerario ad anello su sentieri e asfalto ben segnatiDifficoltà: TPresenza di acqua lungo il percorso: noItinerario: parcheggiata l'auto nel piazzale antistante il cimitero, si prende una sterrata sulla destra che si addentra nel bosco. Si passa nei pressi di un cascinale e si confluisce su una strada asfaltata che si imbocca verso sx. La strada si fa nuovamente sterrata per poi tornare asfaltata nei pressi di Poleggio dove si prende a dx e poco dopo a sx in forte discesa. Si prosegue su sentiero che passa nei pressi una torbiera, poi all'incrocio a T si prende a dx e si lasciano i segnavia del sentiero del verbano. Su asfalto si attraversa l'abitato di Mirasole per poi prendere una strada in discesa a dx. La strada compie un tornante e diviene sterrata. All'incrocio a T prendere a dx per Reno. Si attraversa il paese in discesa, poi giunti all'hotel Bucaniere si svolta a sx e poi a dx in salita raggiungendo in breve il piazzale soprastante l'eremo. Una scalinata di circa 200 gradini conduce alla chiesa.Per il ritorno, si ripercorre la via dell'andata fino a reno dove si imbocca v. Brughiere che si segue lungamente. Dopo v. Roncaccio prendere una sterrata a destra che confluisce sul percorso dell'andata nei pressi di un cartello che indica Cerro a 1,7km. Si torna così rapidamente all'auto.