la bradipessa

TORGGELEN 2011, A PIEDI E IN MTB!


Ormai fare un we in Alto Adige in questa stagione è una consuetudine. NN importa quanto sia lungo il viaggio, ne vale sempre e cmq la pena. E anche se quest'anno la neve scarseggia, ho ancora negli occhi i colori dell'autunno e le corse dei caprioli, nelle orecchie il silenzio rotto solo dal cinguettare degli uccelli e dallo scricchiolare delle foglie al nostro passaggio e nella pancia i piatti buonissimi della tradizione contadina che ho assaggiato.I giorno, tra i masi della Val sarentinoRegione: Trentino Alto Adige, provincia di BolzanoLocalità di partenza: da Bolzano risalire la val Sarentino, ignorare il bivio per S. Genesio e proseguire fino ad Avigna (847m)Meta: maso Weifner-Ötz (1506m)Dislivello:  650m + saliscendiPunti di appoggio: nessunodifficoltà: E (itinerario lungo)periodo: l'itinerario è percorribile da marzo a novembre; io l'ho fatto sabato 19-11-11tempo di percorrenza: 4htipo di percorso: itinerario parzialmente ad anello su carrarecce ben segnateAcqua lungo il percorso: sìcartografia KompassItinerario: ci si incammina seguendo le indicazioni per la Putzenkreuz (segnavia bianco/rosso 27) su strada sterrata nel bosco. Si ignora il bivio sulla destra per l'"Afing Rundweg" e in breve si confluisce su una strada asfaltata che si imbocca in salita verso destra fino al maso Rohrwieser. Si prosegue ora su strada cementata che sale ripida nel bosco misto. Ignorare i vari bivi ma proseguire sulla stessa fino al maso Perkmann (1348 m; 50'). Proseguire a monte del maso, su sterrata che tra pascoli e boschi conduce con minor pendenza al maso Samer (1486 m). Qui si lascia il segnavia 27 ma si prosegue dritto su viottolo senza segnavia che in breve conduce al maso Weifner-Ötz (1h 35).Discesa: tornare sui propri passi fin nei pressi del maso Perkmann. In corrispondenza di una steccionata scendere a destra nel bosco (indicazioni "rundweg Schwarzegg"). Proseguire dritto fino a confluire su una strada asfaltat che si segue verso destra. Giunti nei pressi di un torrentello, prendere la strada sterrata che scende a sinistra. La strada si tuffa nel bosco, poi ompie un traverso sbucando sull'asfalto nei pressi di alcune abitazioni. Proseguire su asfalto verso sinistra e all'incrocio a T predere ancora a sinistra tornando in breve ad Avigna.Mangiare e dormire: ci sarà anche la crisi ma trovare da alloggiare e manggiare nn è stato facile. E' così che siamo capitati in Val Sarentino, poco distante da Bolzano ma fuori dalle normali rotte turistiche. Abbiamo dormito al maso Niederhauserhof dove per 50€ abbiamo avuto un intero appartamento silenzioso con colazione. Per cena invece siamo andati a Renon, cenando con musica dal vivo nella calda stube del maso Oberpfaffstaller dove per 20€ abbiamo goduto del menù torggelen: tris di primi (canederli al formaggio, agli spinaci e ravioli), tipico piatto di carne con crauti e patate e krapfen. Da scoppiare e tutto buonissimo.II giorno, in MTB sul sentiero del castagnoLunghezza: 30km con 700m di dislivelloTipo di itinerario: itinerario su asfalto (75%) e sterrato (25%; carrarecce e sentieri): necessaria la MTBPeriodo consigliato: L'itinerario è in genere percorribile da marzo a novembre. Io l'ho fatto domenica 20-11-11Tempi di percorrenza: 2h30 per l'intero giroDescrizione: si parte dalla Piazza del Mercato di Chiusa (523m) dove si imbocca la ciclabile dell'Isarco in direzione nord. Giunti nei pressi della zona industriale di Bressanone, si passa sulla sinistra idrografica del fiume e si continua su sterrato fra i campi fino all'incrocio con v. Castellano. Qui si attraversa nuovamente l'Isarco e si attraversa la citta verso est prendendo la strada che, con ripida salita, conduce alla chiesetta di S. Cirillo (1000m). Si imbocca il sentiero delle castagne che sfiora un maso isolato e in breve conduce a Pinzago. Si attraversa il paese e si continua su sentiero fino a Tecelinga dove si trova un maso, ottimo per una pausa golosa (diciamo però che fare merenda con uova, spek e patate con altri 10km ad attendermi nn è stata proprio un'idea brillante!). Si affronta un breve tratto su asfalto, poi di nuovo su sentiero fino a Velturno (segnavia 11). Questo tratto è ciclabile ma richiede una buona tecnica per la grande quantità di radici ed altri ostacoli (ad un certo momento si incontrano addirittura degli scalini!). Da qui una veloce discesa su asfalto riporta a Chiusa.In FOTO (MIA): veduta sulle Dolomiti lungo il sentiero del castagno, nella luce radente del pomeriggio. Vedere quelle guglie così a portata di mano mi ha fatto venire voglia di andarci ad arrampicare. Prima o poi...